mercoledì, Aprile 16, 2025

Regno Unito: no a chi non ha esperienza e non sa l’inglese

Pessime notizie per chi vuole andare a lavorare in Gran Bretagna per imparare l’inglese. A poche settimane dall’ufficializzazione della Brexit, infatti, il Regno Unito ha deciso di chiudere le frontiere per i lavoratori senza esperienza e competenze certificate e per coloro che non parlano fluentemente l’inglese. Questi due presupposti sono considerati fondamentali secondo le leggi per l’immigrazione, per continuare a garantire un alto livello professionale in tutti i settori. Finisce, quindi, l’era del lavoro economico comunitario nelle aziende, nei magazzini, negli alberghi e nei ristoranti. Tutti posti di lavoro ambiti da chi voleva andare nel Regno Unito per fare esperienza e imparare l’inglese.

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Dopo la Brexit arrivano i controlli alle frontiere

Il governo britannico ha preso spunto dal sistema australiano, dichiarando che questa è un’opportunità unica da cogliere al volo per prendere il pieno controllo dei confini britannici “per la prima volta dopo decenni” ed eliminare le “distorsioni” causate dalla libertà di movimento garantita da Schengen. I dirigenti delle aziende, tuttavia, hanno accusato subito il governo di aver assalito l’economia, con conseguenze “disastrose” come la perdita di posti di lavoro e la chiusura delle aziende. I laburisti e i liberal democratici hanno anche condannato i piani futuri del governo in tema di lavoro, mentre Unison, che rappresenta gli operatori sanitari, ha definito la decisione del governo come “un disastro per il settore sanitario”. I ministeri, tuttavia, sostengono che la Brexit è stata una scelta ampiamente votata dagli elettori e che adesso è tempo che l’economia inglese rinunci al lavoro a basso costo svolto dai migranti.

La nuova politica d’immigrazione inglese in 10 pagine

La nuova linea politica inglese, adottata dopo la Brexit, è contenuta in un documento di 10 pagine. Il primo punto di questa politica riguarda la chiusura delle frontiere per i lavoratori senza esperienza e senza competenze accertate, nonché a tutti i migranti che non abbiano un’ottima conoscenza della lingua inglese. Chiunque voglia andare in Gran Bretagna per lavorare dovrà aver ricevuto, al momento della partenza, un’offerta di lavoro con un salario minimo di 25,600 sterline. Sono accettate offerte di lavoro con salari più bassi, intorno alle 20,480 sterline, in casi speciali dove c’è più bisogno di coprire posti di lavoro, ad esempio per gli infermieri.

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Nessuna possibilità, invece, per i lavoratori autonomi che vanno nel Regno Unito per cercare migliori opportunità, così come non saranno accettati idraulici polacchi o costruttori rumeni che arrivano in Inghilterra senza un contratto di lavoro. Alla frontiera sarà accettata ancora per pochi mesi la carta d’identità per le persone che vengono dalla Francia o dall’Italia. Quest’ultimo è un tentativo di reprimere i lavoratori non europei che tentano di infrangere il sistema rubando o falsificando carte d’identità. Il livello di competenze minime previsto per gli stranieri che voglio lavorare nel Regno Unito sarà abbassato nel caso dei laureati. Saranno conservati, invece, i diritti degli artisti, delle personalità sportive e musicisti per entrare in Gran Bretagna per performance o gare. Tenuto conto di tutti questi limiti, il numero di lavoratori che riuscirà ad entrare nel Regno Unito per lavorare sarà molto abbassato rispetto agli anni scorsi.

La reazione dei cittadini lavoratori

Il governo intende lanciare una campagna per preparare gli impiegati ai cambiamenti previsti da gennaio del prossimo anno, quando anche i cittadini europei saranno trattati come gli altri extra comunitari. Le nuove politiche di immigrazione hanno creato subito delle criticità per gli impiegati, i quali si lamentano principalmente per tutti quei posti da cameriere, agricoltore e pescatori che rimarranno vacanti. I dirigenti delle aziende hanno avvertito che i cambiamenti avranno un enorme impatto sulle aziende produttive alimentari, che assumono spesso i lavoratori europei.

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Secondo Tom Hadley, direttore alla Recruitment and Employment Confederation, “i lavori che il governo considera ‘low-skilled’ (a basse competenze) sono vitali per la crescita dell’economia e del benessere sociale”. L’improvvisa mancanza di lavoratori pronti a svolgere questi lavori “poco apprezzati” dai cittadini inglesi porterebbe, quindi, alla carenza qualitativa di servizi in molti ambiti. I settori che risentiranno maggiormente di queste scelte sono quello alberghiero e quello della ristorazione. Inizieranno a rimanere vacanti posti di lavoro come cameriera ai piani, donna delle pulizie, barman, camerieri, cuochi e sguatteri.

Niente accesso se non si parla bene inglese

Altro elemento che ha creato grande malumore nell’opposizione di governo è il limite della lingua imposto per i cittadini europei che vorranno entrare per lavorare in Gran Bretagna. Diane Abbott, segretaria del governo ombra laburista, ha dichiarato al Guardian: “Molte persone che vengono qui per lavorare sanno parlare davvero un buon inglese, ma in questo modo andremo a bloccare alla frontiera anche dei geni della matematica il cui inglese non è ottimo. E’ una cosa disumana e dannosa”.

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WORCESTER, ENGLAND – OCTOBER 08: Apple pickers gather Gala apples in an orchard at Stocks Farm in Suckley, near Worcester, on October 8, 2013 in Worcestershire, England. According to English Apples and Pears, the fruit growers’ trade association, the unusual combination of a late spring and hot summer has made this year’s English crop the latest for a generation. However, a delay of more than three weeks and the earlier high summer day temperatures has enabled the fruit to mature well, which promises great textures and taste. (Photo by Matt Cardy/Getty Images)

Con la maggioranza dell’80%, tuttavia, il governo britannico guidato da Johnson non avrà particolari problemi a far passare le nuove leggi sull’immigrazione. “Il Regno Unito” si legge in un documento del governodovrà adattare e aggiustare la fine della movimentazione europea e non cercheremo di ricreare il risultato del movimento libero con un sistema basato su punti”. Nel documento viene anche chiarito che gli impiegati dovranno impegnarsi maggiormente per assumere e mantenere nello staff lavoratori britannici.

“E’ importante che gli impiegati si allontanino dalla dipendenza dal sistema di immigrazione britannico e investano maggiormente sul personale locale per aumentare la produttività, investendo di più nella tecnologia e nell’automazione” si legge ancora nel documento. Condizioni particolari sono previste per i lavoratori stagionali per la raccolta nei campi, ma è limitata a 10 mila lavoratori che otterranno un visto temporaneo.

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