domenica, Aprile 13, 2025

Ricordare cose mai accadute: effetto Mandela

A tutti noi può capitare di ricordare un evento o un fatto che condividiamo con altre persone e, confrontandoci, comprendiamo che è avvenuto in maniera differente da come lo ricordiamo, o non si è affatto svolto. Si tratta dell’ ‘effetto Mandela’, che consiste nel ricordare cose mai accadute, creando falsi ricordi. Andiamo a conoscerlo più da vicino, scoprendone le origini e effetti. Come pure i rischi. E ancora, come affrontare il problema.

Cos’è l’effetto Mandela?

L’effetto Mandela consiste nel ricordare cose mai accadute. Infatti rappresenta una distorsione della memoria che conduce a ricordare situazioni o dettagli mai accaduti, creando falsi ricordi. Si tratta di un particolare tipo di falso ricordo perché non interessa la memoria individuale, bensì un errore condiviso. Dunque, più individui possiedono un comune falso ricordo.

Il falso ricordo costituisce un preciso evento, situazione o oggetto. Come pure dettagli. E la caratteristica peculiare è proprio che i fatti, seppur ricordati dalla mente in maniera nitida, non si sono mai verificati nella realtà. Con il falso ricordo, non si vuole prendere in giro l’altro. Infatti, non c’è l’intento di mentire di proposito. Per questo, i falsi ricordi sono detti ‘menzogne oneste’.

Origini del nome

Il nome è dato dalla ricercatrice e autrice Fiona Broome in occasione di un congresso sulla fantascienza che si è tenuto nel 2019. Proprio come lei, molte persone al congresso, ricordano che Nelson Maldela muore in prigione negli anni Ottanta. In realtà, Mandela è morto nel 2013, dopo molti anni di libertà.

Dunque, questo termine diventa esplicativo per definire quando una convinzione errata è ritenuta come fatto realmente accaduto da più persone.

Come funziona l’effetto Mandela?

Come è possibile ricordare cose mai successe? Partiamo dal presupposto che la nostra memoria può sbagliare. Infatti, può non essere affidabile, pur sembrandoci di ricordare i fatti con chiarezza.

Il fatto che un ricordo non sia attendibile, può essere dovuto a molti elementi. Ad esempio, il tempo che passa e le emozioni. Come pure la combinazione tra i fatti successi davvero e quelli che non sono accaduti.

Come si formano i falsi ricordi?

I falsi ricordi si formano per due fattori:

  • biologici;
  • psicologici.

Fattori biologici alla base del falsi ricordi

Tra essi, ci sono:

  • traumi e disfunzioni neurologiche;
  • lesioni cerebrali;
  • encefalite;
  • abuso di sostanze, come la cannabis;
  • carenza e cattiva qualità del sonno;
  • sindrome di Wernicke-Korsakoff, cioè una forma insolita di amnesia che presenta sia uno stato confusionale acuto, che è l’ ‘encefalopatia di Wernicke’, sia un tipo di amnesia a lungo termine, chiamata ‘sindrome di Korsakoff’.

Fattori psicologici alla base del falsi ricordi

I fattori psicologici che permettono l’originarsi dei falsi ricordi sono riconducibili alla tendenza del cervello umano, quando rielabora un ricordo, di immettere al posto delle informazioni mancanti, quelle credute più reali. Dunque, avviene una sorta di interpretazione della realtà. Questa deriva dalla preferenza della mente umana di seguire un pensiero condiviso con altri, quando si trova di fronte a vuoti di memoria di talune precise informazioni. Così il cervello riempie i vuoti con pensieri verosimili. Come pure, altri fattori psicologici da cui possono derivare i falsi ricordi, sono l’insieme di vari eventi, anche accaduti in momenti diversi, che col tempo si solidificano e si riassettano nella memoria, procurando la convinzione che quelle cose siano accadute realmente.

Rischi dell’effetto Mandela

L’effetto Mandela porta a diverse conseguenze. Intanto, la principale è quella di ricordare fatti e situazioni in maniera sbagliata. Ciò rende alterate le relazioni che si instaurano con il mondo circostante. Inoltre, prendendo decisioni e assumendosi responsabilità in base a quel ricordo, che è ritenuto una convinzione, si possono compiere scelte errate. Come pure si può ottenere un’idea non corretta su un avvenimento storico. E ancora, si può essere indotti a credere di non potersi fidare di se stessi.

Alcuni esempi dell’effetto Mandela

Alcuni esempi dell’effetto Mandela traggono spiegazione dallo sviluppo delle aspettative su come dovrebbero apparire le cose che si memorizzano come ricordi.

Ad esempio, l’omino ritratto sul gioco ‘Monopoly’ rappresenta un ricco signore. Sapendo che i ricchi indossavano un monocolo come segno di appartenenza all’alta società, la mente umana si convince che il signore del famoso gioco da tavolo lo indossa. E invece no!

Altri esempi di effetto Mandela sono rappresentati da:

il personaggio dei Pokemon di nome Pikachu, tutto giallo. Ma in molti credono, siccome ha le punte delle orecchie nere, che sia così anche la coda.

E ancora, i cartoni animati Flintstones, e non Flinstones. Lo snack KitKat, giusto, e non Kit-Kat, che è il falso ricordo.

Come affrontare l’effetto Mandela?

L’effetto Mandela, dunque la perdita di memoria, produce dolore e sofferenza. Come pure senso di vergogna e solitudine.

Si rivela necessario affrontare il problema, attraverso la terapia psicologica. Quindi, è importante prendersi cura di sé e l’accettazione di sé. E’ necessario sia riconoscere i falsi ricordi che capire da cosa hanno origine.

https://www.periodicodaily.com/nunzio-paci-indaga-lanatomia-e-i-falsi-ricordi/

Donatella Palazzo
Donatella Palazzo
Psicologa individuale, familiare e di coppia, e scrittrice. Sessoanalista (Istituto Italiano di Sessoanalisi e Dinamiche Sessuali). Specialista delle Risorse umane. Progettista in ambito sociale e scolastico. Membro dello Staff della Casa Editrice Noitrè. L'attività comprende, tra l'altro, la valutazione dei contributi di prossima pubblicazione, l'organizzazione degli eventi da presentare al pubblico e altro in ambito culturale.

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