Perché dimentichiamo le cose? Presi dal lavoro, dalle faccende quotidiane e da tante cose da ricordare, accade che non riusciamo a ricordare qualcosa. La nostra mente può dimenticare a causa dello stress e di fattori emotivi. Come pure in presenza di malattie che riguardano il deterioramento della memoria. Andiamo a scoprire perché la nostra mente non mantiene tutti i ricordi, anche attraverso la presentazione dei risultati di uno studio che ritiene si dimentica per imparare. Come pure alcune tecniche per migliorare la memoria.
Mente e ricordi
Perché dimentichiamo le cose? La nostra mente non mantiene tutti i ricordi. Le cause possono essere diverse e anche i metodi per migliorare la memoria.
La memoria è quel processo di codifica, immagazzinamento, consolidamento e recupero di informazioni ed esperienze derivate dall’ambiente e dall’attività di pensiero.
Sappiamo che la capacità della nostra mente di memorizzare non è quello di mantenere gli eventi registrati col passare del tempo. Bensì la memoria ha l’obiettivo di migliorare la capacità di prendere decisioni sulla base di quanto già appreso precedentemente.
Dunque, il nostro cervello funziona sostituendo i ricordi con altri. In tal modo, si dimentica per imparare cose nuove. Dunque dimenticare rappresenta una forma di apprendimento.
Diverso è quando siamo di fronte, ad esempio, la malattia di Alzheimer, dove è presente una perdita patologica di memoria.
Perché dimentichiamo?
Esistono varie cause per cui tendiamo a dimenticare. Tra le altre:
- decadimento della memoria, per cui le informazioni decadono se non vengono consolidate. Così, dimentichiamo le cose che non consideriamo importanti;
- stress prolungato porta a problemi di memoria perché il cervello è sovraccaricato da preoccupazioni;
- invecchiamento, che porta la memoria a lungo termine, cioè quella dove le informazioni importanti vengono conservate per un periodo più lungo, a essere maggiormente affidabile.
Uno studio sui motivi per cui dimentichiamo
I ricercatori Tomás Ryan, Professore associato del Trinity College di Dublino, e Paul Frankland, Professore nel Dipartimento di Psicologia dell’Università di Toronto, hanno realizzato uno studio partendo dall’affermazione che il cervello umano è flessibile. E sfrutta l’ ‘oblio’, ovvero la perdita di informazioni, per eliminare quei ricordi non più rilevanti. Dunque, attraverso l’oblio si perdono le informazioni vecchie e si conservano le nuove, maggiormente importanti.
Si tratta di un ‘oblio naturale’, che è reversibile in determinate situazioni. Quindi i ricordi restano come bloccati in una ‘stanza’ del cervello, finché non vengono sbloccati. Tranne in contesti patologici che causano perdita di memoria definitiva.
Migliorare la memoria
Per migliorare la memoria, è possibile seguire uno stile di vita sano ed equilibrato e utilizzare alcune tecniche, come svolgere attività cognitive che aiutano a mantenere una memoria forte e affidabile nel tempo.
Tra l’altro:
- fare esercizio mentale, come giochi, cruciverba e puzzle;
- ridurre lo stress, gestendolo anche attraverso la meditazione, lo yoga e l’esercizio fisico, o attraverso un percorso psicoterapeutico;
- mantenere un diario: per aiutare a consolidare la memoria a lungo termine;
- camminare;
- mangiare in modo sano, cioè nutrirsi di cibi antiossidanti per sostenere la salute del cervello;
- mantenere le relazioni sociali;
- dormire bene: prestare attenzione alla qualità del sonno.
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