venerdì, Aprile 18, 2025

Pubblicato il rapporto “Sperduti. Storie di minorenni arrivati soli in Italia”

All’interno del rapporto si trovano storie: di chi parte per sfuggire alla povertà (ragazzo albanese di 17 anni); di chi parte per sfuggire all’oppressione (ragazzo senegalese e ragazzo afghano di 17 anni); della fuga (egiziano di 18 anni); di chi sta male per le percosse (ragazzo gambiano di 16 anni); di una vita sul treno (ragazzo ucraino di 15 anni); di chi vuole lavorare regolarmente (ragazzo egiziano di 16 anni); di chi è stato rimandato in Italia per effetto del Regolamento di Dublino (bambino iracheno di 9 anni); di chi vorrebbe giocare a calcio (ragazzo gambiano di 16 anni); di chi non è visibile amministrativamente (bambino e bambina di 5 e 8 anni).

La pubblicazione nasce dalla collaborazione tra l’UNICEF Italia e il CNR-Irpps. Il lavoro di ricerca è stato condotto dal CNR-Irpps sotto la supervisione scientifica del Direttore Corrado Bonifazi. Si compone di una sezione rivolta alla descrizione delle fonti statistiche disponibili, una di analisi dei dati e un’ultima dedicata alle interviste di un gruppo di minorenni arrivati in Italia dopo il 2014.

“Ciò permette di restituire volti e storie ai minorenni coinvolti nelle migrazioni, approfondendo le motivazioni che spingono a spostarsi, valutando se esiste un legame di causa-effetto tra il Paese di provenienza e la riuscita della migrazione, analizzando storie di ‘successo’ o ‘insuccesso’ degli esiti, approfondendo il caso dei minorenni irreperibili e i percorsi da essi intrapresi,” ha dichiarato Giacomo Guerrera, presidente dell’Unicef Italia. “In questo contesto, al fine di analizzare la condizione dei minorenni migranti e rifugiati giunti in Italia, è stata avviata una collaborazione con l’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del Consiglio nazionale delle ricerche che dei temi migratori si occupa da anni,” ha continuato Guerrera.

In ogni regione del mondo, i bambini e gli adolescenti sono profondamente
influenzati dalla migrazione.
In Italia
Nel 2016 i bambini sbarcati sulle coste italiane hanno raggiunto un numero record: 28.223 su un totale di 181.436 persone sbarcate.
Tra le regioni di approdo, la Sicilia si è sempre caratterizzata per il fatto di ricevere il maggior numero di imbarcazioni con minorenni a bordo. Nel corso del 2014 e del 2015 la percentuale dei minorenni sbarcati in Sicilia si è abbassata al 71%, mentre sono aumentati parallelamente gli arrivi in Calabria e Puglia. Più in generale, queste sono le tre regioni maggiormente interessate anche dai flussi, oggi meno consistenti, provenienti da Egitto e Turchia.

Al mese di ottobre del 2016 i minorenni stranieri non accompagnati che hanno presentato
una domanda d’asilo sono stati 4.168, ovvero il 48,3% dei minorenni (accompagnati e non)
e il 4,2% rispetto al totale (adulti + minorenni) dei richiedenti. Secondo i dati Eurostat, con
4.070 richieste di protezione presentate dai minorenni, nel 2015 l’Italia si posizionava al sesto posto in Europa. Nel corso dello stesso anno i principali Paesi di cittadinanza sono
stati Gambia, Nigeria e Mali. Al 30 novembre del 2016 i minorenni stranieri non accompagnati e non richiedenti asilo che risultavano presenti nelle strutture di accoglienza erano 17.245, il 72,6% dei minorenni stranieri non accompagnati che non hanno presentato richiesta d’asilo

identificati sul territorio italiano (il restante 27,4% è costituito dagli irreperibili). La maggior parte di coloro che sono presenti all’interno delle strutture, sono maschi (93%). Per quanto riguarda la componente femminile di recente si è osservato un leggero incremento: se infatti non rappresentava più del 5-6% del totale (aveva superato, di poco questa soglia solo nel periodo compreso tra giugno 2013 e settembre 2014), nel corso del mese di ottobre 2016 ha raggiunto il 6,7% ed è aumentata ulteriormente a novembre (6,9%). I minorenni stranieri non accompagnati sono per lo più adolescenti: al 30 novembre 2016, il 55,2% di coloro che erano presenti nelle strutture aveva 17 anni, percentuale che sale all’82% considerando anche i 16enni. Alla stessa data, i minorenni non accompagnati presenti nelle strutture d’accoglienza italiane provenienti dall’Egitto erano 2.801, seguiti da quelli provenienti da Gambia (2.252), Albania (1.573), Nigeria (1.456), Eritrea (1.314). Negli ultimi anni,

a fronte di una presenza sempre consistente degli egiziani, seguiti dagli albanesi, si è registrato un aumento dei minorenni non accompagnati provenienti dall’Africa occidentale.
Una caratteristica comune è rappresentata dalla provenienza socioeconomica: sono spesso
famiglie di ceto medio che però si trovano ad affrontare dei processi di mutamento sociale
ed economico: per sottrarsi al processo di impoverimento e di disgregazione familiare, la
famiglia investe sull’ emigrazione di uno dei suoi membri. Ogni migrante minorenne risente di aver lasciato il proprio contesto di vita, consapevole di non potere tornare indietro prima di aver estinto il debito contratto dalla propria famiglia, e vive in tensione verso una “riuscita” economica che consenta a se stessi e al proprio nucleo di origine, un miglioramento nelle condizioni di vita.
Nel mondo
Quasi 12 milioni di bambini migranti nel mondo vivono in Asia.
Questo dato rappresenta quasi il 40% di tutti i bambini migranti, pur essendo una percentuale di molto inferiore alla popolazione di bambini dell’Asia rispetto alla popolazione minorile mondiale (56% di tutti i bambini). La percentuale di bambini migranti dell’Africa è più simile al rapporto che c’è tra la popolazione minorile africana rispetto a quella minorile nel mondo (rispettivamente 21 e 25%). Insieme, Africa e Asia ospitano tre bambini migranti su cinque.
La metà dei bambini migranti di tutto il mondo vive in soli 15 Paesi, in testa alla classifica gli Stati Uniti d’America, che ospitano 3,7 milioni di bambini. I Paesi con il maggior numero di bambini migranti in generale condividono una delle due caratteristiche. Alcuni Paesi, tra cui il Libano, la Giordania e il Messico, presentano alte percentuali di minorenni rispetto alla popolazione complessiva di migranti (rispettivamente 43, 46 e 62%). In altri Paesi, tra cui l’Arabia Saudita,gli Emirati Arabi, il Canada e gli Stati Uniti, i bambini migranti rappresentano una percentuale relativamente piccola, tuttavia il numero è molto alto poiché è alto il
numero complessivo della popolazione migrante. I 10 più grandi Paesi ospitanti la popolazione globale di rifugiati si trovano in Asia e Africa. La Turchia ospita di gran lunga il più grande numero di rifugiati . Nel 2015, uno su sei tra tutti i rifugiati sotto il mandato UNHCR viveva in Turchia. Nonostante le informazioni disaggregate per età sui rifugiati in Turchia non siano disponibili, il gran numero di rifugiati rende probabilmente la Turchia il più grande Paese ospitante di bambini rifugiati, nel mondo. Con un margine schiacciante, il Libano e la Giordania ospitano il maggior numero di rifugiati relativamente alle loro popolazioni e la più alta densità di rifugiati in relazione ai loro territori. Oggi, quasi una persona su cinque in Libano è un rifugiato sotto mandato dell’UNHCR. In confronto, il rapporto per il Regno Unito è di circa 1 a 530; per gli Stati Uniti, è di circa 1 a 1.200. Quando quasi 500.000 rifugiati palestinesi registrati in Libano e i più di 2 milioni di palestinesi rifugiati in Giordania vengono aggiunti a questo totale, i contributi di questi Paesi alla ripartizione della responsabilità globale dei rifugiati sono ancora più articolati. Quando si considerano i Paesi che ospitano i rifugiati in base al livello di reddito, la Repubblica Democratica del Congo, l’Etiopia e il Pakistan ospitano la più alta concentrazione di rifugiati in rapporto alle risorse nazionali. Con questa stessa

misurazione, i 20 Paesi che ospitano il maggior numero di rifugiati in relazione alle
loro risorse sono tutti in Africa e in Asia.
Dal rapporto
«L’indagine vuole anche essere uno strumento utile per individuare piani di intervento sistematici per far sì che l’attenzione ai più recenti arrivi via mare, non abbia carattere esclusivamente emergenziale. Venga così garantita piena tutela dei diritti di questi minorenni, in conformità agli obblighi contratti dall’Italia a livello internazionale e da quanto previsto dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza».
Consulta l’intero rapporto http://www.unicef.it/Allegati/Bambini_Sperduti.pdf
Rosa Ferro
Rosa Ferro
Imprenditrice agricola professionale "Società agricola Il Dono dell'Erba" Master in Sistemi di Gestione integrati Qualità, Ambiente e Sicurezza. Laurea Magistrale in Scienze Ambientali. Laurea Triennale in Valutazione e Controllo Ambientale.

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