giovedì, Aprile 17, 2025

Riccardo Dalisi e l’architettura del cambiamento sociale

Riccardo Dalisi ’71-’74. Il Rione Traiano di Napoli e la partecipazione come progetto è la mostra proposta dal Circolo del Design a Torino. Sarà visitabile sino al 30 settembre. Nel quartiere popolare di difficile vivibilità, l’artista, scomparso lo scorso 9 aprile, ha sperimentato la propria forma di animazione sociale agli inizi degli anni Settanta. 


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Come presenta Riccardo Dalisi la mostra torinese?

La mostra, curata dal critico d’arte Luca Beatrice, è allestita a cinquant’anni di distanza dagli eventi. Racconta il periodo in cui l’artista avvia la ricerca sull’incontro tra riflessione sulla forma, pedagogia, arte e artigianato, focalizzata sul coinvolgimento delle persone più fragili. Un lavoro che svolge anche in un’ottica di sviluppo umano attraverso la collaborazione, la partecipazione attiva e il potenziale di creatività. L’esposizione si inserisce nella programmazione culturale del Circolo, Design Together Now, che da maggio a ottobre indagherà il tema dell’emergente bisogno di comunità.

Riccardo Dalisi e il Rione Traiano a Napoli

Il rapporto dell’architetto col quartiere iniziò nel 1969, quando incoraggiò i ragazzi di strada a progettare, liberi dagli effetti del sistema formativo, piccoli arredi ed elementi architettonici. Erano realizzato con materiali semplici come legno, spago e fili di metallo. L’obiettivo di provocare un riscatto socio-educativo testimonia l’approccio antropologico che caratterizzava le istanze del design del tempo. Dalisi tenne un diario e scattò fotografie per documentare le attività che si svolsero al Traiano e che definì col termine animazione. Infatti, le operazioni rendevano il momento progettuale uno strumento atto a suscitare interesse, partecipazione e spirito collettivo, stimolando un cambiamento sociale.

Architetto e designer

Nato a Potenza l’1 maggio 1931, Dalisi ha ricoperto la cattedra di Progettazione nella Facoltà di Architettura dell’Università Federico II. Era anche direttore e docente della Scuola di specializzazione in Disegno industriale. Negli anni Settanta con Sottsass, Mendini e altri ha fondato di Global Tools, espressione della cosiddetta architettura radicale. I suoi lavori fanno parte delle collezioni permanenti di diversi musei tra cui il Centre Pompidou a Parigi e il Madre a Napoli. Nel 1981 e 2014 ha vinto il Compasso d’oro. Ha esposto nelle principali città europee e alla Biennale di Venezia, alla Triennale di Milano, al MOMA di New York, a Palazzo Reale e al MANN partenopeo. Infine, è morto poche settimane prima di compiere 91 anni.

DESIGN TOGETHER NOW

In un momento di vulnerabilità individuale e sociale, l’isolamento e il protrarsi delle restrizioni hanno sedimentato sentimenti e abitudini a cui confrontarsi. Quindi la pandemia ha trasformato il senso di comunità che si nutre di affetti, legami, azioni e narrazioni. Oggi più che mai conflitti vicini e lontani rimettono in discussione i confini di un più ampio concetto di appartenenza, condivisione e collettività.

Gli ospiti

Arricchiranno il racconto di Riccardo Dalisi Luca Beatrice, il Direttore d’arte Michele Bonuomo e la ricercatrice della Sapienza Susanna Parlato. Franco Raggi, architetto e membro di Global Tools, riferirà il contesto culturale in cui si inseriva il suo lavoro. Per la progettazione degli spazi interverranno due collettivi di architetti, i romani Orizzontale e, in collaborazione con Fondazione per l’Architettura/Torino, i berlinesi Raumlabor. Alcuni appuntamenti tratteranno l’inclusione sociale delle comunità più fragili. Quindi, una giornata sarà incentrata sul racconto del metodo Z Lab che lavora sul potenziamento delle competenze socio-emotive dei bambini, unendo gli strumenti del design a quelli della psicologia. Un percorso laboratoriale per ragazzi dai 6 ai 10 anni realizzato con Associazione Multietnica dei Mediatori Interculturali (A.M.M.I.) e FORMA Onlus.

Gli altri partecipanti

In programma un approfondimento sul rapporto tra salute mentale e innovazione sociale. Parteciperanno Giulia Mezzalama, Architetto e fondatrice di Mad in Design, Sofia Silva, Art Writer e Federica Vittori di cheFare. Ci sarà anche un appuntamento con Antonio Damasco, Direttore della Rete italiana di cultura popolare per parlare dell’esperienza della Rete delle Portinerie torinese. Inseriti in calendario due incontri sul digitale in cui si sviluppano modalità relazionali e aggregative. Con Alessandro Mininno, Co-fondatore di Gummy Industries, il pubblico discuterà le implicazioni progettuali e di mercato. Il team Cap_able presenterà un progetto che unisce fashion design, tecnologia e un dibattito a più voci sull’intelligenza artificiale nel riconoscimento dell’unicità. Coerentemente con la centralità che il Circolo del Design riconosce alle generazioni più giovani si terrà una Summer school coordinata da Matteo Moretti, fondatore di Sheldon.studio. Inoltre, due giornate di incontri e workshop saranno invece dedicati all’innovazione sociale nella cultura d’impresa.

Le mostre di Design Together Now

Oltre a produrre l’esposizione di Dalisi, il Circolo del Design ospiterà due mostre. Una riguarda lo sviluppo di prodotti su misura nel campo del tessile, della moda e dei prodotti indossabili, con l’obiettivo di fornire soluzioni per l’invecchiamento attivo. Un progetto realizzato con Crafts Council di Londra e Fondazione Santagata. L’altre è il racconto del progetto ALFa di inclusione e empowerment femminile, finanziato dall’Unione Europea e dal Ministero dell’Interno insieme a Ires Piemonte. L’esposizione si focalizza sull’esperienza delle donne sottratte allo sfruttamento sessuale. Alastair Fuad Luke, Curatore della Biennale di Porto 2021, dialogherà col pubblico sui confini del concetto di comunità. Descriverà la visione di un mondo in cui gli esseri viventi coesistono e abitano un’estesa comunità, passando da una visione antropocentrica a una multispecie centrica. Gli appuntamenti, avviati ieri, proseguiranno fino al 31 ottobre.

Circolo del Design

Nasce come uno spazio aperto, inclusivo e partecipato. La mission è la diffusione della cultura del progetto e è perseguita attraverso la produzione di attività culturali e formative. Inoltre, persegue la realizzazione di progetti per lo sviluppo di opportunità professionali tra aziende e designer e la collaborazione con istituzioni per la creazione di sistemi del design a servizio del territorio. Online e offline, ogni giorno produce contenuti che sappiano ispirare e lo fa collaborando con professionisti, studenti e visionari appassionati e curiosi.

La mostra Riccardo Dalisi ’71-’74 

Realizzata in collaborazione con Archivio Riccardo Dalisi e Museo Madre di Napoli, l’esposizione è la prima dell’artista, architetto e designer dopo la sua morte. La mostra al Circolo del Design presenta un primo ambiente in cui immergersi nel Rione Traiano dell’epoca tramite le suggestive immagini scaturite durante l’esperienza nel quartiere. Viene così ripercorsa la vita del designer e i punti salienti che hanno caratterizzato la storia e la cultura dell’Italia in quegli anni. Le foto della raccolta testimoniano la vita e l’atmosfera nel Rione e un video originale documenta il lavoro che ha portato alla realizzazione di numerosi artefatti

Le idee dei ragazzi del quartiere

Nella seconda sala ci sono i prodotti generati durante l’esperienza, provenienti dal Museo Madre e dall’Archivio Riccardo Dalisi. Si può ammirare l’esplosione della creatività dei bambini del quartiere guidati dall’architetto e dai suoi studenti tramite laboratori atti a suscitare interesse, partecipazione e spirito collettivo. Ci sono: ricami, piccole sedute realizzate con materiali di recupero, disegni e schizzi, modellini aerei di spago, carta e legno, maquette dell’Asilo Traiano, troni in cartapesta. In esposizione anche l’oggetto che ha permesso al designer di vincere il Compasso d’Oro, la rivisitazione della famosa caffettiera napoletana per Officina Alessi.

Il progetto dell’esposizione di Riccardo Dalisi

Sara Fortunati, Direttrice del Circolo del Design, parla dell’idea del percorso. “La mostra ha iniziato a prendere forma lo scorso anno al fortunato incontro col curatore Luca Beatrice, cultore del lavoro di Dalisi. Il rinnovato impegno cui il design è chiamato oggi a partecipare in ascolto dei bisogni della società era già allora il fulcro del progetto culturale. Partire dall’esperienza del Rione Traiano è un percorso a ritroso per rintracciare i semi di ciò che oggi muove i progettisti che lavorano sull’innovazione sociale. La partecipazione chiave di consapevolezza e attivazione, la responsabilità sociale del progetto, la ricerca come guida del processo progettuale sono gli elementi cardine del lavoro di Dalisi”.

Riccardo Dalisi tra Architettura e Design

Luca Beatrice parla dell’architetto. “Scomparso nelle scorse settimane durante la preparazione della mostra Riccardo Dalisi si è dedicato alla creazione di un rapporto articolato tra architettura e design, scultura e pittura, arte e insegnamento. Mantiene al centro lo sviluppo umano attraverso il dialogo e il potenziale della creatività. Cinquant’anni dopo l’esperienza del Rione Traiano di Napoli Dalisi si legge oggi come una figura di importanza storica e profeta del futuro. Ha intuito che le discipline si fondano in confini fluidi, ibridi, sperimentali”. La mostra è aperta da lunedì a venerdì dalle 14 alle 19. Ingresso gratuito ai soci del Circolo del Design. Tesseramento online o in loco (valido 12 mesi) al costo di 10€.

Immagine da cartella stampa.

Odette Tapella
Odette Tapella
Vivo in piccolo paese di provincia. Mi piace leggere, fare giardinaggio, stare a contatto con la natura. Coltivo l'interesse per l'arte, la cultura e le tradizioni.

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