Uno dei tempi più attuale degli ultimi anni riguarda l’ambiente e la sua salvaguardia. Al centro di questo tema uno degli argomenti principali risulta essere quello dello smaltimento di rifiuti e in particolare il problema globale legato alla plastica. Ecco all’ora l’idea della mostra Spoon Archaeology per evidenziare il problema con collezioni di posate di plastica
Come nasce la mostra di posate di plastica?
Nata dall’hobby in comune di due designer e insegnanti Peter Eckart e Kai Linke, l’idea di una mostra di posate in plastica è stravagante quanto attuale e innovativa. La collezione è al momento composta da 1400 pezzi di posate in plastica usa e getta come cucchiai, coltelli e forchette. Un fenomeno globale così come un problema, le posate usa e getta rappresentano “Un simbolo della logistica globalizzata e della cultura dello scarto”. Dichiara il designer Eckart. L’installazione amplia la vista ad altre culture. Inoltre Linke ed Eckart non intendono creare esclusivamente prodotti sostitutivi, ma ricordano piuttosto allo spettatore di imparare da questa collezione, assumersi la responsabilità e sviluppare prospettive per futuri alternativi.
Per il collezionismo LiveArt è una nuova frontiera
Spoon Archaeology: come è strutturata?
La mostra è concepita come un vero e proprio studio. L’installazione presenta il patrimonio culturale materiale e immateriale del passato e del presente e invita gli ospiti a ideare soluzioni sostenibili per il futuro mettendo in discussione la cultura del design tradizionale. Le singole vetrine saranno raggruppate in esposizioni. Inoltre, “Spoon Archaeology” mostrerà video in loop, un poster fronte-retro e un sito web che introducono ulteriori informazioni sui temi delle posate usa e getta e della loro complessità ecologica