RFK Jr. si scaglia contro i media in un’udienza alla Camera. “Censurano chi è contro il governo”, ha detto Kennedy. L’udienza ha portato al centro della scena il complicato dibattito sul bilanciamento della libertà di parola con la lotta alla disinformazione.
RFK Jr. contro i media
Robert Kennedy Jr., candidato alle primarie democratiche per le presidenziali del 2024, ha testimoniato davanti al sottocomitato della Commissione Giustizia della Camera. Kennedy ha denunciato le censura che, secondo lui, viene fatta dai media nei confronti dei conservatori e dei gruppi non allineati con il governo federale, con la scusa di arginare la diffusione della disinformazione online. Kennedy ha quindi puntato il dito contro la censura dei “poteri occulti dell’informazione”.
L’udienza di Kennedy arriva pochi giorni dopo che il candidato democratico ha affermato che il Covid-19 è stato creato per salvare gli ebrei ashkenaziti e i cinesi, dichiarazioni che hanno fatto infuriare i democratici e la comunità ebraica. Kennedy già in passato era stato accusato di antisemitismo, quando aveva affermato che le persone che rifiutavano il vaccino avevano meno libertà di Anna Frank. Per la sua disinformazione con cui lega ripetutamente e senza nessuna prova l’autismo ai vaccini e per il suo antisemitismo molte piattaforme come Instagram, Facebook e Youtube lo hanno escluso dal servizio.
La delegata delle Isole Vergini alla Camera dei Rappresentanti Stacey Plaskett ha criticato lo “show” di Kennedy. “Ora, molti dei miei colleghi repubblicani si affrettano a nascondere che hanno convocato Robert Kennedy Jr perché con la scusa di proteggere la sua libertà di espressione, vogliono dare spazio alle teorie complottiste dei MAGA. La disinformazione non è protetta dal Primo Emendamento della Costituzione. La libertà di parola non è un assoluto”, ha detto Plaskett.
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