La Psicologia del Cambiamento valuta quanto e come sia davvero possibile poter cambiare nella nostra vita. Tendiamo a credere che, alla fine, non siamo davvero in grado di stravolgere la nostra natura. E invece non è così. Possiamo cambiare la nostra vita! Vediamolo insieme.
La Psicologia del Cambiamento
Possiamo cambiare la nostra vita? Sì. Ce lo dice la Psicologia del Cambiamento. Essa si occupa di decodificare il funzionamento del cambiamento, dando la direzione prefissata ai suoi meccanismi. Questa modalità va applicata ai contesti individuali, personali e relazionali. Come pure a quelli sociali ed economici.
Cos’è il cambiamento?
Il cambiamento è il mutamento dinamico di un equilibrio. Per cambiare, l’individuo deve affrontare i propri vissuti spiacevoli e le aspettative della società che lo circonda. Inoltre, affinché il cambiamento si verifichi, è necessario avere fiducia in sé e nella capacità di riuscire effettivamente a cambiare. Non è sufficiente la forza di volontà. Entrano in gioco altri aspetti, come le motivazioni e l’identità. Ad ogni modo, le cose cambiano. E interviene la paura del nuovo e il coraggio di esplorarlo. Ciò fa comprendere come il cambiamento non sia un percorso lineare. Infatti, è composto da stadi.
Gli stadi del cambiamento – Il modello transteorico
Gli stadi del cambiamento sono supportati da un professionista. E sono:
- precontemplazione, quando la persona non è pronta al cambiamento e non ha nessuna intenzione di cambiare. Dunque, è assente l’aspetto della motivazione. E’ necessario costruirla;
- contemplazione, cioè si inizia a pensare al cambiamento. Sia rispetto ai vantaggi sia agli svantaggi che si riconoscono al cambiamento che si sta pensando;
- determinazione, quando la decisione di cambiare viene raggiunta, la consapevolezza degli svantaggi del vecchio comportamento prevale sui vantaggi del nuovo comportamento. C’è apertura a suggerimenti e consigli. E’ possibile regredire o avanzare Qui si può regredire allo stadio precedente o procedere i successivi. Si costruiscono strategie operative;
- azione, quando il vecchio comportamento si interrompe ed è adottato quello nuovo, incorporato nel proprio stile di vita;
- mantenimento, dove si sostiene il cambiamento.
Questo modello del cambiamento, definito ‘transteorico’, può essere applicato in diversi contesti. Ad esempio, se si vuol smettere di fumare o quando si sceglie uno stile alimentare sano. E ancora, quando si decide di fare attività fisica.
Fattori del cambiamento
Così, il cambiamento psicologico è un processo imprevedibile nella nostra vita. Finché la vita scorre in maniera ordinaria, senza scossoni, non pensiamo al cambiamento. Invece, al manifestarsi di una scossa, viene messo in discussione tutto della propria vita, dalle credenze ai valori, alle opinioni. Per cui, si avverte la presenza del riorientamento.
Il cambiamento è connesso a diversi fattori.
Cambiamento ed autodeterminazione
A prescindere dall’obiettivo che ci poniamo di raggiungere, è necessario essere consapevoli anche del perché. Devono intervenire dei fattori, che rappresentano tappe. Sono quattro:
- mantenere aspettative realistiche, non perdendo di vista lo stato attuale, ma proiettandosi verso il cambiamento desiderato. Risulta utile la visualizzazione del cambiamento;
- rintracciare le fonti della motivazione;
- programmare obiettivi raggiungibili e di breve durata che, insieme, possano permettere di raggiungere grandi cambiamenti; pianificare piani d’azione.
Quanto si può cambiare
Quanto è possibile cambiare dipende dalla persona che è protagonista del cambiamento, che è soggettiva. Se ne può solo avere un’idea, ma non se ne conosce né il procedimento né il risultato.
Conclusione
Bisogna tenere presente che è necessario l’intervento della consapevolezza. In questo caso, secondo la Psicologia del Cambiamento, ‘il cambiamento sarà inevitabile e inarrestabile’.