domenica, Aprile 13, 2025

Piazza San Pietro e Basilica chiuse per coronavirus: il Vaticano è blindato

Il Vaticano ha deciso di allinearsi alle disposizioni sancite dal DPCM del 9 marzo 2020 che, per contrastare l’epidemia di coronavirus, ha dichiarato tutta l’Italia «zona protetta». Sono state introdotte restrizioni e limitazioni agli spostamenti, agli assembramenti e altre misure volte ad evitare qualsiasi tipo di contatto potenzialmente pericoloso per la salute pubblica. La Santa Sede, dunque, ha deciso di chiudere al pubblico e ai turisti Piazza San Pietro e la Basilica fino al 3 aprile, a meno che non dovessero arrivare ulteriori disposizioni dalle autorità governative. La Chiesa di Roma ha spiegato nel dettaglio quali sono stati i provvedimenti adottati per collaborare attivamente nell’azione di contrasto al contagio da Covid-19. Oltre al divieto di accesso ai turisti e alle visite guidate presso la Basilica e Piazza San Pietro, infatti, sono stati annunciati altri interventi precauzionali. Tra le chiusure, da oggi 11 marzo si fermano l’unità mobile delle Poste Vaticane, i due punti vendita della Libreria Editrice Vaticana e il Servizio Fotografico gestito da L’Osservatore Romano che, comunque, sarà ancora attivo nella sua versione digitale online. Inoltre, è stata sospesa fino al 3 aprile anche l’attività del magazzino di abbigliamento. Non è prevista alcuna chiusura, invece, per quanto riguarda il supermercato dell’Annona e la farmacia che continueranno a svolgere il proprio lavoro anche se seguiranno la regola degli «ingressi contingentati». La mensa dei dipendenti non sarà più aperta al pubblico, ma al contempo è stato approntato un servizio di consegna dei pasti su richiesta proveniente dai vari enti controllati dallo Stato della Città del Vaticano e dalla Santa Sede. Insomma, la Chiesa di Roma si è blindata per dare un appoggio concreto alla strategia estrema introdotta dal governo per provare ad arginare l’emergenza sanitaria.

Piazza San Pietro: quali regole per evitare assembramenti?

La ragione sulla quale si fonda la misura di chiusura di Piazza San Pietro e della Basilica è piuttosto scontata: evitare qualsiasi forma di affollamento di persone che potrebbe favorire ulteriormente la diffusione del virus Covid-19. D’altronde, già da qualche tempo il Vaticano ha varato una serie di limitazioni che hanno riguardato (e riguardano tutt’ora) anche Papa Francesco: il pontefice si è visto costretto a rimandare diversi appuntamenti, comprese le udienze pubbliche. Anche l’Angelus domenicale si è tenuto in streaming, anche se il Santo Padre ha voluto comunque affacciarsi per pochi minuti alla finestra per la benedizione dei presenti. Ovviamente, dopo le ultime disposizioni, da domenica 15 marzo alla messa non potrà assistere più nessuno. Qualche giorno fa sono arrivate anche le restrizioni della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) che ha fermato tutte le funzioni religiose. Dunque le messe, i matrimoni, i battesimi e addirittura i funerali sono slittati a dopo il 3 aprile, nella speranza che per questa data la situazione sia davvero migliorata e si possa (seppur gradualmente) tornare ad una vita normale. Nel frattempo, il Papa ha ricordato a tutti i fedeli che devono continuare a pregare e a stare accanto (spiritualmente parlando) a tutte le persone colpite dal temibile virus polmonare. Queste ulteriori limitazioni comunicate dal Vaticano derivano dal fatto che anche presso la Chiesa di Roma è stato riscontrato un caso di positività al coronavirus, in seguito al quale è stato dato il via libera ad una serie di interventi di disinfezione e sanificazione degli ambienti e di tutti gli spazi della Santa Sede.

Vaticano, scatta il piano anti-coronavirus

Patrizia Gallina
Patrizia Gallina
Patrizia Gallina è una giornalista e conduttrice sportiva presso le emittenti televisive della Liguria. Conosciuta come scrittrice, attrice, cantante e modella, è nata nella città di Genova. Ha conseguito la laurea in Scienze Umanistiche presso l'Università degli Studi di Genova. Coltivo da sempre la mia passione per l'arte, la fotografia, la moda, il giornalismo e il calcio.

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