A Prato, nella chiesa di San Domenico, è stata rubata un’opera d’arte.
Si indaga sull’opera rubata in San Domenico
Domenica 22 agosto, proprio nel giorno di apertura del Museo San Domenico dopo anni di chiusura, il personale si è accorto che un’opera d’arte è stata rubata. Immediatamente sono state allertate le forze dell’ordine. Ora i Carabinieri, insieme al Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, stanno visionando le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona.
L’identità dell’opera d’arte trafugata
Si tratta di Odio razziale, una stampa digitale e acrilico su tela di cm 70×70 realizzata da Andrea Rauch e dedicata alla morte di George Floyd avvenuta a Minneapolis. L’opera doveva fa parte della mostra temporanea Noli Me Tangere, un’idea del collezionista pratese Carlo Palli e allestita negli spazi del complesso di San Domenico. La rassegna è visitabile fino al 31 ottobre. Il percorso della mostra Noli me Tangere comprende 200 opere realizzate da 85 artisti e dislocate dal refettorio alle sale poste al primo piano del Museo. All’interno della chiesa è esposta una Via Crucis contemporanea. Qui 14 artisti hanno interpretato, ciascuno a suo modo, 14 drammi della nostra attualità. Per citarne alcuni, il femminicidio, la droga, l’usura, le morti bianche, il virus, le mafie e appunto l’odio razziale.
Opera rubata per motivo ideologico?
“Escluderei che questo sia un furto atto a fare soldi – spiega il curatore della sezione contemporanea del Museo San Domenico, Carlo Palli -. Penso piuttosto che possa essere la mano di uno squilibrato che, senza sapere nulla, ha preso il quadro ed è andato via. Oppure, trattando un argomento di stretta attualità come l’odio razziale, potrebbe essere un furto ideologico. Se così fosse mi aspetterei anche una rivendicazione da parte di chi lo ha preso. Oltretutto rubare in chiesa è un fatto gravissimo. Il mio appello è di farci ritrovare l’opera, anche anonimamente”.
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