giovedì, Aprile 17, 2025

Rise-up: sei step per riattivarsi al meglio dopo il sonno

Rise-up: un metodo infallibile per svoltare, anche, le mattinate più pigre. Sei step per combattere la tentazione di trascorrere la giornata in pigiama.

Rise-up: è possibile riattivarsi dal sonno ed essere subito scattanti?

Per molte persone riattivarsi al risveglio sembra essere un sogno, specie in quest’ultimo anno di pandemia. Aprire gli occhi con la consapevolezza di poter rimanere a casa, non rischiando di fare tardi a lavoro o a scuola, non aiuta ad attivarsi velocemente. Rise-up, letteralmente tradotto in “alzati”, è il giusto metodo per combattere la pigrizia. Messo a punto anni fa da un gruppo di scienziati americani, risulta essere infallibile. È stato condotto un esperimento per ridurre l’inerzia del sonno, che pare essere un vero e proprio disturbo sempre più diffuso. Si stima, infatti, che oltre la metà della popolazione Italiana, così come in altri paesi del mondo, abbia riscontrato a causa del lockdown sempre più problemi legati al dormire. Ecco perché di questo procedimento siamo tornati a discuterne attualmente. Rise-up suggerisce sei step per ridurre la sonnolenza aiutandoci a rimettere in moto le endorfine riprendendo, così, il normale ritmo biologico.

“R” come “resistere”

Resistere alla tentazione di rimandare la sveglia e godersi qualche minuto in più. Non sarà, infatti, questo a farci sentire più riposati ma bensì la qualità complessiva del sonno. E rimandare la suoneria non farebbe altro che interromperlo e disturbarlo, rischiando così di alzarci già rintontiti. Inoltre, per non dare al corpo la sensazione di jet lag l’ideale sarebbe andare a letto e risvegliarsi sempre alla stessa ora compresi i giorni festivi.

“I” come “involve”

“Involve” e cioè “aumentare” l’attività fisica. Anche moderata, questa, permette infatti di mettere in circolo le endorfine, i famosi ormoni del buonumore. Per esempio piccole commissioni come andare a comprare il giornale o portare a passeggio il cane fanno capire al corpo che è iniziata una nuova giornata.


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Rise-up: “s” sta per “shower”

Meglio ancora se non troppo calda la doccia è la giusta sensazione per farci sentire più tonici. Kate Kaplan, ricercatrice della Stanford University School of Medicine che ha preso parte allo studio del metodo Rise-up, dichiara che i nostri parametri di vigilanza sono legati anche alle temperature. Mani e piedi freddi aiutano, infatti, a renderci più vigili.

“E” come “esporsi

Esporsi alla luce solare e fare una giusta scorta di vitamina D. Questa ci aiuta, infatti, a tenere in salute le nostre ossa oltre che il nostro sistema nervoso. E se la giornata è brutta allora vanno bene anche le luci artificiali.

“U” sta per “upbeat”

“Upbeat” si può letteralmente tradurre in allegria ottimista. Un ottimo modo per uscire dall’inerzia del sonno è proprio quello di stimolare il nostro cervello. E quale metodo migliore se non della buona musica?

Rise-up: “p” sta per “phone”

Telefonare a un amico così come qualsiasi tipo di contatto sociale favorisce la vigilanza. E se il telefonino di prima mattina non fa per voi, allora uscite di casa e chiacchierate con le persone che incontrate.

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