Procuratore Antimafia De Raho, legalizzare la cannabis sottrarrebbe risorse illecite alle mafie? Il Procuratore Antimafia Federico Cafiero De Raho è pronto a schierarsi a favore della legalizzazione delle droghe leggere, ciò: ”toglierebbe spazio alle mafie”. L’intervista resa pubblica da l’Espresso mette in mostra il pensiero di De Raho, alquanto peculiare. Un pensiero già reso pubblico il mese scorso, dinanzi alla commissione Giustizia della Camera, ”si sottrarrebbero ingenti risorse finanziare alle organizzazioni criminali, in modo da esser combattute con maggior efficacia. Togliamo terreno al traffico internazionale e concentriamoci sul livello alto delle organizzazioni”.
L’obiettivo concreto consiste nel sensibilizzare le Forze politiche affinché una volta per tutte affrontino la questione in Parlamento, in modo limpido e regolato. Il 17 dicembre 2020, in occasione della sua audizione in Commissione Giustizia alla Camera dei Deputati a Palazzo Montecitorio, il Magistrato De Raho rende pubblica una testimonianza di notevole importanza. Conosciamola.
Procuratore Antimafia De Raho: un pensiero già espresso?
Una posizione degna di nota quella di Cafiero De Raho, riguardo le droghe leggere, precedentemente pronunciata il 17 dicembre. In occasione della sua audizione in commissione Giustizia di Montecitorio, il magistrato dichiara che: ”il traffico nazionale e internazionale costituisce la prima fonte di arricchimento illecito delle organizzazioni criminali del nostro Paese”. Per tale motivo, De Raho prosegue: ”Sarebbe auspicabile un intervento legislativo mirato ad aggiornare in modo organico e sistematico l’intero complesso normativo”. Con la legalizzazione delle droghe leggere, conclude: ”si toglierebbe alla criminalità organizzata una fetta di mercato”.
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Vicepresidente Santa Sarta: Comitato Pazienti Cannabis Medica
A riguardo del tema esposto, mostriamo le parole della vicepresidente Santa Sarta, Comitato Pazienti Cannabis Medica. Il quale ha collegamenti in tutta Italia con altre associazioni e la cui sede è in Sicilia: ”I pazienti a causa del tabù che ancora oggi ruota intorno alla cannabis continuano ad avere difficoltà nell’accedere a queste terapie. Nonostante la cannabis sia legale dal 2013 in Italia, curarsi con essa significa affrontare parecchie criticità. Insufficiente formazione dei medici prescrittori; poca quantità di farmacie galeniche presenti sul territorio nazionale; scarsa quantità di cannabis prodotta in Italia e importata dall’estero; carenza di ricerca scientifica”.
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”Creiamo un serio dibattito sulla Cannabis”
La vicepresidente Santa Sarta possiede idee ben radicate, affermando: ”Malgrado i pazienti continuino ad aumentare, lo Stato non è in grado di garantire la quantità necessaria di cannabis pertanto è necessario, anzi indispensabile, aprire un sollecito e serio dibattito sulla cannabis e su tutti i suoi aspetti positivi che con la legalizzazione questa pianta potrebbe apportare alla nostra Nazione e non solo sanitari, ma anche per l’ambiente, lo sviluppo, l’imprenditoria, l’occupazione, la ricerca, la giustizia, i tribunali, le carceri e tanto altro”.
”In un momento come questo, anche di crisi economica continuare a girarsi dall’altra parte senza affrontare pure il tema della regolarizzazione della cannabis, è solo un regalo che si continua a fare alla malavita. Come Comitato pazienti Cannabis Medica stiamo organizzando degli eventi informativi online per sconfiggere certi pregiudizi e informare anche sulle possibilità terapeutiche della cannabis, trovate tutto sulla nostra pagina Facebook e sul nostro sito”.
Le parole di Paolo Borsellino a riguardo della legalizzazione delle droghe.