giovedì, Aprile 17, 2025

Ritrovato il relitto di un incrociatore tedesco al largo delle Falkland

La Battaglia delle Falkland, scontro combattuto durante la Prima Guerra Mondiale tra gli alleati, in particolar modo unità navali della Royal Navy britannica e i battaglioni della Kaiserliche Marine, la marina imperiale tedesca progenitrice della futura flotta da guerra nazista denominata Kriegsmarine, conflitto da non confondere con la più recente Guerra delle Falkland fortemente sostenuta da Margaret Thatcher che contrapponeva l’Argentina al Regno Unito, fu una feroce e una tra le più famose campagne di spedizione militare per il controllo del territorio interdetto.

Mappa delle Isole Falkland

La battaglia, avvenuta l’8 dicembre del 1914 fu il conflitto decisivo per annientare la supremazia tedesca in territorio atlantico meridionale, una tappa fondamentale all’interno dello sviluppo del conflitto della Grande Guerra che condusse alla vittoria delle truppe inglesi e di conseguenza alla superiorità delle forze alleate e dunque all’annientamento del pericolo nazionalista germanico. Il conflitto, che portò alla conquista dell’arcipelago delle isole Falkland da parte dei britannici, importantissimo avamposto per via della sua particolare ubicazione a sud del continente americano nei pressi della Terra del Fuoco, localizzazione strategica utile per il controllo dell’Oceano Atlantico e quello Pacifico in quanto l’arcipelago situato proprio all’ingresso della via d’acqua che permette di circumnavigare il continente da sud, per la sua importanza ed imponenza può essere associato, per quanto avvenuto con modalità differenti, alla Battaglia del Río de La Plata del 13 dicembre 1939 durante la Seconda Guerra Mondiale.

Mensun Bound

E’ in questo contesto storico che s’inserisce il ritrovamento dell’incrociatore tedesco rinvenuto nei fondali delle fredde acque del mare delle Falkland, affondato nell’anno 1914 in conseguenza dello scontro con la Marina Reale Britannica. Il relitto, localizzato dopo oltre un secolo alla considerevole profondità di circa 1600 metri la cui scoperta è stata annunciata da Mensun Bound, archeologo marino britannico nato a Port Stanley, capoluogo delle Falkland, e famoso per aver effettuato importanti scoperte etrusche presso l’Isola del Giglio, è un incrociatore corazzato della Marina Imperiale Tedesca, affondato proprio dalla flotta britannica il giorno dello scontro delle Falkland.

Maximilian Graf von Spee

Come riportato dalla televisione argentina Telefe, la nave, rinvenuta a 105 anni dal terribile inabissamento in cui trovò la morte l’intero equipaggio, compreso il comandante ammiraglio Maximilian Graf von Spee e i suoi figli Heirich e Otto che parteciparono alla stessa battaglia rispettivamente sull’incrociatore Gneisenau e sulla corazzata Nürnberg, torpedini anch’esse abbattute nel medesimo conflitto, si tratta della corazzata SMS Scharnhorst. L’incrociatore, ribattezzato così in onore del generale prussiano settecentesco Gerhard von Scharnhorst e varato nei cantieri Blohm & Voss di Amburgo nel marzo del 1906, apparteneva alla classe di navi da guerra da cui prese il nome, particolare tipologia di incrociatori che gli armatori tedeschi costruirono in soli due esemplari gemelli, la SMS Scharnhorst e la già citata SMS Gneisenau. Queste due navi, per l’epoca molto possenti e relativamente veloci e versatili, costruite con un’ingegnosità e un’ingegneria estremamente avanzata per il tempo, in particolare per lo sviluppo industriale e della cantieristica navale tedesca, vinsero nella Battaglia di Coronel, conflitto sostenuto al largo delle coste del Cile sempre fra tedeschi e britannici, per poi abdicare entrambe alla superiorità inglese nella Battaglia delle Falkland.

Lo Scharnhorst in una fotografia d’epoca

La Scharnhorst, finalmente ritrovata da un competente team di ricercatori aiutati dalla Seabed Constructor, nave di ricerca sottomarina noleggiata dalla fondazione The Falklands Maritime Heritage Trust (Fondo per il Patrimonio Marittimo delle Falkland), ente di ricerca fondi finalizzato alla ricerca dei relitti, di guerra soprattutto e facenti capo al conflitto delle Falkland-Malvine in particolar modo inabissati nel mare delle Falkland, aveva una massa di 11.600 tonnellate e disponeva di un equipaggio di 650 marinai, era mossa da 3 propulsori verticali a triplice espansione e poteva raggiungere una velocità massima di 24,1 nodi.

Il relitto dello Scharnhorst

Come riportato sul sito della Falklands Maritime Heritage Trust nella sezione Discovery of the WW1 German Battlecruiser SMS Scharnhorst (Scoperta della nave da guerra tedesca della Prima Guerra Mondiale SMS Scharnhorst):

“Questo ritrovamento è un importante passo avanti nella ricerca atta ad individuare tutte le navi che comprendevano lo squadrone tedesco perso durante la battaglia. La ricerca è iniziata nel centenario della Battaglia nel dicembre 2014, ma inizialmente non ha avuto successo. Cinque anni dopo, la missione è stata ripresa utilizzando attrezzature di ricerca sottomarine all’avanguardia. Operando dalla nave di ricerca sottomarina, Seabed Constructor, l’operazione di ricerca ha comportato lo spiegamento di quattro veicoli autonomi subacquei (AUV), esplorando una zona di ricerca di circa 4.500 km quadrati di fondali marini. Lavorando metodicamente attraverso l’area di ricerca designata e utilizzando apparecchiature tra cui il sonar a scansione laterale e un ecoscandaglio multiraggio, Scharnhorst è stato scoperto il terzo giorno della ricerca a 98 miglia nautiche a sud-est di Port Stanley e ad una profondità di 1610 metri”

Il ritrovamento, perciò, oltre che essere essenziale per implementare il patrimonio storico culturale che si arricchisce di un nuovo reperto, bene materiale di estremo valore cronistico e documentario, non è tanto importante semplicemente di per sé, ma in quanto elemento che può raccontarci molto di più di quello che già non sappiamo sul terribile conflitto in questione.

Sommergibile AUV (autonomous underwater vehicle o sottomarino autonomo)

Storici e studiosi hanno scritto libri e intessuto saggi su queste sanguinose vicende, sappiamo già molti aspetti anche piuttosto dettagliatamente descritti di come sono andate le vicende in quella fatidica giornata, ma tali conoscenze ci sono pervenute attraverso fonti cartacee quali le carte degli armatori, i rapporti di generali o gli atti politici, tutt’al più mediante, quantunque essenziali, reperti secondari, non mediante l’analisi dei relitti marini, dirette testimonianze materiali della guerra. Seppure non si può prescindere dai documenti nella ricostruzione delle dinamiche del conflitto, sicuramente lo studio dello Scharnhorst, uno dei protagonisti della guerra, ulteriore tassello che ci permette di colmare le lacune che ancora non sono state sondate, può dirci ancora molto sulle vicende e magari, alla luce di nuove valutazione, far rivedere alcune considerazioni storiche.

L’apparato fotografico raccolto grazie alle tecnologie subacquee è utilissimo per svoltare nella direzione di una forse nuova e diversa considerazione degli accadimenti di quel giorno che potrebbero arricchirsi di ulteriori prove che aiuterebbero ad avvicinarsi sempre di più e con più precisione, momento per momento e probabilmente minuto per minuto, alla veridicità delle circostanze successe più di un secolo fa. Analizzando il relitto della nave e incrociandola con i dati già in nostro possesso, è possibile comprendere meglio le modalità di affondamento, alcune fasi della battaglia e le vicissitudini dell’incrociatore durante gli ultimi momenti della sua esistenza, in questo modo la storia non avrà solo la funzione di racconto asettico delle vicende, ma, implementandosi con i dati ottenuti dal reperto, è in grado di dare il degno tributo a tutti i marinai, più o meno giovani, che persero la vita nel conflitto prestando servizio sullo Scharnhorst piuttosto che sul Gneisenau, sul Norimberga o sul Lipsia, la flotta navale tedesca delle Falkland denominata, in aggiunta ad altre navi, Squadrone Tedesco dell’Asia Orientale.

Struttura dello Scharnhorst

Conseguenza della disfatta della flotta tedesca fu, oltre che la conclusione del controllo militare e politico del territorio e la fine della pirateria commerciale teutonica, la morte di 2200 soldati tedeschi. Lo Scharnhorst, il primo incrociatore ad essere affondato, fu cannoneggiato dalla HMS Invincible e HMS Inflexible al comando dell’ammiraglio Doveton Sturdee, le due principali corazzate della Marina Britannica responsabili dell’affondamento della nave tedesca e della vittoria inglese. In concordanza con la missione dell’ente benefico che ha permesso l’attuarsi delle ricerche, il Falklands Maritime Heritage Trust, avente l’obiettivo di promuovere l’educazione nel pubblico sul significato storico e sociale del patrimonio marittimo delle Falkland, anche a livello ecologico, il capo delle ricerche, Mensun Bound, ha dichiarato:

“Continueremo a valutare le immagini che abbiamo catturato e, nel tempo, proseguire a cercare il resto della flotta, al fine di fornire una maggiore comprensione degli eventi di quel giorno e garantire la protezione del sito”

Tali dichiarazioni sono la dimostrazione di quanto ancora ci sia da impegnarsi per la riscoperta e la ricostruzione di un pezzo di storia che in fondo appartiene a tutta l’umanità, nonostante possa apparire relegata a una parte di mondo talmente distante o piccola da essere considerata effimera.

La storia che si è scritta alle Falkland quell’8 dicembre 1914, esattamente 105 anni fa, fatto che rende l’annuncio del ritrovamento ancora più straordinario, è un brandello di libertà che ci giunge dal passato, nonché è diventato il simbolo della violenza della guerra, ombra e vergogna dell’umanità, tremendo errore e peccato, dalla quale non dovremmo imparare a rassegnarci alle tragicità di inutili spargimenti di sangue per lottare proprio contro quell’inassolvibile e imperdonabile ingiustizia chiamata guerra, malefica generatrice di una violenza magnificamente raccontata, tra i tanti sul tema, dal documentario storico del 1927 The Battles of Coronel and Falkland Islands di Walter Summers.

Alessandro Pallara
Alessandro Pallara
Nasce a Ferrara nel marzo del 1996. Ha studiato sceneggiatura presso la Scuola Internazionale di Comics di Padova. Tuttora collabora come volontario supervisore del patrimonio artistico culturale con l'associazione Touring Club Italiano nella città di Bologna.

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