Renzi: per fare politica occorre fare proposte

In questi giorni in Italia si parla solo della crisi di governo. Tutti puntano il dito contro un unico colpevole: Matteo Renzi. Ma è davvero tutta colpa sua? E soprattutto si può fare politica senza averne le conoscenze? Il leader di Italia Viva cerca di spiegare il perché ha deciso di uscire dalla maggioranza di governo innescando l’ennesima crisi politica italiana proprio nel mezzo di una pandemia.

Perché Matteo Renzi ha scatenato una crisi di governo?

Sono ore delicate per l’Italia, sono iniziate le consultazioni al Quirinale per decidere il futuro del governo italiano. C’è chi pensa a un governo di unità nazionale, chi pensa ad un Conte Ter, chi pensa a Di Maio premier… Insomma, se ne dicono tante. Tuttavia gli italiani sono sicuri di una cosa: il colpevole della crisi di governo ha un nome e cognome, si chiama Matteo Renzi. Ma è davvero sua la responsabilità di ciò che sta succedendo in Italia? Renzi afferma che non è Italia Viva ad aver aperto la crisi, ma è l’Italia che deve affrontare una crisi da “far tremare i polsi”. Il leader di IV sottolinea per fare politica occorre studiare, conoscere, fare proposte e metterle in atto, non basta fare proclami davanti alla piazza. Inoltre afferma che è tempo di agire subito o l’Italia perderà l’opportunità della rinascita post-pandemia.

Renzi afferma: “Dopo settimane in cui si sono tentate improbabili soluzioni personali è finalmente venuto il tempo di seguire la Costituzione, di affidarsi al Capo dello Stato e di parlare con il linguaggio della verità davanti al Paese. La verità, non le veline. La politica, non il populismo”. A chi gli chiede se fosse necessario aprire una crisi proprio ora risponde: “Proprio adesso si gioca il futuro del Paese. O risolviamo i punti adesso o condanniamo i nostri figli, i nostri nipoti a vivere nel declino più totale. Se si vuole fare politica in modo serio bisogna avere il coraggio di guardare negli occhi la gente. L’Italia si sta giocando l’osso del collo, perché prima di una crisi politica c’è una crisi economica, sanitaria ed educativa senza precedenti”.

Renzi: possiamo ripartire se agiamo subito

Il leader di Italia Viva spiega che il PIL ha un livello di crollo senza eguali nella storia italiana. Gli effetti sull’occupazione non si vedono ancora, perché ora vi è il blocco sui licenziamenti. Quando tale blocco sarà rimosso, si vedranno gli ulteriori danni causati dalla pandemia. Renzi afferma: “È però possibile ripartire, perché l’Europa ci ha messo a disposizione 209 miliardi. O decidiamo ora come spenderli, o tra un anno sarà troppo tardi. Noi chiediamo di utilizzare i soldi per sbloccare le infrastrutture, e non di dare i soldi a pioggia, a mance sparpagliate”.

La crisi sanitaria

Per quanto riguarda la crisi sanitaria, Renzi dice: “Bisogna sistemare la questione dei vaccini. Non servono le primule, sono come i banchi a rotelle. È vero che non ci sono ancora le dosi necessarie, ma il tempo per organizzare la vaccinazione di massa è adesso, non si può aspettare. Non si può commettere lo stesso errore come con la scuola, quando otto mesi fa, anziché pensare a come investire per pensare a come mandarci i ragazzi in sicurezza abbiamo buttato 400 milioni dalla finestra per i banchi a rotelle”.

La crisi educativa

Proseguendo con l’emergenza educativa, il leader di Italia Viva afferma: “I banchi rotelle sono una presa in giro. La didattica a distanza permanente non è una soluzione. Bisogna pensare a come fare per mandare i ragazzi in sicurezza e fare i tamponi a tutti”. Renzi conclude dicendo: “I problemi non si risolvono con una poltrona, e nonostante tutto quello di cui ci accusano, noi le poltrone le abbiamo lasciate. In Parlamento assistiamo alla creazione di gruppi improvvisati. Noi invece abbiamo rinunciato alla poltrona per far prevalere le nostre idee. Per fare il politico occorre studiare, conoscere e fare proposte”.  

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