Mercoledì 19 settembre, presso il Museo Civico Ala Ponzone di Cremona, verrà inaugurata e presentata alla stampa la mostra Il Regime dell’Arte, a cura di Vittorio Sgarbi e Rodolfo Bona.
La mostra, mai prima allestita, ripercorrerà la vicenda storica del Premio Cremona.
Voluto dal gerarca Roberto Farinacci, il Premio Cremona fu una manifestazione artistica di livello nazionale che si svolse dal 1939 al 1941, un concorso pittorico avente come scopo quello di sostenere l’idea di un’arte celebrativa circa i valori e le imprese del fascismo, e quindi le esigenze di propaganda ideologica del regime mussoliniano.
L’esposizione, che ebbe anche un respiro internazionale grazie alle strette relazioni di Farinacci con la Germania nazista e la città di Hannover, intendeva contrapporsi alla pittura più libera proposta dal coevo Premio Bergamo, sostenuto dal Ministro dell’Educazione Nazionale Giuseppe Bottai.
Nella mostra si renderanno evidenti le ragioni della politica artistica di Farinacci e gli esiti figurativi della rassegna, esponendo una selezione delle opere presentate durante le tre edizioni della stessa: Ascoltazione alla radio di un discorso del Duce e Stati d’animo creati dal fascismo, La Battaglia del Grano e La gioventù del littorio.
La scelta dei dipinti sarà utile a comprendere la trasformazione del linguaggio figurativo nella dialettica tra tradizione naturalistica, eredità delle avanguardie e metamorfosi del Novecento.
Il percorso espositivo della mostra, supportata anche dal rispettivo catalogo illistrativo contenente fotografie dell’archivio Fazioli che mostrano le trasformazioni urbanistiche di Cremona negli anni del Premio, si articolerà nelle tre sezioni rispettanti l’ordine cronologico e i temi fissati per ciascuna annata del concorso (1939-1941).
Si potranno così ammirare: opere provenienti da musei, palazzi istituzionali e collezioni private, di artisti dell’epoca quali Luciano Ricchetti, Mario Biazzi, Giuseppe Moroni, Bruno Amadio, Carlo Martini, Cesare Maggi, Iginio Sartori, Domenico Mori, Remigio Schmitzer, Dilvo Lotti, Renato Santini, Alessandro Pomi, Mario Beltrami, Biagio Pietro Mercadante, Innocente Salvini, Baldassarre Longoni, Virginio Bianchi e Pina Sacconaghi; una sezione di approfondimento dedicata a Pietro Gaudenzi (trittico Il Grano e cartoni del Cielo del castello di Rodi).
L’allestimento della mostra sarà in parte su pannellatura certificata costruita appositamente, e in parte sfruttando lo spazio delle pareti perimetrali delle stanze messe a disposizione, specialmente per le megalografie, opere oltre i 2 e i 3 metri di base.
La visita sarà accompagnata anche da installazioni interattive quali una collezione di radio dell’epoca che riprodurranno testimonianze suggestive in grado di far ripercorrere le atmosfere e i luoghi emotivi dell’arte del tempo.
I visitatori potranno in questo modo apprezzare le principali linee di tendenza artistica che confluirono nella manifestazione cremonese e la funzione sociale che il fascismo intendeva assegnare agli artisti dell’epoca. Un interessante progetto promosso da Contemplazioni e sostenuto dal Comune di Cremona che aprirà ufficialmente al pubblico giovedì 20 settembre 2018 e durerà fino a domenica 24 febbraio 2019.
La mostra sarà, in via straordinaria, aperta al pubblico mercoledì 19 settembre dalle ore 15.00 in cui sarà possibile incontrare i curatori della mostra.
Date e orari dell’evento: da 20/09/2018 a 24/02/2019; dal martedì alla domenica 10:00-17:00; lunedì: chiuso.
Organizzatori: Comune di Cremona – Settore Cultura e Musei.
Per informazioni su costi e prenotazioni contattare l’Ufficio Eventi e Manifestazioni del Comune di Cremona.