mercoledì, Aprile 16, 2025

Padova Cultura, tutti gli eventi di questa primavera-estate

Il capoluogo patavino ospita una vasta gamma di possibilità culturali da non perdere. Spaziando dal cinema, al teatro, all’intrattenimento sino alle mostre d’arte e agli incontri scientifici, la città dei filosofi e dei pittori sede degli studi galileiani, vede svolgersi un folto corollario di attività ed eventi che attira ogni diverso aspetto degli interessi grazie alla grande e variegata disponibilità di appuntamenti che sono stati ideati appositamente per valorizzare la conoscenza, promuovendo le scienze e le arti. Oltre ad essere molto attenta alla diffusione della cultura, la Sezione Cultura, Turismo, Musei e Biblioteche del Comune, l’ente dirigente di questi appuntamenti soliti organizzarsi tutti gli anni, ha proposto l’inserimento di un sito seriale composto da 8 luoghi del centro storico cittadino che conservano straordinari cicli pittorici ad affresco del Trecento nella Word Eritage List, lista del patrimonio mondiale dell’Unesco per l’anno 2019. La candidatura di questi 8 patrimoni che prende il nome di Padova Urbs picta (Padova dipinta), è un’ulteriore dimostrazione di quanto l’Assessorato sia attendo allo sviluppo della formazione extrascolastica e si curi scrupolosamente della città in materia culturale.

Gli appuntamenti di Padova Cultura

Uno dei format di Padova Cultura, intitolato Universi diversi, è giunto quest’anno alla sua sesta edizione. La manifestazione vede una serie di iniziative cominciate a marzo e proseguite ad aprile ma che per tutto maggio si susseguono fino a giugno e oltre. L’evento racconta l’identità profonda di Padova attorno ai temi del sacro e del profano, i due poli apparentemente contrapposti che caratterizzano in maniera spiccatamente marcata la città lungo tutta la sua storia secolare. I due poli sono rappresentati dalla religione e dalla scienza, la prima incarnata dalla figura del santo patrono Antonio, l’altra dall’importanza che ebbe Galileo per questa città e in generale per il progresso scientifico mondiale. In questa luce Padova, che ospita una tra le più antiche università del mondo di nascita successiva solo ad alcune conterranee tra le quali Bologna e ad altre poche fuori d’Italia, diventa il luogo laico della convivenza moderna tra religiosità, sviluppo scientifico e sapere consapevole quali apripista alle conoscenze non solo locali o italiane ma globali. Ma non è tutto, infatti, oltre ad Universi diversi ci saranno una serie di appuntamenti che continueranno sino alla fine dell’anno.

Appuntamenti con Padovacultura, da maggio in poi

Mostre

Verso il centenario, Federico Fellini 1920-2020, dal 14 aprile al 1 settembre

In preparazione al centesimo anniversario della nascita del grande regista che ha dato al cinema un contributo essenziale permettendo all’arte cinematografica di emanciparsi dai precedenti modi di fare film creando una forma e un maniera narrativa del tutto unica, rivoluzionaria e personale, si è organizzata una grande mostra internazionale curata da Vincenzo Mollica e Alessandro Nicosia con Francesca Fabbri Fellini e con la partecipazione di Simonetta Tavanti. La mostra, che ripercorre le opere del grande maestro, vuole rendere consapevoli gli spettatori di quanto fu importante la figura di Fellini nel cinema non solo italiano ma mondiale. Il regista, acclamato da tutti i più importanti registi mondiali, infatti, con il suo meticoloso lavoro ha creato una cesura all’arte visiva in movimento, riuscendo a portare il cinema ad una svolta interpretativa e ideativa che non ha eguali e dalla quale non si può precludersi di conoscere per fare, concepire o anche solo comprendere questo tipo d’arte. Il linguaggio ideato da Fellini non ha eguali, è il precursore del cinema moderno e di un approccio contemporaneo, seppur rivisitato, a quel tipo d’espressione che emancipandosi dai temi e dagli stili passati ha la capacità di far muovere le figure sullo schermo come parole di un grande libro aperto alla conoscenza e all’innovazione.

Federico Fellini

L’approccio di uno dei più importanti uomini del cinema italiano al quale ogni regista, italiano o straniero che sia, non può non rivolgersi, ha letteralmente riformato il cinema. Il cinema a lui deve molto. Tutti gli italiani almeno una volta hanno visto un’opera di Fellini, di quel balordo, visionari regista che fu e che riuscì a far rimanere il cinema un mezzo di diffusione di una conoscenza intellettuale senza abolirne l’aspetto dell’intrattenimento. Si può affermare che è grazie a lui, come sostengono Maurizio Costanzo e Umberto Eco a proposito dell’unificazione della lingua e del sapere italiano avvenuta nel non lontano Novecento, che è stato proprio Fellini ad unire le masse borghesi e operaie alle classi più abbienti ed istruite rendendo al nostro Paese un’incommensurabile contributo sociale. Nelle sale dei Musei Civici sarà possibile toccare con mano l’importanza che ebbe Fellini sulla nostra cultura, rivivendo i testi, le immagini, le scene, i personaggi dei suoi film e quindi la sua storia personale che in essi si rispecchia. Oltre a questo, sarà possibile vedere disegni originali, costumi di set utilizzati dagli attori che vennero scritturati in alcuni suoi capolavori tra cui Roma, Casanova ed Amarcord, e ancora saranno presenti centinaia di fotografie, installazioni filmiche, testimonianze, documenti originali, manifesti e manufatti esposti per la prima volta.

Influences, passions transform our works, fino 12 maggio

Saranno mostrati all’Oratorio di San Rocco i gioielli di dodici artisti internazionali.

Gioiello della mostra

Patrizia Bonati, Lluis Comin, Corrado De Meo, Elin Flognman, Maria Rosa Franzin, Nicola Heidemann, Judy McCaig, Gigi Mariani, Stefano Rossi, Claudia Steiner, Yoko Takirai con Pietro Pellitteri e Gabi Veit esporranno le loro collezioni per la rassegna Influences, passions transform our works che s’inserisce nel progetto Influences 7 Countries, 12 Cities, 12 Artists avviato a Monaco di Baviera l’anno scorso con lo stesso gruppo di artisti. Quest’anno, Influences, passions transform our works propone il tema dell’interiorità, dell’introspezione e delle diverse emozioni con particolare influenza sull’aspetto della passione immaginifica. Questi sentimenti sono evidentemente mostrati in maniere differenti nell’arte di ciascun autore il quale crea l’opera secondo le proprie esperienze intime e della propria visione sulla delicata tematica. Il progetto, nato da Claudia Steiner, farà poi tappa al Museo della Scienza del Mediterraneo di Livorno. Dal 18 maggio l’oratorio ospiterà, sulla scia di queste eccellenti esperienze di raffinata bigiotteria, la mostra della maestra artigiana Annamaria Zanella.

Annamaria Zanella, Tra materia e colore, dal 18 maggio al 30 giugno

L’Oratorio di San Rocco ospiterà i gioielli di una delle più eclettiche, innovative e creative artiste del panorama dell’oreficeria contemporanea. L’esposizione, curata da Mirella Cisotto Nalon, che s’inserisce nel ciclo di mostre programmate dedicate alla gioielleria moderna e che prevede anche opere di altri artisti, ripercorre le tappe fondamentali di Zanella attraverso un centinaio di preziosi esposti. Annamaria Zanella è una maestra orafa dallo stile insolito.

Gioiello della collezione

Le forme delle sue creazioni riprendono un tipo di gioielleria che s’ispira all’espressione decostruttivistica e astrattistica rifacendosi ad elementi futuristici e metafisici. L’originalità delle sue creazioni, oltre a queste forme miscelate ma chiare, consistenti, sicure, sinonimo di insicurezza e al tempo stesso di ineguagliata audacia, è data anche dalla vivacità dei colori e dai riflessi emanati dalla luce che si irradia dalle costruzioni metalliche oltre che da altri svariati materiali di cui sono composte le opere. L’inaugurazione della mostra si terrà il 17 maggio, ore 18:30, mentre alle ore 17 nella Sala del Romanino dei Musei Civici degli Eremitani verrà presentato il volume Annamaria Zanella. La poesia della materia, che vede tra gli autori anche l’organizzatrice della mostra Mirella Cisotto Nalon.

Sotto il torchio, libri e monete antiche dalle raccolte della Biblioteca Universitaria di Padova e del Museo Bottacin, dal 13 aprile al 9 giugno

Per l’occasione verranno esposte e messi a confronto le monete antiche e le loro rappresentazioni riprodotte, incise o miniate su supporto cartaceo. Un preziosissimo patrimonio, quello della numismatica grafica, racchiuso in antichi libri straordinari che non aspettano altro di essere scoperti.

Moneta

I volumi, ricchi di disegni e imitazioni, sono dedicati alle monete in circolazioni nei tempi passati. Si potranno vedere pionieristici trattati cinquecenteschi di Enea Vico e Sebastiano Erizzo, le opere del francese Charles Patin vissuto a Padova, le opere di Jean Vaillant nonché gli eleganti e curati manuali del veronese Jacopo Muselli. Tra le opere esposte si distingue una scelta di splendidi esemplari provenienti dalla raccolta di libri del Monastero di San Giovanni di Verdara. La mostra vuole presentare allo spettatore il valore culturale e sociale nel corso dei secoli e quanto lo studio della numismatica durante il Rinascimento abbia influenzato gli studi di illustri personaggi.

Libro numismatico antico

Durante questi secoli di fervido sviluppo culturale, culla delle teorie e delle visioni dalle quali si è prodotta una nuova Europa che si stava impegnando ad uscire dall’era difficile del Medioevo per diffondere quello stesso umanesimo che avrebbe cambiato le sorti del mondo e della cultura nei secoli a venire, lo studio delle monete serviva a questo fine. Tramite l’approfondimento numismatico, a quei tempi, si sono riscoperti i valori dell’antichità classica, veicolati proprio attraverso lo scambio e lo studio delle monete dei periodi greco latini. Non solo la mostra cerca di capire il significato della numismatica rinascimentale, ma vuole mettere in luce gli aspetti interessanti della vita culturale veneta e patavina in particolare proprio seguendo i percorsi lasciati dalle monete e dai suoi cultori. Perché non c’è modo migliore per conoscere il proprio passato se non attraverso la numismatica, quale importantissima traccia archeologica per conoscere un popolo estinto.

Le Vetrine dell’Arte, Giacomo Calaon, fino al 12 maggio

Padova mette a disposizione uno spazio dove sarà possibile fruire gratuitamente dell’arte proprio come succede nelle grandi capitali europee. A rotazione, artisti italiani e internazionali, esporranno le loro opere nei luoghi appositamente dedicati, le vetrine di Sala Samonà. La mostra in programma tratta la rassegna di Giacomo Calaon, giovane artista padovano.

Giacomo Calaon al lavoro

Il percorso espositivo si propone di ripercorrere le varie tappe creative che hanno spinto Calaon a maturare il proprio personale stile artistico che prevede un’approfondita ricerca sui metodi dell’innovazione artistica che ha visto svilupparsi un prodotto del tutto unico grazie alla commistione tra disegno, figura e colore. Le tele vengono integrate con materiali generalmente manoscritti, con questa soluzione l’artista prende le mosse dall’Art Brut di Dubuffet o il modernismo infantile di stampo espressionistico di un Asveri, accostandosi al Ready-Made di retaggio duchampiano. Animale, forme, scritte, accolgono l’occhio dello spettatore nella lussureggiante foresta del proprio senso artistico riempiendo gli spazi e confondendo le linee di percezione, quasi l’esigenza di attrarre è insita in lui laddove il desiderio di libertà propria e dello spettatore, nonostante si contrastino, non possono abbandonarsi l’un l’altra.

Gerusalemme punto d’incontro, ciclo di eventi, dal 14 aprile al 26 giugno

Il Museo della Padova Ebraica ospita l’evento Il viaggiare per fotografie di Maria Grazia Cavallo, rassegna fotografica comprensiva di istantanee scattate a Gerusalemme, luogo da sempre intriso di credenza e ponte tra oriente ed occidente. Con questa manifestazione la Cavallo ha voluto dimostrare quanto in realtà le religioni e i popoli sono in stretto rapporto reciproco, con proprie peculiarità ma senza che a defraudarne le loro differenze intervengano distinzioni insuperabili o alienanti, perché la diversità è unica e l’umanità è una e indivisibile.

Museo della Padova Ebraica

Questo è la realtà che sussiste tra le culture, ossia la reciproca divergenza ed al contempo unità tra i mondi culturali sparsi nel globo, da qui è partita la mostra e per questo la si è voluta chiamare Gerusalemme punto d’incontro. La mostra, prodotta dalla Beta Lyrae e patrocinata dal Comune di Padova e dalla Comunità Ebraica, curata da Cristiano Mazzoli, rende omaggio non soltanto alla capitale israeliana, sede di un illimitato crogiolo di culture, ma anche l’Israele che per l’artista ha uno speciale valore, come si potrà evincere dalle opere esposte. Le fotografie in bianco e nero esprimono a pieno tutti i sentimenti che Cavallo provò durante la permanenza nella Città Santa e che grazie alla fotografia è riuscita a definire, catturare e esternare. Le foto parlano di vita quotidiana del popolo palestinese ed israeliano nelle piazze, nelle vie, conscio o inconscio del valore e della grandezza del luogo che abitano e delle atrocità che le guerre sante e i conflitti religiosi continuano ancora ad abbattersi sui loro destini. Quella di Cavallo è una presa di posizione della straordinarietà della mitezza, della bellezza del vivere comune nella pace tra le persone, in mezzo all’umanità, immersi tra l’abitudinarietà e l’unicità, tra le rovine, le abitazioni più semplici fino ai monumenti spirituali come il Muro del Pianto, simbolo di sofferenze, di speranza e di resurrezione.

I posti che l’artista ha impresso manifestano al meglio i valori della quiete e di una saggia calma attraverso i toni di grigio e l’ambiente di preghiera e di santità che anche una umile piazza può rappresentare. Il Museo della Padova Ebraica è dedicato alla tradizione ed alla cultura ebraiche da secoli fortemente connesse con la storia della vita della città, in esso sono raccolti oggetti della tradizione ebraica provenienti dalla Collezione della comunità padovana e di donatori privati, tra i molti spiccano contratti matrimoniali, candelabri, spezie, corone, testi di preghiere, spartiti e molto altro. E’ questo il luogo scelto per la mostra, perché alimenta quest’atmosfera di sacralità intoccabile delle opere della fotografa nutrendo l’esposizione di quell’inviolabilità troppo spesso dimenticata e disonorata di un’umanità povera e scossa sempreché ricca nell’anima ed insaziabile dei beni più preziosi quali l’intimità, l’amore e la moderazione. L’inaugurazione, svolta il 14 aprile alle ore 18:00, alla conclusione della quale un piccolo rinfresco, è stata la festa della spiritualità. La mostra sarà visitabile secondo l’orario di apertura del museo, localizzato in pieno centro storico nel ghetto ebraico all’interno dell’ex Sinagoga tedesca, il quale propone oltre alle esposizioni anche itinerari e visite guidate alla Sinagoga e all’Antico cimitero Ebraico.

Porta aperta, primavera estate 2019, fino al 30 giugno

Prosegue l’iniziativa Porta Aperta, nata con l’obiettivo di dare alla città uno spazio aperto e fruibile grazie a una serie di esposizioni, mostri, allestimenti, proiezioni. Il nome del progetto nasce con la funzione di restituire a Porta San Giovanni la propria antica funzione cioè quella di difesa e passaggio della cultura. Come carpentieri della cultura e muratori di quell’arte che in tempi antichi molti mercanti avranno visto passando dalla Porta cittadina, i creatori che espongono per tutta la primavera donano alla città, ai turisti ed agli abitanti uno straordinario esempio di mecenatismo artistico. La manifestazione sarà uno speciale punto d’incontro per dibattiti, conferenze, laboratori e momenti musicali, una vera e propria congerie di esperienze artistiche le più creative e disparate. Con il supporto dell’Associazione Xearte, l’evento ha come obiettivo l’immersione storica catalizzata dal simbolismo dei monumenti cittadini nonché dall’indiscusso apporto artistico, fulcro ombelicale dell’intero evento. I prossimi appuntamenti vedranno un susseguirsi di artisti da non perdere.

Dall’11 al 26 maggio si terrà la mostra intitolata Blu, non solo blu del maestro Andrea Kramer e del collettivo di artisti dell’Associazione Xearte. Si è voluto sviluppare il tema del blu perché essendo un colore primario simboleggia la libertà, la razionalità, è infatti il colore del mare, del cielo, della calma e quieta potenza degli elementi principali della natura, non per questo è il colore preferito dall’arte moderna. ogni partecipante alla mostra ha scelto un proprio motivo espressivo, attorno al tema del blu ha deciso di sondarne una determinata sfaccettatura attraverso sperimentazioni e stile personale, secondo i propri gusti e sentimenti, lavorando con tecniche e materiali differenti. Dal 30 maggio al 7 giugno e dall’8 al 16 giugno, si avrà la Mostra collettiva a cura di Bruno Gorlato. L’iniziativa continuerà con una Collettiva a cura della maestra Nahid Khalegh Pour sul tema Acquarello e donne iraniane che si terrà dal 20 giugno fino al termine dell’evento datato al 30 giugno nella quale si può sperimentare tangibilmente la sensibilità femminile e la profondità sentimentale delle donne iraniane attraverso le loro testimonianze artistiche importate direttamente dallo Stato iraniano in cui la mostra è stata presentata.

Percorsi di arte contemporanea, mostre ed eventi, fino al 20 giugno

La serie di mostre in programma viene accolta nella Galleria Città di Padova. Si tratta di una serie di eventi che spazieranno dall’acquarello, alla scultura, dagli incontri ai corsi sull’arte contemporanea.

Il prossimo appuntamento, che si svolgerà fino al 9 maggio, è la mostra Il colore delle emozioni Gianfranco Coccia, Piero Conz. Partecipando si può comprendere la personale ricerca artistica del Coccia, assiduo sperimentatore di molteplici materiali tra pittura, scultura e altre tecniche compositive che in alcune opere inedite ricerca un linguaggio astratto di forte intensità. Conz, invece, preferisce la pittura figurativa prediligendo cavalli agili e potenti che corrono tra radure e praterie, spiagge e deserti. Attraverso i colori, la musica, la poesia e i racconti i due autori non possono meglio essere talmente contrapposti e così vicini. Con la Mostra Collettiva Primaverarte, che si apre dall’11 al 25 maggio, le stagioni sono il contenuto dell’esposizione.

Presenti circa 40 opere di vari artisti, il compito che si prefigge la mostra è quello di mostrare come la primavera sia uno dei temi più frequentato dagli artisti di qualsiasi tempo, passando dall’arte figurativa, a quella astratta e contemporanea, dalle rappresentazioni più personalizzate e sperimentali fino agli stili e ai componimenti più classici. La quotidianità moderna di un’esistenza scomoda ed ingombrante fondata sulla modernizzazione e sull’acciaio è invece lo studio che Maria Daria Lincetto fa sulle contraddizioni odierne nelle sua mostra Presenze urbane dall’1 al 20 giugno.

Mondo vaccino, mostra interattiva sulla prevenzione delle malattie infettive, fino al 30 giugno

Il senso della mostra ideata dall’Istituto Superiore di Sanità di Roma e ospitata al MUSME (Museo di Storia della Medicina in Padova) è un viaggio nell’universo scientifico delle conoscenze legate ai vaccini. Ora come non mai quest’evento è importante nella diffusione della consapevolezza alla validità dell’immunizzazione, considerato il momento di stallo che la prevenzione vaccinale si vede costretta ad affrontare sul campo della profilassi culturale e prettamente medica.

Una sezione della mostra

Con una selezione di articoli di giornali, francobolli, manifesti, documenti fotografici si ricorda quanto il dibattito pubblico durane le campagne vaccinali abbia storicamente animato la società. Il percorso multimediale e multimodale permetterà al visitatore di conoscere interattivamente la storia delle malattie infettive, le loro caratteristiche patogene, oltre agli studi che ne sono stati fatti e come si è giunti al debellamento della maggior parte di esse tramite cure e vaccini. Una sezione dedicata, corredata da dati epidemiologici e di farmacolovigilanza affronta gli aspetti legati all’efficacia e alla sicurezza vaccinale nelle varie fasi di produzione, somministrazione e monitoraggio dei vaccini.

Musica

Dialoghi, 7 concerti a Padova, fino al 7 giugno 2019

Dialoghi è un progetto in cui la musica antica e classica dialogano con quella contemporanea grazie a un rinnovamento e ad una sensibilità artistica moderni e da tecnologie musicali innovative. I concerti si tengono in diversi spazi del Portello di Padova, della Cittadella francescana e in Adria. Nel nome dell’evento coesistono tre diversi significati, il primo fa riferimento a un titolo di un’opera di Vincenzo Galilei, Dialogo della musica antica et della moderna, proprio in funzione di una freschezza musicale che si innesta con il classicismo compositivo, la seconda accezione si presenta in quanto tale sincretismo musicale parlerà con le proprie rappresentative frequenze non solo all’udito ma anche al senso del tatto. In questo contesto tecnologico i non udenti potranno entrare in contatto con l’esperienza musicale tramite giubbotti indossabili dotati di ricettori che traducono le onde sonore in vibrazioni che possono essere così percepite su tutto il corpo.

In ultima istanza Dialoghi anche nel senso che, attraverso questo progetto, gli ideatori dell’iniziativa, gli Amici della Musica di Padova, potranno dialogare con la loro città e la cittadinanza patavina oltre che con i turisti che vogliono partecipare a questa indimenticabile esperienza. L’evento è un ottimo modo per ampliare l’inclusione sociale incrementando la sensibilizzazione all’arte musicale, purtroppo troppo spesso diseredata dalla Pubblica Istruzione, portando in strada composizioni concertistiche e facendo conoscere nuove e più attrattive sonorità. Le date seguenti del programma prevedono: 11 maggio ore 15:30 e 17:30 Luca Piovesan (fisarmonica) in concerto presso il MUSME (Museo di Storia della Medicina in Padova), 18 maggio ore 20:30 Jadran Duncumb (liuto) in concerto presso l’Oratorio della Beata Elena, 25 maggio ore 15:30 e 17:30 Jacopo Taddei (sassofono) e Samuele Telari (fisarmonica) presso il MUSME (Museo di Storia della Medicina in Padova), 7 giugno ore 20:30 Roberto Loreggian (clavicembalo) in concerto presso la Sala della Carità.

I concerti dell’AGiMus di Padova, fino al 16 giugno 2019

Prosegue la rassegna musicale della Stagione Concertistica Internazionale 2018-2019 dell’Associazione Musicale AGiMus di Padova. L’AGiMus (Associazione giovanile musicale) oltre ad offrire opportunità artistiche di elevata caratura, incentiva anche i giovani musicisti a coltivare la propria passione all’interno del luogo associativo attraverso concorsi, premi, spettacoli ed eventi tra i quali proprio quello in corso al Palazzo Zacco-Armeni ed al Conservatorio Pollini.

Per alcuni anni l’AgiMus ha ospitato all’interno della sua Stagione Musicale alcuni bambini prodigio tra i quali si ricordano l’eccellente violinista Liao PeiWen e la tredicenne austriaca Marie Isabel Kropfitsch, ospite di una puntata di Superquark condotta da Piero Angela. Gli appuntamenti domenicali di quest’anno proporranno le esibizioni di musicisti italiani e stranieri di grande talento, vincitori di Concorsi Musicali Internazionali con repertori di altissimo livello che consistono in una grande varietà di generi e soluzioni. Il calendario dei concerti è molto ricco, il prossimo appuntamento si terrà il 16 giugno alle ore 20 nel Palazzo Zacco-Armeni e prevede il Concerto e premiazione dei vincitori del 17° Concorso Internazionale premio Città di Padova.

Centro Organistico Padovano, 65° ciclo di concerti, fino al 24 maggio

Come da tradizione il Centro Organistico Padovano ha indetto una rassegna di concerti che prevede l’organo il re indiscusso degli appuntamenti.

Lo scopo è quello di proseguire la diffusione della musica classica premiandone con i concerti il grande valore che ha e che dovrebbe continuare ad avere nella società come strumento e studio dell’armonia, dell’equilibrio e del bello non solo nell’arte ma anche all’interno della costruzione civile. Anche quest’anno il grande organo del Santuario della Madonna Pellegrina delizierà gli ascoltatori accompagnato da orchestre, gruppi strumentali e da uno stuolo di cori e voci. Ad accompagnare l’Orchestra di Padova e del Veneto sarà Simone Gheller, organista padovano di fama internazionale. I prossimi appuntamenti sono programmati per il 10 maggio ore 20:45 Trio Oboe (Victor Vecchioni) Voce (Marina Burri, soprano) Organo (Ivan Furlanis) ed Archi, il 17 maggio ore 20:45 Organo (Marco Cadario) e il 24 maggio ore 20:45 Orchestra di Padova e del Veneto diretto da Mimma Campanale in concerto con Organo (Simone Gheller).

Eventi del Circolo della Lirica di Padova, Stagione 2018-2019, fino al 9 giugno

Continua il percorso artistico promosso dall’Associazione Circolo della Lirica di Padova che come da tradizione offre un ricco e ampio programma musicale che ripercorre la storia della musica nelle sue varie epoche, dal Seicento fino all’età contemporanea, cui si aggiungono eventi, visite culturali, trasferte teatrali, incontri conviviali in cui il divertimento è assicurato.

Un vasto panorama di artisti, repertori, giovani promesse, interpreti del panorama lirico e strumentistico, direttori d’orchestra, maestri di canto provenienti da ogni angolo del mondo si uniscono a consulenti musicali, registi, direttori artistici, personalità dello spettacolo, giornalisti e critici musicali per rendere agli spettatori una possibilità di fruizione a tutto tondo che non precluda nulla che l’intrattenimento, il teatro ed altre forme artistico culturali abbiano in comune con l’aspetto musicale.

Spettacolo

Teatro Stabile del Veneto-Teatro Verdi, stagione di prosa 2018-2019, fino al 9 giugno

L’intenzione del progetto culturale del Teatro Stabile del Veneto, ormai giunto al termine, è quella di confrontarsi con nuove sfide artistiche per rilanciare la formula di un teatro che sia il più possibile sociale e che possa divenire leva e cardine di un tipo d’approccio artistico che sia il vitale e vivificante sulle orme degli antenati greci e latini che del mezzo teatro ne fecero il significato dell’espressione umana e comunitaria. Perché la forza è quella di unire smuovendo i sentimenti più intrinseci ed oscuri o quelli più chiari che però hanno bisogno di non rimanere repressi ma sfogarsi al di fuori del proprio io.

E’ questo il significato autentico del teatro ed è questo il motivo ultimo per cui gli organizzatori degli eventi del Teatro Stabile hanno deciso, anche per quest’anno, di indire la nuova stagione che finirà questo 9 giugno, sostenendo originali progetti produttivi che prevedono uno stretto intreccio tra le diverse arti della scena, ovvero, teatro, musica e danza. Ispirazioni classiche e parole contemporanee sono le ancelle di questo percorso di ricerca dedicato al Dialogo tra le Arti, per cui si rileggono i classici della narrativa e della letteratura soprattutto teatrale interpretandoli con occhio critico alla luce delle esigente contemporanee, e viceversa si cercherà di approcciare i moderni attraverso le considerazioni critiche degli autori classici. L’appuntamento è, allora, quello che va dal 3 maggio al 9 giugno al Centro Culturale Altinate San Gaetano che prevede la messinscena di Vanja, scene di vita, libero adattamento di Alex Rigola tratto dal quasi omonimo Zio Vanja, dramma di Anton Čechov, con Antonella Bello, Angelica Leo, Michele Maccagno.

Il suono e la parola, primavera tra letteratura, musica e teatro, fino al 16 maggio

L’iniziativa, promossa su progetto artistico della Scuola di Musica Gershwin, ha l’obiettivo di promuovere la città attraverso incontri, spettacoli e concerti che prevedono la partecipazioni di artisti di fama nazionale ed internazionale.

Inoltre, una sezione del progetto è stata dedicata alle produzioni artistiche locali che contribuiscono, insieme al folto programma di spettacoli, ad ampliare la consapevolezza dell’importanza culturale del teatro non soltanto a grandi livelli ma anche per quel tipo di teatro popolare di cui il sapere ha assolutamente bisogno, esattamente quel tipo di spettacoli di cui la cultura non si può precludere perché parte integrante dell’essenza teatrale, ossia la veridicità e la finzione di ogni realtà umanamente conoscibile dalla più ostica e complessa alla più semplice e spiccia, non per questo meno interessante da studiare ed inscenare. Se da una parte il teatro popolare è spesso più grezzo e meno curato, l’altra faccia di questa medaglia può essere anche quel tipo di teatro popolare meno conosciuto al largo pubblico perché sperimentale, ermetico. Ecco perché si è deciso di dare la possibilità a nuovi esponenti drammaturghi di dare visibilità alle loro composizioni, proprio perché il teatro è vero quando accoglie con attenzione e perseveranza qualunque idea gli si presenti, poiché il teatro è come l’uomo, se smette di essere curioso il suo cuore cesserà di battere e se questo avviene allora il teatro è morto e con lui è decaduto l’uomo.

Gli incontri de Il suono e la parola, essendo dislocati nei teatri e nelle varie sale della città, luoghi di particolare rilevanza artistico architettonica, museale e storica della città, saranno un’occasione per far conoscere Padova sul palcoscenico della cultura e sullo sfondo prestigioso dell’arte drammaturgica. Il prossimo incontro toccherà la seguente data: giovedì 16 maggio ore 21:15 presso la Sala dei Giganti Palazzo Liviano, sede della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Ateneo Patavino, Danilo Rea in Something in our day, piano solo (Danilo Rea, pianoforte) ispirato ai successi dei Beatles e dei Rolling Stones.

Spettacolo L’amore delle tre melarance, gruppo Teatrolingua di Lussemburgo, 18 maggio

Sabato 18 maggio alle ore 21 al Piccolo Teatro di Padova si terrà lo spettacolo L’amore delle tre melarance tratto dal canovaccio di Carlo Gozzi nel quale reciteranno una ventina di attori di dodici diverse nazionalità del Gruppo Teatrolingua del Lussemburgo. Il gruppo, attivo dal 2004, riunisce attori di diversi paesi che recitano in lingua italiana così da preservare e propagare le letterature e la lingua del nostro Paese fuori dai confini territoriali. L’amore delle tre melarance, organizzato dalla Società Dante Alighieri di Lussemburgo in collaborazione con il Piccolo Teatro con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia in Lussemburgo, è un’opera teatrale in tre atti del Gozzi, la quale è un libero rifacimento teatrale di una fiaba raccontata ne Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile.

Una storia intessuta di magia e stregoneria, di mitologia ancestrale e leggende gotiche e cortesi, uno scontro tra il bene ed il male, una impressionante commistione di giustizia, di malvagità e di errori in cui s’inseriscono elementi contemporanei. Ideazione e regia di Luisella Suberni Piccoli.

Eventi

Settimana della scienza e dell’innovazione, fino al 12 maggio

Padova, culla del pensiero galileiano, diventerà una delle capitale italiane della scienza e dell’innovazione. Durante i sette giorni dell’evento 30 realtà del mondo culturale, imprenditoriale ed associativo comprese le istituzioni cittadine, proporranno iniziative all’interno dei propri spazi aprendo al pubblico i luoghi della scienza.

Questa è un’ottima soluzione per far comprendere le dinamiche che nascono tra lo sviluppo scientifico, tecnico e tecnologico che intercorrono tra le ricerche ingegneristiche e il loro utilizzo in campo industriale. Tale consapevolezza implementa le conoscenze sociali e le soluzioni imprenditoriali strettamente connesse alle prime, creando una congiunzione d’insegnamenti che possono essere associati, se non per modalità equiparabili, all’alternanza scuola lavoro per i giovani o all’inserimento pratico specifico per gli adulti in un determinato settore occupazionale. Il progetto ha l’obiettivo di incentivare le conoscenze e le scoperte scientifiche nel rispetto e della consapevolezza civile e sociale, oltre a ciò, avrà come scopo l’incentivare nuove idee creative ed ecosostenibili sfruttabili nel mondo contemporaneo per studiosi, lavoratori o semplici appassionati, che con i loro ingegni potranno in un futuro prossimo rendere più organizzato l’apparato industriale migliorandolo nella prospettiva della solidarietà sociale. Saranno presenti importanti personalità del mondo scientifico nelle sue varie branche, quali fra i tanti Alberto Mantovani, immunologo e direttore scientifico di Humanitas, che aprirà il ciclo di incontri con AIRC, Roberto Battiston, docente di Fisica Sperimentale all’Università di Trento e Paolo Benanti, docente di Etica della Tecnologia alla Pontificia Università Gregoriana di Roma.

Galileo Galilei

Il programma di venerdì 10 maggio alle ore 10:30 vedrà la cerimonia di consegna del Premio letterario Galileo per la divulgazione scientifica. La cerimonia, il cui presidente di giuria sarà Elena Cattaneo, farmacologa, biologa e senatrice di fama internazionale per le sue ricerche in campo medico sulle cellule staminali e la malattia di Hungtinton, è stata preceduta giovedì 9 maggio alle ore 20:30 da un incontro pubblico con i cinque finalisti del premio, Cristina Cattaneo (in gara con Naufraghi senza volto. Dare un nome alle vittime del Mediterraneo) , Roberto Defez (Scoperta. Come la ricerca scientifica può aiutare a cambiare l’Italia) , Pietro Greco (Fisica per la pace. Tra scienza e impegno civile), Sandra Savaglio (Tutto l’Universo per chi ha poco spazio-tempo) e Peter Wadhams (Addio ai ghiacci, rapporto dall’Artico). Corollario ai dibattiti saranno le visite guidate nei luoghi della scienza di Padova dove si intrecciano la storia e l’empirismo, nonché spettacoli, laboratori per ogni età e le Cene con la ricerca. I partecipanti potranno sedere allo steso tavolo con i docenti dell’Università di Padova e con eminenti menti della ricerca e dell’innovazione per domande e curiosità in un’atmosfera conviviale solitamente non adibita al confronto scientifico o alle conferenze. Sarà una magnifica occasioni per conoscere da vicino i cattedratici che con i loro contributi e le loro conoscenze si rendono parte al processo del progresso e del benessere.

International Month of Photojournalism, primo festival in Italia dedicato al mondo del fotogiornalismo, fino al 26 maggio

Sparso per molto siti fondamentali della storia di Padova, quali Palazzo del Monte di Pietà, Cattedrale Ex Macello, Loggia della Gran Guardia, Scuderie di Palazzo Moroni, Galleria Cavour, Palazzo Angeli, Centro Culturale Altinate San Gaetano, IRFOSS Gallery, MPX Multisala Pio X, Aula Magna dipartimento di Sociologia dell’Università di Padova, l’International Month of Photojournalism, è il primo festival in Italia alla sua prima edizione, interamente dedicato al mondo del fotogiornalismo. Essendo la mostra dipanata per la città, vuole creare nello spettatore un senso di turismo che si fa pellegrinaggio laddove le istantanee raffigurano le devastazione della miseria, delle disgrazie e delle guerre che tuttora imperversano a pochi chilometri dall’Italia appena oltre il Mediterraneo, o in Medio Oriente e in altri continenti in cui gli interessi politici e governativi sovrastano devastando e distruggendo popoli innocenti che meriterebbero di non essere abbandonati.

Una preziosa occasione, quella data da questo evento, per indagare le storie, conoscere i metodi e gli approcci della miglior fotografia mondiale in cui sono esposti le migliori macchine del fotogiornalismo internazionale facendo esperienza dell’attualità più nascosta o estranea anche a molti giornalisti di penna. Un’attualità complessa e delicata molte volte tenuta al margine perché estensivamente impattante con un’immagine di una realtà che l’Occidente si vuole creare per non cadere nella trappola dei demoni del rimorso. Alla mostra saranno presenti i professionisti dell’editoria e della stampa che porgeranno un insostituibile contributo alla manifestazione. L’evento, organizzato in collaborazione, tra gli altri enti, con l’agenzia fotogiornalistica Magnum Photo , Prospekt Photographers, CAPTA, Emergency, ForoEvidence, World Press Photo e premio Voglino, si svolgerà dal 10 al 26 maggio, articolandosi in 20 esposizioni principali accompagnate da workshop, letture portfolio, conferenze, proiezioni, concerti serali e una rassegna cinematografica. Tra le esposizioni principali saranno ospitati gli scatti di Alex Webb, Patrick Brown, Mads Nissen, Peter Bauza, Mario Dondero, Giles Duley, Francesco Cito, Pietro Masturzo, Giulia Nausicaa Bianchi, Francesco Giusti, Massimo Sciacca, André Liohn, Scott Typaldos, Erik Messori, Alessandro Vincenzi, Claudia Gori e Ciro Battiloro, molti dei quali hanno assistito a massacri di uomini innocenti denunciando le crudeltà dei conflitti e le violazioni dei diritti umani dalla Guerra del Golfo alle Guerre dei Balcani sino alle più recenti disumanità delle lotte attuali.

Passeggiando per Padova sulle tracce della Signoria carrarese, percorsi guidati, fino al 23 giugno

Il Gruppo Ctg (Centro Turistico Giovanile) La Specola, importante centro padovano di informazione e diffusione della cultura e del patrimonio storico artistico della città e dell’Italia, nonché promotrice ai Tavoli delle idee per il progetto Padova Urbs Picta, ha organizzato per la cittadinanza e i turisti un programma di sei uscite sulle tracce dei Da Carrara nell’intento di avvicinare i cittadini all’arte della propria città come preparazione culturale che aprirà alla consapevolezza storica di quei siti candidati all’UNESCO, luoghi identitari della popolazione patavina.

Il programma consisterà in sei incontri dalle 10 alle 11:30 che interesseranno i diversi luoghi d’importanza storica della città, il 19 maggio sarà dedicato a L’isola carrarese e la scoperta delle tracce ancora presenti della Signoria, la Casa della Rampa, la Reggia di via Accademia, il 26 maggio verterà su Memorie carraresi al Santo, la Cappella di San Giacomo e la Cappella di Luca Belludi, l’Oratorio di San Giorgio, il 2 giugno si dedicherà al percorso Dalla Chiesa di S. Maria dei Servi al Battistero, i seguenti incontri tratteranno, il 9 giugno La lunga storia di Piazza del Castello nella parte già restaurata, il 16 giugno Da Piazza degli Eremitani con la chiesa e le sue memorie carraresi al Palazzo del Bo e il 23 giugno Il Borgo della Paglia con l’Oratorio di San Michele.

Il Salone dei Sapori, Padova e le sue eccellenze, fino al 12 maggio

Tra il Palazzo della Ragione, sede del Mercato coperto più antico d’Europa, Piazza della Frutta e Piazza delle Erbe, cuore pulsante del gusto e dei sapori cittadini nonché sede del mercato ortofrutticolo, si potranno scoprire nuovi cibi e con essi la storia culinaria della città.

Palazzo della Ragione

L’evento sarà lo sposalizio perfetto tra il gusto che incontra la scienza, grazie ad un programma ricco di appuntamenti, dagli incontri didattici ai talk con importanti ospiti e cuochi del settore alberghiero e ristorativo. Ci saranno show cooking, spettacoli di piazza ed interessanti degustazioni cui non si potrà resistere. Lo scopo è quello di valorizzare la cultura del gusto in forma innovativa e multidisciplinare, dal punto di vista storico, scientifico e identitario. Si discuterà delle innovazioni e delle scoperte medico scientifiche in campo gastronomico quali ecosostenibilià, cucina bio e green, alta cucina, formazione, ricette tradizionali e moderne, alimentazione sana e molti altri temi che verranno affrontati con professionalità e divertimento. Perché colui che è sapiente di bocca lo è anche di spirito, se la classe non è acqua, il gusto è armonia. Tra gli appuntamenti va segnalata una mattinata dedicata alle eccellenze del territorio e ai grandi traguardi della città del Santo. Il 12 maggio alle ore 10:30 al Palazzo della Ragione si renderà omaggio alla memoria del Maestro Scimione con performance musicali dell’OPV Brass Band e dell’Orchestra Giovanile I Polli(ci)ni.

Padova Slow Tour… una città da scoprire, vivere e gustare, fino alla fine dell’anno

L’evento, organizzato con sostegno di Coopculture, è un servizio di visite guidate a scadenza settimanale pensato per turisti e residenti attivo tutto l’anno tranne nei periodi di bassissima stagione. Coinvolgendo i maggiori siti della città, dal Palazzo della Ragione, al Battistero, alla Cattedrale, il progetto, ripercorre l’itinerario Art&slow Tour alla scoperta lenta della storia, delle bellezze e delle antiche tradizioni artistiche e gastronomiche della città grazie a più di trenta guide turistiche abilitate che accompagneranno i gruppi in questo fantastico itinerario. Si scopriranno le piazze e le botteghe del Sotto il Salone e delle Botteghe del Mercato, immergendosi in pieno nelle visite guidate di alcuni straordinari luoghi affrescati, simbolo del patrimonio padovano.

Il progetto integrato Sottosopra è la novità di quest’anno in collaborazione coll’Associazione Culturale Arc.A.Dia, grazie al quale ogni secondo sabato del mese il visitatore potrà essere ospitato nel Palazzo della Ragione in un tour immersivo in cui verrà descritto il palazzo con una delineazione della storia e degli affreschi, le fasi della costruzione dello stesso, e il significato che il palazzo ha per la città, oltre a ciò sarà possibile visitare gli scavi archeologici dell’area.

Portello segreto, simboli e misteri, fino al 28 giugno

L’Associazione Culturale Fantalica ripropone anche per il 2019 il ricco programma culturale che vede protagonista il quartiere Portello e i suoi segreti. Gli eventi culturali spaziando dalla storia, alla botanica, all’archeologia, all’architettura hanno la finalità di avvicinare le persone ai luoghi d’acqua di Padova.

Oltre al giro turistico negli ambienti naturali e urbani della città si potrà partecipare a conferenze ed assistere a mostre e su questo tema forse troppo poco conosciuto e discusso. Simboli e misteri, è questo il tema dell’edizione di quest’anno che ben si addice al compito della manifestazione, ossia quello di far scoprire le suggestive bellezze e le recondite realtà di Padova molte delle quali ancora ignote agli stessi residenti. Agli eventi di questo progetto hanno partecipato una grande quantità di enti ed associazioni, Centro Servizio Volontariato di Padova, l’Esu, il Liceo artistico Pietro Selvatico, l’associazione Progetto Portello, il Comitato Mura di Padova, il Gruppo Giardino Storico, l’Associazione Villeggiare e molte altre realtà significative del panorama culturale padovano. I prossimi incontri si terranno: 14 maggio ore 21 con Chiese padovane della via Annia: Ognissanti e Santa Sofia presso la Chiesa di Ognissanti, il 21 maggio ore 21 con La Padova del mistero, omicidi, stregoneria e donne ardite presso il Salone Teatrale dell’Associazione Fantalica e il 20 maggio ore 19 con Albero chi? Carattere e mitologia degli alberi presso i Giardini di Sant’Eufemia. Per le visite guidate: il 17 maggio ore 18 con Le simbologie e gli affreschi di Palazzo Gaudio presso Palazzo Gaudio, il 4 giugno ore 19:30 con Santa Sofia: alle origini di un antico luogo di culto presso la Chiesa di Santa Sofia, il 22 giugno ore 10:30 con Le necropoli svelate. Reperti del Portello del I Millennio a.C. presso i Musei Civici degli Eremitani, il 7 luglio ore 18:30 e 14 luglio ore 18:30 con Porte Contarine, un tuffo nella storia: gita in battello lungo il Piovego. Per gli eventi invece gli appuntamenti sono: fino al 12 maggio dalle ore 9 alle 21 con Le vie dell’acqua presso la Sede dell’Associazione Fantalica, il 6 giugno ore 21 con La leggerezza, per esempio presso l’Auditorium del Centro Culturale Altinate San Gaetano, il 20 giugno ore 17:30 con la Regata storica di San Giovanni presso il parco Venturini-Golena San Massimo, il 28 e 29 giugno ore 19 con Il Castel Nuovo di Padova. Storia di un’impresa incompiuta presso la Golena San Massimo, e il 9 e l’11 luglio ore 21 con Seven. I sette vizi capitali presso il Teatro-Giardino di Palazzo Zuckermann. Per le mostre, ricordiamo: dal 25 maggio fino al 5 giugno L’insostenibile leggerezza di Leonardo presso l’Oratorio della Beata Elena – Sala Kobal, Sede Fantalica, succursale Selvatico, dal 14 al 28 giugno sempre nella stessa sede della mostra precedente si potrà visitare l’allestimento dei lavori Inside(me) a cura di Laura Liberale.

Imago Russia, dal 4 al 6 maggio

L’arte e la cultura russe vengono riproposte per la terza edizione dell’evento che si terrà dal 4 maggio al 6 giugno.

Il tema scelto è La condizione che chiamiamo esilio, che si dipana nel motivo della lontananza sviluppando la tematica della nostalgia della patria e il gravoso problema del ritorno alla terra natia. Ma l’evento si tratta anche di un serio approfondimento sulla nostalgia per l’umanità, sui desideri di libertà e di purezza, un resoconto dei silenzi e dei sentimenti che non cessano mai di assillare l’individuo. Ritornare a questi valori può diventare un esilio volontario, è su questo che verte la mostra, cioè sulla scelta e la necessità della solitudine accettata o non voluta, spesso espressione di artisticità, che ripercorre da sempre l’uomo attraverso un immaginario di impressioni, di poesie, di fiabe e di musiche. Ad aprire l’evento è stato Yuri Rost, leggendario fotografo e giornalista russo.

Il programma di questo viaggio nel Novecento attraverso immagini e testi si dilazionerà nelle seguenti date: fino al 25 maggio con И люби! di Yuri Rost presso il Teatro Verdi, 14 maggio ore 18.30 con La condizione che chiamiamo esilio, dall’esilio geografico all’esilio metafisico. Josif Brodskij presso l’Accademia Galileiana-Sala Guariento, 16 maggio ore 20:45 con L’estremo impossibile o la lingua dell’amore in esilio, incontro con la poetessa Marina Cvetaeva letta da Nina Nasilli presso la Sala Rossini del Caffè Pedrocchi, 20 maggio ore 20:45 con Nostalgia di Andrej Tarkovskij, proiezione del film Nostalgia presso Sala Petrarca Cinema MPX-Multisala Pio X, 22 maggio con Silenzio lontano primordiale, Valentin Silvestrov a Padova presso la Sala dei Giganti di Palazzo Liviano, 31 maggio ore 21 con l’Ame Slave. Rumi e San Francesco si incontrano a Mosca: un ponte tra Oriente e Occidente presso la Loggia Cornaro.

Oltre la passione di un popolo, percorso nella memoria del genocidio armeno, fino al 7 gugno

Il genocidio armeno, una delle più crudeli pagine delle storia dell’umanità. Il massacro, perpetratosi nella Turchia dell’ex Impero Ottomano da parte del Governo dei Giovani Turchi, è commemorato in occasione del 104° anniversario delle stragi a cura dell’Associazione Italiarmenia.

Il programma, che si svilupperà sulla mostra fotografica ideata da padre Vahan Ohnian della Congregazione Mechitarista di San Lazzaro degli Armeni in Venezia, consiste nei prossimi appuntamenti: mercoledì 24 maggio ore 17:15 con Progetto Memoria presso la Sala Carmeli in cui sarà testimoniata la resistenza e l’integrazione del popolo armeno in Italia dopo il genocidio, e venerdì 7 giugno ore 20:45 con Sognando l’Armenia, musiche e danze armene presso il Centro Culturale Altinate San Gaetano in cui si esibirà Sona Hakobyan (canto, flauto bloul, danza armena) accompagnata dai maestri Giuseppe Dal Bianco (dudak armeno e flauti etnici) e Giuseppe Laudanna (tastiera e percussioni).

Maggio al planetario di Padova, ciclo di eventi 2019, fino al 26 maggio

Oltre agli appuntamenti standard al Planetario di Padova sono arrivate nuove proiezioni, un totale rinnovo delle macchine e numerosi eventi speciali tra concerti ed anniversari. Con la primavera tornano le conferenze di approfondimento culturale e scientifico tenute dai giovani ricercatori padovani. In tal modo la divulgazione aiuta la ricerca contribuendo al sostegno e alla sensibilizzazione nei confronti dell’opinione pubblica. Non c’è miglior soluzione per scoprire l’astrofisica e coadiuvare lo sviluppo delle ricerche in questo campo. L’universo che si aprirà agli spettatori è ancora tutto da scoprire, bisogna affrettarsi a non perdere l’opportunità data da questi incontri.

A luglio ci sarà un nuovo concerto tutto dedicato ai cinquant’anni dallo sbarco sulla luna e numerosi altri appuntamenti sia all’interno del Planetario che in altre sedi. Con la partecipazione all’evento sarà possibile toccare con mani le teorie che hanno cambiato la storia della scienza astronomica, i metodi di studio e le attrezzature astronomiche che utilizzano gli studiosi, in alcuni degli incontri si potrà provare a osservare il cielo attraverso i telescopi che vengono messi a disposizione. Il programma prevede: venerdì 10 maggio ore 21 Live: il Cielo di Maggio Filmato: Explore in cui si potrà imparare a riconoscere le stelle scoprendo le costellazioni celesti, sabato 11 maggio ore 17:30 I Buchi Neri: alla scoperta dei buchi neri e del loro effetto sullo spazio e sul tempo, domenica 12 maggio Live: scopri il cielo con Galileo + Vacanze nel Sistema Solare (il Cielo per i più piccoli), domenica 12 maggio ore 17:30 Live. Storie e viaggi con la Stella Polare, giovedì 16 maggio ore 21 Conferenza: gli acceleratori galattici con la dottoressa Alessia Spolon dottoranda presso il Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Padova, venerdì 17 maggio ore 21 Live: il Cielo di Maggio Filmato: Explore, sabato 18 maggio ore 17:30 Live: il Cielo… sbagliato Filmato: Stars, domenica 19 maggio ore 16 Live: la favole celesti Filmato: Earth, Moon and Sun, domenica 19 maggio ore 17:30 Live: il Sistema Solare Filmato: Stars, giovedì 23 maggio ore 21 Conferenza: raggi cosmici, questi sconosciuti con relatore Manuela Mallamaci, Post doc presso INFN Istituto di Padova, venerdì 24 maggio Live: i Buchi Neri Filmato: Explore, sabato 25 maggio Live: il Sistema Solare Filmato: Explore, domenica 26 maggio ore 16 Live: scopri il cielo con Galileo + Vacanze nel Sistema Solare (il Cielo per i più piccoli).

Incontri e conferenze

Per la sezione Incontri e conferenze gli appuntamenti sono molteplici. Impara il Museo è un progetto didattico che si propone di avvicinare gli studenti alle collezioni museali e ai monumenti cittadini in maniera viva e coinvolgente come percorso educativo nel rispetto del patrimonio culturale. L’offerta propone itinerari didattici e laboratori in cui vengono proposte metodologie fondate sulla sperimentazione pratica e manuale permettendo una comprensione più completa e stimolante delle esposizioni museali e del significato dell’archeologia, dell’arte, della numismatica e dell’inserimento della realtà urbana in ambito territoriale e paesaggistico.

Con le Lezioni a cielo aperto, il senso del tempo tra passato e presente, evento organizzato in associazione con Legambiente Salvalarte Padova e promossa dall’Ufficio di Venezia del Consiglio d’Europa, il pubblico di ogni età potrà scoprire il patrimonio artistico e culturale padovano. All’itinerario, che partirà dalla Reggia di Umbertino da Carrara sabato 18 maggio, si accompagneranno approfondimenti sulla conoscenza dei sistemi utilizzati per la lettura del tempo nel medioevo tra astronomia e astrologia, fondamentali per lo studio degli oroscopi e delle stelle per l’orientamento dei viaggiatori. Il percorso, segnato dalla Casa della Rampa proseguirà verso il Battistero del Duomo, Corte Valaresso, la Torre dell’Orologio affacciata su Piazza dei Signori, per continuare verso Palazzo della Ragione. L’evento si svolgerà anche il giorno successivo, 19 maggio.

Fino al 30 maggio il Museo d’Arte Medievale e moderna insieme al Museo Bottacin propongono un ciclo di conversazione e visite guidate relative ad alcune sezioni delle raccolte di arti applicate, decorative e numismatiche di Palazzo Zuckermann. Gli appuntamenti sono per il 16 maggio con La moda maschile nel Settecento tenuto da Elisabetta Gastaldi ed Elisa Masiero, il 23 maggio con Medaglie napoleoniche: una vera passione di Nicola Bottacin, ed infine il 30 maggio con dai Gioielli dell’Ottocento a quelli contemporanei, incontro presieduto da Elisabetta Gastaldi si conclude la serie di conferenze di arte orafa e di costume.

Per il programma di studio della storia dell’arte portato avanti dall’Associazione Artopolis, il 18 maggio si terrà l’evento finale del movimento di sensibilizzazione artistica e culturale di Padova Urbs Picta. Il programma prevede una gita finale.

In data 10 maggio, in occasione del piano Padova Urbs Picta per la candidatura del patrimonio padovano all’UNESCO, lo storico dell’arte Valerio Vernesi intratterrà con un’esclusiva lettura critica del Crocifisso dipinto da Giotto, presso la Sala del Romanino all’interno dei Musei Civici agli Eremitani. L’evento è sostenuto dalla Treccani in cooperazione con i Musei Civici.

Alessandro Pallara
Alessandro Pallara
Nasce a Ferrara nel marzo del 1996. Ha studiato sceneggiatura presso la Scuola Internazionale di Comics di Padova. Tuttora collabora come volontario supervisore del patrimonio artistico culturale con l'associazione Touring Club Italiano nella città di Bologna.

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