Di lei John Lennon diceva: “E’ l’artista sconosciuta più famosa del mondo.”
Al momento l’arte di Yoko Ono sta vivendo il periodo di massimo successo, eppure la maggior parte del pubblico è più attratta dal suo nome e dalle immagini iconiche e si chiede che tipo di opere si tratti, perchè non ne ha idea.
Agli inizi della loro contestatissima storia d’amore, John Lennon aveva già dato la definizione perfetta di ciò che sua moglie rappresentava per il pubblico: “Yoko Ono è l’artista sconosciuta più famosa del mondo: tutti sanno chi è, ma nessuno sa cosa fa”. Yoko Ono è stata forse un caso unico di icona al negativo; per decenni ha dovuto convivere con l’accusa più infamante della storia della musica: l’aver distrutto il gruppo pop più famoso di sempre, i Beatles. Un’assurdità smentita più volte dagli stessi membri della band, ma che i media hanno cavalcato con ostinata perfidia rendendola “la donna più odiata del rock”. Quindi se tutti la conoscono e la odiano, difficile che qualcuno si prenda la briga di andare a vedere cosa faccia nella vita.
La sua carriera cominciò ben prima di conoscere Lennon e la sua arte è sempre stata all’avanguardia. Trasferitasi con la famiglia negli Stati Uniti all’età di 19 anni, scoprì il mondo dell’arte concettuale e ne divenne un’esponente; cominciò per lei una vita diversa e squattrinata nel Greenwich Village di New York, due matrimoni falliti e un’esibizione personale a Londra che destò scalpore e lì, l’incontro con la star John Lennon. E lei, quando glielo presentarono, non sapeva neanche chi fosse. Yoko Ono aveva una sua spiccata personalità, stava seguendo un suo percorso artistico e politico, battendosi per i diritti delle donne e delle minoranze, e quando si innamorò del musicista più famoso del pianeta non rinunciò ai suoi ideali, al contrario: gli insegnò come potesse usare la sua fama immensa per trasmettere messaggi di grande valore umano e sociale. In sintesi, senza Yoko Ono, non ci sarebbe stata nessuna “Imagine”.
Ma se John è sempre stato consapevole della grandezza di Yoko, i suoi fan sembravano rifiutarsi di accettarlo. Le sue performance potevano essere semplici provocazioni o gesti di forte impatto emotivo, i suoi dischi erano esempi di pura ricerca sperimentale e per anni tutto ciò è stato accolto con derisione e disprezzo poi, finalmente, qualcosa è cambiato. Oggi è in atto una rivalutazione completa del suo lavoro, almeno negli Stati Uniti. I nuovi critici musicali riconoscono la sua produzione, star del calibro di Lady Gaga, Lana Del Rey o Moby le rendono omaggio, i più grandi musei del mondo le dedicano retrospettive. Le sue opere sono in mostra in Spagna, Sud Africa, Danimarca, Italia, Inghilterra e entro la fine dell’anno apriranno nuove esposizioni in Francia, Austria e Stati Uniti.
A 85 anni Yoko Ono sta sperimentando quell’attenzione e quell’affetto che per tutta la vita le sono stati negati; se c’è qualcosa che tutti le dovrebbero riconoscere è come abbia saputo accettare l’ingiustificato e brutale astio del mondo e abbia avuto la forza e la sfacciataggine di resistergli.