Rigenerare il pianeta: questa la parola d’ordine. È stato presentato oggi il Piano per la Transizione Ecologica e Culturale nelle Scuole, a cura del Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e dal Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Istruzione Barbara Floridia.
Rigenerare il pianeta, come fare?
Il Piano è stato illustrato nel corso della conferenza Rigenerazione Scuola. La cosa certa è che sono necessarie nuove forme di apprendimento per cambiare il nostro futuro. E soprattutto, che queste non possono cominciare da nessun altro posto se non dalla scuola: ripensare, riformulare, capire cosa non va.
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Esistere in un modo nuovo
“Non dobbiamo più resistere, ma esistere in un modo nuovo. Dobbiamo passare dal concetto di resilienza a quello di rigenerazione” sono state le parole del Sottosegretario nel corso della conferenza. La nostra è l’epoca della complessità, in cui è necessario fornire maggiore spessore d’esperienza nella scuola e nei programmi di formazione in generale. Progettare una scuola che rigenera: farla cioè diventare un generatore di esperienza, ricordi, sogni, uno stimolatore di attenzione, passioni, sfide, per acquisire consapevolezza.
Eco anxiety
L’ansia è una parola che si sente purtroppo sempre più spesso nell’ultimo periodo, anche a proposito della preoccupazione legata all’emergenza climatica. Uno dei modi per superare questa nuova condizione, secondo gli esperti, è proprio contestualizzare le sfide ambientali al proprio contesto. In poche parole: riconnettersi con la Natura e con i propri territori. Diventa indispensabile quindi adottare un approccio educativo portando gli studenti sul campo, per fare esperienza concreta del mondo che li circonda.
Vedere l’invisibile
La pandemia ha sicuramente reso visibile l’invisibile. Ha colpito il nostro sistema economico e indebolito la nostra vita sociale, ma sappiamo che spesso i momenti bui portano alla luce, alla rinascita. “Questo lungo inverno della pandemia non è stato un inverno del nostro scontento ma del nostro investimento, soprattutto su noi stessi” ha detto il Ministro Bianchi, sempre durante la conferenza. La missione è comune, ed è mettere l’essere umano e il Pianeta al centro di questa rivoluzione. Il Future Food Institute si occupa proprio di questo.
L’impegno del Future Food Institute
Il modello è quello di una formazione all’ecologia integrale, e l’Istituto da anni sperimenta diverse formule innovative di apprendimento esperienziale, per allenare ad affrontare difficoltà ed incertezze. Tali metodi vengono applicati nel corso dei Boot Camp in collaborazione con la FAO, riconosciuti come comunità internazionale. Ciò trova riscontro nel premio vinto dall’Istituto, assegnato dal Goabroad Innovation Awards 2021, come miglior programma innovativo.
Paideia Campus
Un nuovo progetto dell’Istituto si chiama Paideia Campus, e si propone di dedicarsi alla formazione, alla ricerca, alla sperimentazione e all’innovazione sul tema dell’Ecologia Integrale. Tutto questo pone al centro la Dieta Mediterranea. Questo progetto potrà essere un luogo simbolico da cui ripartire, comprendendo i principi che sottendono gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030: il nexus tra uomo, pianeta e prosperità. In concreto, un laboratorio dove sperimentare la socialità e creare nuovi progetti per l’Agricoltura, l’Alimentazione e l’Ambiente. Ma anche la valorizzazione del patrimonio artistico, culturale ed ambientale. Garantendo, con la transizione digitale, una fruizione più sostenibile dei territori, dei borghi e delle aree interne italiane.