Fermare gli imperativi che ci poniamo è fondamentale per il raggiungimento del benessere e l’accettazione della realtà alla luce di frustrazioni e aspettative deluse. Impariamo a rivalutare i ‘dovrei’, spesso collegati anche al bisogno di controllo. Vediamo come.
Come funzionano i ‘dovrei’
Rivalutare i ‘dovrei’ significa fermare gli imperativi che poniamo a noi stessi. Si tratta di lasciare andare la cosiddetta ‘tirannia psicologica’ con la quale spesso si contrasta il fluire della felicità e del benessere.
Intanto, sappiamo che dare priorità al ‘devo fare’ piuttosto che al ‘mi piacerebbe fare’ può portare a sviluppare tristezza e depressione. Come pure disagi dell’emotività e frustrazione.
Sembra che questi doveri abbiano origine dalle aree più profonde e primitive del cervello umano. Ad esempio, nell’amigdala e nel corpo striato.
La tirannia psicologica
Ci poniamo obblighi che funzionano nel seguente modo:
- l’individuo crea una fantasia su come ‘dovrebbero’ andare le cose;
- si riversa la propria attenzione su ciò che non si è ancora raggiunto, così si perdono di vista le altre possibilità che potrebbero essere più soddisfacenti;
- dispersione di energia, fino a sentirsi colpevoli di non essere riusciti a raggiungere i ‘dovrei’ imposti da se stessi.
Origine dei ‘dovrei’ a livello cerebrale
I ‘dovrei’ sono connessi alle emozioni e alle sensazioni. Entrano in gioco quando le aspettative non sono soddisfatte e portano a desideri e paure. Questi ultimi sono insiti appunto, nell’amigdala, nel corpo striato e nei nodi cerebrali. Risultano condizionati dallo sviluppo del pensiero durante l’età evolutiva.
Accade così che siamo sempre costretti a “fare qualcosa” o a “raggiungere un obiettivo” seguendo un ruolo sociale o una regola inconscia che ci priva di libertà di azione e felicità.
Liberarsi dai ‘dovrei’
I ‘dovrei’ controllano. Pensando di abbandonarli, ci si sente certamente sollevati e si avverte un senso di liberazione. Infatti, oppresso dal pensiero di essere costretto a ‘fare’ e ‘raggiungere quell’obiettivo imposto a se stesso’, l’individuo segue una regola interiore o uno status sociale. In tal modo nega a se stesso la libertà di azione e di felicità.
Strategie per gestire i “dovrei”
Alcune di esse sono:
- analizzare i ‘dovrei’ che si trovano nella parte più profonda della mente;
- dialogare con se stessi per rendersi conto che non è necessario essere come gli altri per essere felici;
- acquisire consapevolezza dei ‘pensieri assolutisti’, del tipo ‘tutto o niente’;
- accettare la realtà esterna e le proprie sensazioni e i sentimenti, perché non scompariranno;
- concentrarsi sugli effetti positivi delle proprie azioni, infatti i ‘dovrei’ costruiscono barriere che non permettono di raggiungere ciò che si desidera;
- prendere coscienza del funzionamento dei propri pensieri e scriverli. Poi andare a rileggerli. Scrivere e rivedere ciò che si prova e ciò che preoccupa è una modalità per prendere il controllo su alcuni aspetti di sé.
Conclusioni
Liberarsi dai ‘dovrei’ potrebbe significare fare a meno dei moralismi verso se stessi e verso gli altri. In tal modo, il rischio è lo sviluppo della rabbia e della frustrazione anziché la soddisfazione di un desiderio o la gioia di averlo realizzato.
Così si è più propensi ad accettarsi e a instaurare relazioni migliori con sé e con gli altri.
https://www.periodicodaily.com/la-frustrazione-e-il-conflitto/