venerdì, Aprile 18, 2025

Possiamo salvarci dalla fibrillazione atriale?

In gergo comune, parlare col cuore è sinonimo di mettersi a nudo. Significa esprimere liberamente ciò che si prova. Senza alcun filtro. Lasciando che le parole scorrano fuori dal nostro organismo. Proprio come l’acqua di un fiume. La quale necessita fisiologicamente di spostarsi ad ampio raggio. Eppure, il cuore è un organo dalle mille sfaccettature. Purtroppo non è così raro che quest’organo sia colpito da patologie o anomalie. Una delle più frequenti è la fibrillazione atriale.

Che cos’è la fibrillazione atriale?

Poche righe addietro abbiamo affermato che il cuore è un organo complesso. D’altronde, lo stesso corpo umano può definirsi una macchina tutt’altro che semplice. Il cuore, in particolare, è frequentemente oggetto di obiettività e fantasticherie. A livello culturale e sociale, lo si tende a far coincidere con le emozioni. E, soprattutto, con la sfera dell’innamoramento. L’ipotesi più accreditata è che quest’abitudine antropologica sia dovuta alla più nota delle funzioni cardiache. Vale a dire il battito. Il quale permette la propagazione del sangue. Linfa vitale di gran parte degli esseri viventi. Si dice che l’amore sia il motore di questo bizzarro percorso chiamato vita. L’amore, inteso in ogni sua sfumatura e non unicamente in senso romantico, riesce ad apportare al termine “Esistenza” un accenno di vitalità. Tuttavia, può accadere che quel battito decantato da poetesse e poeti subisca alcune variazioni. Come nel caso della fibrillazione atriale. Patologia che, per l’appunto, designa l’alterazione del ritmo cardiaco.

Uno sguardo più da vicino

Il cuore è composto principalmente da quattro camere. Due atri sovrapposti a due ventricoli. Senza dilungarci in lunghe spiegazioni tecnico- scientifiche, possiamo affermare che gli atri cardiaci possiedono la funzione di accogliere il sangue e riversarlo nei ventricoli. Nel momento in cui si verifica la fibrillazione atriale, quest’equilibrio si rompe bruscamente. I due atri cessano di contrarsi a un ritmo sincrono. Questi due componenti della grande orchestra che è il corpo umano cominciano a “Cantare fuori dal coro”. Tutto ciò può verificarsi in maniera differente, a seconda del quadro clinico del soggetto colpito. Sostanzialmente, esistono tre tipologie di fibrillazione atriale.

  • Parossistica (occasionale): è il più semplice dei casi di fibrillazione atriale. Può durare da una manciata di minuti a diversi giorni. Di solito si risolve in maniera spontanea;
  • Persistente: si tratta di un evento più complicato rispetto al precedente. Di fatti, esso non cessa da sé. Al contrario, necessita di un intervento farmacologico o di una particolare scarica elettrica, al fine di ripristinare la frequenza cardiaca.
  • Permanente: in questo caso ci troviamo di fronte a una patologia cronica. Non per nulla, la fibrillazione atriale permanente può unicamente essere tenuta sotto controllo attraverso la terapia farmacologica. Oltre a uno stretto follow-up medico. Tuttavia, pare che non esista una maniera per eradicarla del tutto.

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Chi sono i soggetti a rischio?

Probabilmente vi starete già aspettando la solita lista dei fattori di rischio di questa patologia. Oltre che la solita manfrina che raccomanda uno stile di vita sano al fine di mantenere in salute il proprio cuore. La verità, come quasi sempre nella vita, risiede nel mezzo. È vero. Di certo nutrire il proprio corpo in maniera adeguata può definirsi una delle medicine più potenti in assoluto. Insieme a un costante esercizio fisico e una soddisfacente alimentazione mentale. Tuttavia, lo scopo di questo articolo non è quello di promulgare alcun tipo di terrorismo psicologico. L’essere umano è un animale fragile. Si crede padrone del mondo. Eppure basta un alito di vento per soffiarlo via. Non è attraverso regole rigide e stretti schemi mentali che eviteremo qualsiasi malattia. Piuttosto, possiamo cercare di adeguare in maniera armonica la nostra essenza allo scandire del tempo.

Il tic- toc dell’orologio ci mette a disagio. Succede di frequente di sentirsi rinchiusi nella gabbia che questo globo rappresenta. Piuttosto, aneliamo alla libertà. Viviamo la natura. E ascoltiamo. Ascoltiamo i consigli di coloro che conoscono la medicina. Senza credere all’ultima notizia shock uscita sui social networks. Un buon mix di equilibrio, tranquillità e fiducia nella scienza magari non ci salverà da qualsiasi patologia. Di certo, però, può dirsi la formula migliore per una prevenzione efficiente. Tenendo inoltre a mente che ogni essere umano è unico. E non esiste alcuna regola universale che sia adatta per ognuno/a di noi.

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