Nella giornata nazionale della lotta pedofilia il Direttore del Servizio Polizia
Postale e delle Comunicazioni, Nunzia Ciardi afferma: “La pandemia ha
investito le vite di tutti noi, ci ha cambiato profondamente in un tempo brevissimo.
Dai dati della Polizia Postale sono i bambini che hanno subito uno stravolgimento del loro mondo: sono stati tutti obbligati ad avvicinarsi alle nuove tecnologie per poter seguire l’attività scolastica, mantenere i rapporti con i compagni, poter sentire vicini i nonni. Il bilancio che possiamo fare oggi non è purtroppo positivo: bambini sempre più piccoli sono vittime di varie forme di aggressione online tra cui l’adescamento su social network e app di gioco, adolescenti sempre più giovani si macchiano di reati di pedo-pornografica di solito imputati ad adulti, nessuna retrocessione del cyberbullismo e delle violenze online tra coetanei.”
Il Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedo-pornografica Online ha potuto
rilevare che sono i reati di sfruttamento sessuale dei minori realizzati tramite
social network, circuiti di file sharing, darknet a conoscere gli incrementi più
gravi: nell’anno del covid (2020) l’incremento dei casi è sostanziale e pari al
132% di casi trattati e del 90% in relazione agli abusanti indagati.
Allarme della polizia postale: nuovi adescamenti di minori online
Arrestati dalla Polizia adescatori seriali di minori online
Cercava sul dark web un sicario: arrestato uomo
Nel 2021, il trend in crescita non accenna a dare tregua e travolge bambini semprepiù fragili per età: solo nel primo quadrimestre del 2021, si verificano incrementi pari al 70% dei casi trattati per reati connessi con la pedo-pornografica e l’adescamento online rispetto all’anno precedente. Bambini piccolissimi di età compresa tra 0 e 9 anni vengono agganciati sui social, sulle app di gioco e condotti in relazioni tecnomediate di tipo abusante da adulti senza scrupoli; i casi conoscono un incremento del 372% per una fascia di età che dovrebbe essere sempre al sicuro, protetta dalla famiglia e guidata in ogni azione dalla supervisione adulta.
Anche il cyberbullismo subisce l’effetto di innesco della pandemia e registra nel primo quadrimestre del 2021 un incremento delle denunce pari al 96% (116 le denunce del 2020 contro 228 quelle del 2021) e subisce una crescita pari al 126% per i bambini di età inferiore ai 13 anni. Negli ultimi 5 anni (2016-2020) il numero complessivo dei minori denunciati all’Autorità Giudiziaria per aver commesso reati online è cresciuto ad un ritmo vertiginoso, con un incremento percentuale pari al 213% (dai 75 casi del 016 ai 235 del 2020).
L’età media dei ragazzi accusati di reati gravi come la pedo-pornografica si è
abbassata di un punto, passando dai 16 ai 15 anni del 2020 ed è in crescita
l’interessamento di ragazzi anche non ancora imputabili. Nel 91% dei casi sono
maschi che contribuiscono a far circolare materiale pedopornografico e che
entrano nel circuito penale minorile con un’etichetta grave.