giovedì, Aprile 17, 2025

Perché passare da una relazione all’altra?

Già in precedenza ci siamo occupati di alcune tipologie di relazioni, osservandole e studiandole anche col supporto di ricerche specifiche. Ad esempio, ci siamo interessati alle relazioni non-monogame, che fanno riferimento a varie tipologie di relazioni che possono instaurarsi al di fuori del matrimonio, o di una convivenza. E ancora, alla situationship, caratterizzata dall’ assenza di coinvolgimento. Ora poniamo attenzione ai meccanismi psicologici che possono intervenire quando una relazione termina. Superare la fine di una relazione può essere complesso tanto da non riuscire a superare il trauma della rottura e la delusione e mettere in atto dinamiche disfunzionali, come il relationship hopping, cioè passare da una relazione all’altra. Questa è un’abitudine che può portare alla mancata elaborazione della rottura di una relazione e a manifestare sintomi di quadri psicologici nocivi per la salute e il benessere psichico. Ne è un esempio la monogamia seriale. Andiamo a comprendere questa abitudine del relationship hopping, come si caratterizza, i rischi e come è possibile imparare a stare soli.

Il relationship hopping

Il ‘relationship hopping’ significa ‘passare da una relazione all’altra’, ‘saltare da una relazione a un’altra’.

Questa abitudine viene attuata quando termina una relazione. Non si è in grado di elaborare la sofferenza e le cause della fine della relazione. Non ci si interroga su se stessi e sulla relazione appena finita. Ma si passa subito in un’altra relazione. La caratteristica peculiare del relationship hopping è la sua ciclicità, alla fine di ogni rapporto.

Perché non riusciamo a stare da soli?

Se non si riesce a stare soli e si passa da una relazione all’altra, appena ne termina una, è perché intervengono dei meccanismi psicologici.

Per la maggior parte dei neo single, passare da una relazione all’altra diventa un’abitudine, uno schematismo che si ripete. Essere impegnati in relazioni più o meno durature e instaurare legami importanti che terminano dopo mesi o dopo anni. Ebbene, finiscono perché costruite senza basi solide. La motivazione è da ricercare proprio nel fatto che non si elabora la rottura precedente, in quanto si ricerca immediatamente una nuova relazione, un nuovo partner, come un circolo vizioso.

Così il ‘chiodo scaccia chiodo’ non funziona più. Instaurare nuove relazioni di continuo si trasforma in un’abitudine.

Inoltre, il relationship hopping può essere motivato anche dal retaggio culturale e dalla credenza che l’individuo è totalmente realizzato solo quando stabilisce un legame stabile con un’altra persona, creando una famiglia.

Ancora, passare da una relazione all’altra può rappresentare una difesa per non soffrire la solitudine e non sentirsi soli. Siamo davanti a individui che possiamo definire ‘monogami seriali’.

Chi passa da una relazione all’altra può diventare ‘monogamo seriale’. I monogami seriali sono quelle persone che amano la sensazione di essere costantemente innamorati. Come pure non riescono a vedersi single. Così saltare da una relazione all’altra è eccitante quando non si vuole affrontare la rottura di una relazione.

La monogamia seriale

La monogamia seriale è una tipologia di relazione in cui le persone saltano rapidamente da una relazione all’altra. Rappresenta una forma di ‘iperattività relazionale’. L’individuo attua una sequenza ciclica che si ripete abitualmente. Si manifesta così:

  • difficoltà di restare single;
  • impegno in una relazione profonda prima possibile;
  • si prova disagio a stare soli;
  • trascorre pochissimo tempo tra le relazioni consecutive.

Dunque, il monogamo seriale inizia una relazione. La trasforma in un impegno serio. Una volta terminata la relazione, ne inizia un’altra. Il disagio risiede nell’incapacità di stare da soli.

Questa modalità disfunzionale può derivare da un problema di attaccamento e di fragilità emotiva. Le persone che non sanno stare sole devono affrontare le proprie insicurezze e le proprie paure. Come pure devono imparare a vivere relazioni mature e sane.

Ciò si attua attraverso un lavoro su se stessi. A partire dal rafforzamento dell’autostima. E elaborare traumi non superati. Come pure sviluppare la regolazione emotiva e migliorare le modalità di relazionarsi con gli altri. Ancora essere capaci di gestire i bisogni e le emozioni in maniera efficace.

Rischi

Non riuscire a stare da soli implica un circolo vizioso di delusioni. Per risolvere questo impasse, è necessario elaborare la fine della relazione che ha innescato la sofferenza. Darsi il tempo di stare da soli. La mancanza di una pausa tra una relazione e un’altra, rovina la relazione successiva. Infatti, il trauma della rottura della precedente relazione, si ripercuote sulla successiva perché si tende a vedere le relazioni come aventi stessi obiettivi.

Inoltre, non dedicare tempo a se stessi per stare da soli, condiziona negativamente il proprio benessere psichico. Mentre rimanere single per un periodo consente di concentrarsi su sé stessi in modo esclusivo e prendersi cura di sé in modo sano ed efficace.

Imparare a stare soli

Imparare a stare soli consiste nel prendersi tempo per disapprendere le abitudini dello schematismo di passare da una relazione all’altra. In tal modo, è possibile porre attenzione ai propri obiettivi ed essere in grado di affrontare le cause della sofferenza passata e imparare a stare bene con se stessi.

Ciò è possibile anche attraverso il supporto psicologico di un professionista che può aiutare a comprendere perché si tende a saltare da una relazione all’altra, appena la precedente termina.

Ad esempio, la bassa autostima, l’evitamento dei conflitti e la paura dell’abbandono. Come pure, l’individuo che salta da una relazione all’altra può aver sviluppato il Disturbo Borderline di Personalità o il Disturbo Ossessivo-Compulsivo, che necessitano dell’intervento di un terapeuta.

E’ necessario trovare un equilibrio, che poi si porta nella relazione sentimentale che si va ad instaurare. Questo può essere raggiunto mantenendo la propria individualità e unicità. Come pure restando in ascolto dei propri bisogni, senza la paura di procurarsi sofferenza.

https://www.periodicodaily.com/nuove-relazioni-la-situationship/

Donatella Palazzo
Donatella Palazzo
Psicologa individuale, familiare e di coppia, e scrittrice. Sessoanalista (Istituto Italiano di Sessoanalisi e Dinamiche Sessuali). Specialista delle Risorse umane. Progettista in ambito sociale e scolastico. Membro dello Staff della Casa Editrice Noitrè. L'attività comprende, tra l'altro, la valutazione dei contributi di prossima pubblicazione, l'organizzazione degli eventi da presentare al pubblico e altro in ambito culturale.

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