Papa Francesco e Madjugorje. Tante sono le supposizioni circa il pensiero del Pontefice sul fenomeno delle apparizioni nella cittadina bosniaca e lo stesso Francesco non manca di tanto in tanto di lanciare qualche “frecciatina” in chi vede la Madonna «come capo di un ufficio postale che ogni giorno manda una lettera diversa dicendo: figli miei, fate questo e poi il giorno dopo fate quest’altro». Sono queste le parole usate nella recente intervista rilasciata a Civiltà Cattolica per il suo numero 4000. E continua: «No, non è questa. La Madonna vera è quella che genera Gesù nel nostro cuore, che è Madre. Questa moda della Madonna superstar, come una protagonista che mette se stessa al centro non è cattolica». Se Francesco ce l’avesse con i veggenti di Medjugorje o con altri numerosi casi di presunte visioni mariane presenti nel mondo non è chiaro, ma la visione del Papa sull’argomento è netta.
In tanti attendono un pronunciamento ufficiale della Santa Sede su Medjugorje, ma come è noto, il modus operandi della Chiesa tende ad aspettare la fine delle apparizioni per pronunciare un giudizio definitivo.
Benedetto XVI costituì una commissione, presieduta dal cardinale Camillo Ruini e che concluse i suoi lavori nel 2014, per valutare più che il contenuto delle apparizioni (sul quale vige il non constat de supernaturalitate), la vita privata dei veggenti: a differenza delle veggenti di Lourdes e Fatima che scelsero la vita religiosa e il nascondimento, questi son tutti sposati e con figli, e alcuni possiedono case di accoglienza o hotel a Medjugorje. Ciò non indica necessariamente la malafede dei veggenti, ma l’allora Pontefice volle vederci chiaro.
Papa Francesco oggi non può certamente esimersi dall’osservare che Medjugorje è diventato il luogo simbolo della devozione mariana, meta ogni anno di milioni di pellegrini.
Con una nota della Segreteria di Stato, infatti, ha annunciato di “aver incaricato mons. Henryk Hoser, arcivescovo di Warszawa-Praga, di recarsi a Medjugorje quale inviato speciale della Santa Sede».
«La missione – si legge – ha lo scopo di acquisire più approfondite conoscenze della situazione pastorale di quella realtà e, soprattutto, delle esigenze dei fedeli che vi giungono in pellegrinaggio e, in base ad esse, suggerire eventuali iniziative pastorali per il futuro». E si tiene a precisare «avrà un carattere esclusivamente pastorale». Questo per sgomberare il campo dalle voci di un possibile “commissariamento” di Medjugorje da parte di Francesco. Il direttore della Sala Stampa vaticana, Greg Burke, sottolinea infatti che «la missione dell’inviato speciale è un segno dell’attenzione del Santo Padre verso i pellegrini. L’inviato – continua – non entrerà nella questione delle apparizioni mariane, che sono di competenza della Congregazione per la Dottrina della Fede. È una missione – conclude – per i pellegrini, non è contro nessuno».