Esposta al Castello sforzesco di Milano, in occasione del Fuorisalone, Poesia di luce, la prima opera di Paolo Gambi. Il lavoro nasce dalla collaborazione con Luce5, l’azienda italiana eccellenza nel mondo dell’elettricità. Tutta la ricerca artistica di si sviluppa dal lirismo dalla sua esigenza di trovare nuovi spazi, anche fisici e materici, perché possa rifiorire in questa nuova era.
“La poesia è uno specchio in cui l’umanità ritrova parti di sé.
La poesia è un gioco di luce”.
Paolo Gambi
Palazzo Maffei è lo sfondo dell’installazione AMYGDALA .n.
Dove vuole arrivare Paolo Gambi con il lavoro Poesia di luce?
L’opera mette l’osservatore di fronte al più misterioso degli incontri: con se stessi. A un primo approccio ci si trova davanti a un semplice grande specchio, leggermente scuro. È quando esplode la magia della poesia che sullo specchio iniziano a comparire parole, versi pescati nelle profondità dell’animo umano che si intrecciano con l’immagine riflessa. Un gioco di luce che intesse una relazione fra l’osservatore e il riflesso, facendo sorgere ogni parola come un’alba che rischiara l’oscurità dell’essere. L’opera raccoglie dalla poetica dell’artista un tributo a Fibonacci, nella forma metrico-numerica in cui il componimento è scritto. I versi seguono nel numero di parole la sequenza: 1,1,2,3,5. I versi vengono proposti sia nella lingua originale, l’italiano, sia nella traduzione inglese.
La poesia
Il tributo dell’incontro fra poesia e luce è soprattutto a Giuseppe Ungaretti. Le parole che compongono il componimento sono raccolte nelle profondità della poetica ungarettiana, là dove incontra l’inconscio collettivo.
Illumina
sepolta,
silenziosa luce
nell’infanzia inesprimibile
la nostalgia di nulla perduti.
Codici e versi
L’esposizione dell’opera è anche accompagnata da due poesie digitali in NFT. Fibonacci è il primo tributo in code-poetry che l’artista ha fatto al genio matematico medievale che spesso ricorre nella sua ricerca. L’opera è selezionata e pubblicata da un progetto dell’Università di Stanford. Nella sua sequenza ogni numero è la somma dei due numeri precedenti. Il rapporto tra cifre consecutive è il cosiddetto rapporto aureo, considerato il segreto della Bellezza. La relazione tra i due lati del rettangolo in cui è racchiuso il poema (610×987 mm) costituisce una sezione aurea. Il poema è scritto nella lingua madre dell’autore e di Fibonacci, l’italiano, e tradotto in inglese. Ci sono figure retoriche translinguistiche. La poesia è disponibile in certificato digitale nella piattaforma Opensea.
Paolo Gambi e la luce
La seconda opera digitale garantita da NFT parte dalla poetica più profonda dell’artista, che insegue la luce. Pertanto i versi sono incastonati in una cornice di codice morse che usa il bagliore per trasportare le parole. Al centro ci sono i versi, sia in italiano, madrelingua dell’autore, sia in inglese. A sfondo sono tradotti i versi nel sistema di segni. Il lavoro rientra nel tentativo di far incontrare poesia e illuminazione che Paolo Gambi porta avanti nella sua ricerca artistica. Il verso scelto, anche in questo caso, è un tributo a Fibonacci, rispecchiando il numero di parole di ogni verso la sequenza matematica. Le opere saranno quindi esposte a Fuorisalone della Milano Design Week dal 6 al 12 giugno a DDNHUB, Castello Sforzesco.
Immagine da cartella stampa.