sabato, Aprile 19, 2025

Raid USA su Assad, Siria sotto attacco

La punizione Usa contro Assad, ventilata nelle ultime ore, è iniziata. Cinquantanove missili Tomahawk, lanciati da due cacciatorpedinieri posizionati nel Mediterraneo orientale, hanno colpito la base aerea di Shayra, uccidendo quattro soldati di nazionalità sconosciuta.

Il raid è stato avviato alle ore 20:45 (ora americana) le 2:45 in Italia, è stato diretto contro piste, zone di rifornimento e mezzi militari.

Il Pentagono ha dichiarato, poco dopo, che il bombardamento ha rappresentato “una risposta proporzionata” a quanto provocato dal Regime di Damasco e il Presidente americano Trump ha specificato che erano partiti, da quel punto, i jet che hanno ucciso, con armi chimiche, numerosi civili.

Il Capo della Casa Bianca ha chiesto, in una conferenza stampa improvvisata in Florida dove si trova per una due giorni col Presidente cinese Xi, al mondo di unirsi agli Stati Uniti contro il terrorismo e il regime siriano, definendo l’azione di questa notte “di interesse vitale per l’America”.

Il Segretario di Stato Tillerson ha accusato la Russia di non aver controllato la distruzione totale dell’arsenale chimico del suo alleato, mentre il Congresso ha chiesto al Presidente di informarlo prima di ulteriori iniziative.

Le autorità siriane hanno reagito duramente, parlando di “aggressione contro un Paese sovrano” e chiesto l’intervento dell’Onu.

Le reazioni internazionali sono arrivate subito: “Israele supporta pienamente il Presidente Trump”, così il Premier Netanyahu in un comunicato. Anche la Gran Bretagna e la Francia hanno appoggiato l’iniziativa della Casa Bianca, a differenza dell’Iran, alleato di Damasco, secondo cui tale gesto unilaterale peggiora solo la situazione.

La Russia è stata particolarmente dura in quanto, secondo la tv Cnn, vi erano, nella base militare colpita, alcuni suoi soldati. Fonti americane hanno fatto sapere di aver comunicato in anticipo, a Mosca, la decisione di attaccare dando il tempo sufficiente per evacuarla, ma al momento questa versione non viene confermata dal Cremlino. La Duma ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, mentre Putin ha dichiarato tramite il suo portavoce: “Questo attacco pretestuoso danneggia il rapporto tra Washington e Mosca. E’ una grande violazione, del Diritto internazionale, con cui gli americani stanno cercando di distogliere l’attenzione dal massacro dei civili in Iraq”.

 

Marco Paganelli

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