“Ma le pare che potremmo fare un protocollo per sostenere gli uffici giudiziari del Mezzogiorno senza considerare l’esperienza di chi, in quei territori, ha trovato soluzioni efficienti e produttive?”. La ministra per il Sud Mara Carfagna non immaginava – come spiega in un’intervista a Repubblica – che la Commissione di studio per la Giustizia nel Sud, istituita insieme alla ministra della Giustizia, potesse suscitare la rivolta dei magistrati del Sud. “Ci sentiamo trattati come sudditi e non come cittadini”. A dirlo è il giovane pm di Catanzaro, Alessandro Riello.
La rivolta dei magistrati del Sud
La commissione presieduta dal capo dell’Ispettorato di via Arenula, Maria Rosaria Covelli, e composta da avvocati, magistrati e docenti universitari di alto profilo, quasi tutti provenienti da Atenei o uffici giudiziari meridionali. “Si tratta, innanzitutto, di una sovrastruttura di cui non si avvertiva l’esigenza. Quello che è però più grave è che, nel decreto, si parla espressamente di una “esportazione” al Sud di buone prassi sviluppatesi in uffici giudiziari di altri territori – scrive il pm Riello – noi magistrati in servizio negli uffici del Sud dell’Italia riteniamo l’istituzione di questa commissione e le finalità perseguite profondamente offensive della dignità, della professionalità, della dedizione al lavoro che quotidianamente svolgiamo negli uffici giudiziari”. Il post ha subito scatenato il dibattito tra i magistrati, raccogliendo consensi da Bari a Napoli.
Cosa sta succedendo a Ceuta e Melilla?
La dichiarazione del senatore Ernesto Magorno
“In queste ore fa notizia l’Istituzione di una Commissione di studio per la Giustizia nel Sud con l’idea di esportare le “buone pratiche” formatesi negli uffici giudiziari del Centro-Nord. Quel che è certo è che non si può ignorare e tantomeno sminuire il grande lavoro dei Magistrati del Sud. Che, quotidianamente, operano con grande dedizione per affermare la cultura della legalità. Il Mezzogiorno d’Italia è pieno di esempi virtuosi, di ottime pratiche apprezzate e prese a esempio a livello mondiale. I Magistrati del Sud vanno ascoltati. Sostenuti e valorizzati anche perché, con il loro impegno, hanno riportato la fiducia di tanti cittadini nello Stato e nella Giustizia”.