Palermo: commercianti denunciano il pizzo, raffica di arresti. E’ quanto accaduto nella mattinata di ieri ad opera della squadra investigativa e dell’Arma dei carabinieri. Dopo che diversi commercianti avevano denunciato il pizzo da parte della famiglia mafiosa Borgo Vecchio sono scattate le indagine e i relativi fermi delle persone coinvolte. Nel mirino 20 indagati, ritenuti a vario titolo responsabili dei delitti di associazione a delinquere di tipo mafioso. In totale 6 estorsioni consumate e 16 tentate, tutte ai danni di commercianti e imprenditori.
Commercianti denunciano il pizzo: 22 episodi
Significativo il numero delle denunce arrivate alle Forze dell’Ordine. Su un totale di 22 episodi, ben 13 sono i casi scoperti grazie alle denunce dei commercianti e imprenditori. A queste si aggiungono le indagini degli investigatori, che hanno ricostruito in modo autonomo altri episodi, tutti confermati poi dalle vittime. I carabinieri di Palermo ringraziano quegli imprenditori che si sono fidati di loro. “Molti sono venuti spontaneamente a denunciare i fatti- ha detto il procuratore generale ci hanno messo la faccia e noi li abbiamo tutelati. E’ questo il messaggio che vorremo dare alla città e alla collettività: Basta il pizzo”. Sono le parole del comandante provinciale dei Carabinieri di Palermo, generale Arturo Garino.
I commercianti denunciano il pizzo: le indagini
Le indagini hanno consentito di comprovare le attività illecite di quell’articolazione di Cosa Nostra. L’ultima grande operazione di questo tipo era avvenuta nel 2017. Durante le indagini sono emersi anche rapporti che legano le tifoserie di calcio palermitane con Cosa Nostra. Al momento gli investigatori dichiarano che “non è emerso alcun coinvolgimento della società che gestisce la squadra di calcio del Palermo”.