I due principali problemi del nostro pianeta, ovvero i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità, potrebbero essere risolti con una semplice mossa: proteggendo il 50% delle aree naturali del nostro mondo.
Abbiamo bisogno di più aree protette
Proteggere i pochi ambienti, dove l’uomo non ha ancora messo piede per modificarli a suo piacimento, è fondamentale affinché possano continuare a proteggere la diversità della vita e il verde che assorbe il carbonio dell’atmosfera.
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Attualmente solo il 15% delle aree naturali è protetto
Un nuovo studio fornisce una soluzione chiara su come poter affrontare la crisi ambientale che stiamo vivendo. Se le nazioni proteggono almeno il 50% delle terre intatte e selvagge (quindi il 35% in più rispetto a quelle attualmente protette) forse abbiamo una garanzia in più.
Questa “Rete per la sicurezza Globale” (Global safety net) renderebbe reversibile la perdita di biodiversità e sarebbe in grado di stabilizzare il clima.
Due obbiettivi fondamentali non solo per la salvezza del pianeta ma anche dell’uomo
Tuttavia, i ricercatori mettono in guardia: non solo è necessario raggiungere questi obbiettivi ma è fondamentale farlo nell’arco di almeno un decennio se vogliamo sistemare le cose.
Inoltre, questi due obbiettivi, sono strettamente interconnessi tra loro e il raggiungimento di uno e imprescindibile dal raggiungimento dell’altro.
Più ci addentriamo in nuove aree naturali e “vergini” più l’uomo rischia di incappare in pericoli sanitari. Ciò che è accaduto nel 2020 è stato un perfetto assaggio di ciò che ci aspetta se continuiamo per questa strada.
Il contatto con specie che prima erano distanti da noi non fa altro che agevolare la trasmissione di nuovi patogeni che potrebbero nuovamente mettere in pericolo l’intera popolazione umana.
Non è però troppo tardi per far qualcosa: la “Global safety net” potrebbe essere la nostra unica e ultima opportunità.