La solitudine fa parte di questa vita. Ci si definisce soli nel momento in cui non si possiede un affetto con cui condividere le esperienze nella vita. Eppure, la solitudine ha il suo perché. Isolandosi dal circostante, si può riuscire a trovare se stessi, a fare chiarezza tra i pochi pensieri. Anche il cielo, nella sua immensità, ospita corpi celesti in cerca di solitudine. Pianeti che si isolano dalla luce accecante delle stelle, che fa da protagonista nell’infinito universo. Di recente, è stato scovato un pianeta che sembra rispecchiare proprio questo aspetto. Si tratta di un pianeta errante.
Che cos’è un pianeta errante?
Prima di addentrarci nel cuore della scoperta, è bene comprendere cosa sia un pianeta errante. Quest’ultimo, oggetto di questa novità, non è altro che un pianeta privo di una stella madre. Essi vagano da soli nello spazio, senza alcuna stella intorno alla quale orbitare. Essi sono infatti anche detti pianeti orfani. Nonostante la loro natura incentrata sulla solitudine, i pianeti erranti sono capaci di un’esistenza propria all’interno della galassia. Il termine “errante” viene attribuito loro poiché si presuppone che un pianeta possieda la propria stella madre. Potrebbero dunque apparire degli scherzi della natura. Eppure, questi corpi celesti non hanno nulla di sbagliato. Si dicono semplicemente diversi dai loro compari.
Che cosa caratterizza il nuovo pianeta errante? Com’è stato scoperto?
“E il naufragar m’è dolce in questo mare”, affermava Giacomo Leopardi, descrivendo l’immensità del cielo. Pare che l’universo sia letteralmente infinito, tanto da essere sempre oggetto di nuove scoperte. Questa volta, l’opera è di un team internazionale di ricercatori, guidato dagli astrofisici del progetto Ogle dell‘Osservatorio astronomico dell’Università di Varsavia. La squadra di ricercatori, ha un scovato un pianeta errante, dalle dimensioni poco inferiori a quelle della Terra. La scoperta, è stata effettuata grazie alla tecnica delle microlenti gravitazionali– o microlensing. <<È un fenomeno è previsto dalla teoria della relatività generale di Albert Einstein: un oggetto massiccio (la lente) può deviare la luce di un oggetto luminoso presente alle sue spalle (la sorgente) rispetto a noi osservatori. La gravità agisce come un’enorme lente d’ingrandimento che piega e ingrandisce la luce delle stelle lontane”. Il risultato è un effetto molto simile a una gigantesca lente d’ingrandimento, che illumina la luce da una “sorgente” di fondo per rivelare la presenza dell’oggetto massiccio>> Spiegano gli esperti dell’Istituto di Astrofisica.
La forza degli “outsiders” dello spazio
<<La nostra scoperta dimostra che i pianeti interstellari di massa ridotta possono essere rilevati e caratterizzati utilizzando telescopi terrestri>> conclude Andrzej Udalski, principal investigator del progetto Ogle. Dunque, non si tratta del primo pianeta errante venuto alla luce. Tuttavia, quello rilevato è il primo corpo celeste di questo genere dalle dimensioni simili a quelle terrestri. Lo spazio rappresenta la meta più ambita dall’essere umano. Più sognata e immaginata. All’uomo non basta esplorare il pianeta che abita. Egli desidera trovare risposte altrove, al di là dell’immaginabile. La scoperta dei pianeti erranti, può confermarci un aspetto proprio dell’animo umano. La solitudine, per quanto temuta, può rivelarsi un vero e proprio punto di forza.