Il Palazzo della Pace, in olandese Vredespaleis, è l’edificio della Corte Internazionale di Giustizia, della Corte Parlamentare di Arbitrato e dell’Accademia del Diritto Internazionale, apparati giuridici ed enti dal controllo giurisdizionale intergovernativo aventi la funzione, molto spesso in stretta collaborazione con l’ONU, di assicurare la lotta ai crimini di guerra, ottemperare alla pace, la giustizia, l’uguaglianza e l’effettiva realizzazione dei diritti umani presso ogni Stato in qualunque continente esso risieda affinché alle popolazioni di ogni parte del mondo vengano conferiti i dovuti diritti umani. Il palazzo, con sede all’Aja, città dei Paesi Bassi affacciata sul Mare del Nord vicina a Rotterdam e non troppo distante dal Canale della Manica, ha avuto origine dall’ideale di pace mondiale sorto nelle coscienze di cittadini e regnanti nei primi anni del Novecento, quando si sentiva il bisogno di dare una svolta alla storia lasciandosi alle spalle le atrocità generatesi dai nazionalismi del secolo precedente.
Purtroppo però questo desiderio di creazione di una nuova storia moderna dove i conflitti avrebbero dovuto essere il più possibile limitati se non vedersi cessare completamente non ebbe successo, infatti neanche un anno dopo, esattamente soltanto 11 mesi dopo l’inaugurazione del palazzo avvenuta il 28 agosto 1913, cominciò il Primo Conflitto Mondiale, i cui strascichi videro il sorgere di nuovi potenti nazionalismi quali i fascismi ed il nazismo che portarono alla Seconda Guerra Mondiale. Sicuramente si può biasimare l’operato delle alte cariche del Palazzo della Pace in quegli anni ma certo questo tipo di progetto internazionale, all’epoca unico nel suo genere e forse ancora troppo acerbo per poter dare buoni frutti che non si entrerà in inganno se lo si considera ancora un esperimento, è stato il precursore dell’ancora immatura Società delle Nazioni che nascerà di lì a qualche anno successivamente alla Grande Guerra e alla consolidata Organizzazione delle Nazioni Unite.
La Storia
Il Palazzo dell’Aja è la realizzazione concreta di idee antibelliche che si formarono in seno ai regni europei, infatti la proposta di stabilire una corte sovranazionale ed intergovernativa che riuscisse giuridicamente a far fronte alle guerre nacque su proposta dello zar di Russia Nicolaj II Romanov, il quale sostenne in un suo rescritto del 24 agosto 1898 che era auspicabile ridurre o fermare l’allarmante e crescente processo di armamento, effetto che si ebbe non solo nei propri domini ma anche in molti Stati europei oltre alla Russia.

Pertanto, sottotrama della richiesta dell’imperatore russo, era che alcuni rappresentanti delle nazioni si riunissero in una conferenza internazionale destinata ad occuparsi esclusivamente dei problemi legati alla pace mondiale e al disarmo. Il messaggio, spedito presso le principali corti d’Europa e d’America quali Parigi, Berlino, Londra e Washington, non fu preso immediatamente in considerazione in quanto lo scetticismo verso il sovrano russo, dettato dal dubbio che tale richiesta provenisse da esigenze interne e immanenti alla Russia nate dalle difficoltose condizioni economico sociali che porteranno allo scoppio della Rivoluzione Russa, era piuttosto strutturato.

Se non si può certo negare che lo zar Nicola abbia ascoltato e sfruttato problemi personali sorti nel proprio regno per richiedere l’attuazione del proprio desiderio di disarmo e pace, non gli si può negare che tale volontà sia stata dettatagli anche da un reale desiderio sviluppantesi in questa direzione, volontà che fu sostenuta anche dal pensatore Jan Gotlieb Bloch, banchiere pacifista polacco verso cui il sovrano versava molta stima, autore di La Guerre Future, riguardante le barbarie delle guerre e il fatto che l’umanità si stesse avviando in un processo di autodistruzione. Lasciati da parte sovracostrutti ed asti delle potenze europee verso la Russia, si decise infine di appoggiare la risoluzione dello zar, in considerazione del fatto che anche nei domini delle altre nazioni stavano sorgendo le medesime preoccupazioni dell’imperatore slavo. Così, avendo ricevuto risposte positive dalla maggior parte delle potenze europee, si decise di proseguire il progetto, la cui sede per le conferenze dell’Alta Corte Internazionale avrebbe dovuto essere un luogo il più possibile neutrale e facilmente raggiungibile, si scelsero quindi i Paesi Bassi e l’Aja in particolare sotto l’accoglimento della regina Guglielmina d’Olanda.

Dopo le prime riunioni, per il cui svolgimento la regina mise a disposizione la residenza estiva della famiglia reale, l’Huis ten Bosch, il magnate e filantropo scozzese naturalizzato statunitense Andrew Carnegie, con la consulenza e i consigli del Segretario Generale della Corte Permanente di Arbitrato Robert Melvil van Lynden e poi con l’aiuto dell’americano Andrew Dickson White, decise di sostenere la costruzione di un nuovo palazzo che avrebbe dovuto funzionare da sede più agevole ed efficiente, comprensiva anche di una biblioteca specializzata, della Corte Internazionale, questo sarebbe dovuto essere il Palazzo della Pace. Grazie a Carnegie, ai suoi collaboratori ed ai finanziamenti privati e pubblici, il Palazzo fu finalmente edificato, la posa della prima pietra si tenne il 30 luglio 1907 sulla quale un epitaffio latino proclamava:
Per la pace, per la giustizia da fortificare, la generosità di Andrew Carnegie dedicò questo tempio
Ideato dall’architetto Louis Marie Cordonnier, che vinse l’appalto sorpassando il celebre architetto austriaco Otto Wagner, insieme ai collaboratori Johan Adrianus Gerard van der Steur e associati, nonché costruito da numerose maestranze tra cui importanti decoratori e progettisti di aree verdi, il palazzo è un magnifico esempio di stile neorinascimentale che combina in maniera equilibrata il romanico, il gotico e il bizantino in una stupenda armonia di laterizi e pietre, fra i molti il granito e l’arenaria.

Ricco al suo interno di donazioni d’arte proveniente da ogni angolo del mondo, e soprattutto dalle nazioni che ne hanno voluto l’edificazione, ad oggi il Palazzo della Pace, l’8 aprile 2014 insignito dalla Commissione Europea del Marchio del Patrimonio Europeo per l’importanza artistica e il suo impegno nella realizzazione degli ideali di pace, ospita una mostra permanente sulla storia del movimento pacifista.