Un topo si è infiltrato nell’ospedale di Bisceglie in Puglia.
Il video
Qualcuno ha girato e messo subito online un video in cui si vede chiaramente una lunga coda grigia che scende sulla porta di una stanza dell’ospedale e il topo di grosse dimensioni posizionato nell’angolo della porta. Il video ha raccolto migliaia di visualizzazioni in pochissime ore.
La vicenda
Il fatto risale a lunedì pomeriggio quando l’animale è sbucato sulla porta di una stanza di degenza spaventando i pazienti nei letti che non hanno potuto fare altro che gridare. Ci si trova precisamente nel reparto di malattie infettive dell’ospedale Vittorio Emanuele II di Bisceglie . Sembrerebbe che l’animale sia entrato in ospedale tramite alcune finestre del piano superiore che non presentavano zanzariere.
Intervento immediato
L’Asl Bat ha fatto sapere subito che sono state messi in atto subito tutti gli interventi di igienizzazione nell’area interessata. Il Direttore Generale Asl Bat Alessandro Delle Donne fa sapere che comunque è stata avviata un’inchiesta interna per verificare quanto accaduto e che nelle prossime ore sarà fatto esposto in Procura.
Evento anomalo
Il direttore Generale Alessandro Delle Donne comunica anche che è stato un avvenimento molto anomalo poiché “l’unità operativa di Medicina è stata di recente oggetto di lavori dirifunzionalizzazione e ristrutturazione e tutte le stanze del reparto hanno finestre dotate di reti antiintrusione volatili e doppie zanzariere metalliche,tutte perfettamente integre. Solo un mese fa abbiamo riqualificato l’area verde attorno all’ospedale e in questi giorni stiamo lavorando sulle aree attigue alpolifunzionale. Nello stesso ospedale poi sono in corso lavori di ristrutturazione e riqualificazione”. In questo momento l’attenzione alle forme igieniche è molto alta poiché l’accaduto fa destare qualche sospetto.
Le scuse ai pazienti
Il Dirigente Generale Asl Bat conclude dicendo: “Ci scusiamo con i pazienti, i loro parenti e gli operatori, indagheremo su quanto accaduto e ne daremo pubblicamente conto”. Per ora però occorre non creare forti allarmismi.