Il consiglio comunale della città spagnola di Barcellona ha dichiarato che si costituirà parte civile nel processo Open Arms contro l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini. Ada Colau, la sindaca della capitale catalana, ha confermato questa intenzione nella giornata di mercoledì, nel corso di una visita alla nave ONG. Il comune spagnolo si presenterà quindi come parte dell’accusa. Salvini potrebbe dover rispondere al processo alle accuse di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio.
Quali sono i nuovi sviluppi del caso Open Arms che coinvolgono Barcellona?
Nel corso di una visita tenutasi mercoledì presso la nave ONG, la sindaca di Barcellona Ada Colau ha annunciato che la città farà parte dell’accusa nel processo Open Arms. Il consiglio comunale della capitale catalana si costituirà quindi parte civile nell’ambito del processo nel quale l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini potrebbe dover rispondere di sequestro di persona e rifiuto di atti di ufficio. Il processo si trova attualmente alle fasi di udienza preliminare, iniziate a Palermo il 9 gennaio. Il Gup Lorenzo Jannelli ha il compito di valutare se ritenere che Salvini abbia violato la legge italiana. L’ex ministro avrebbe negato l’ingresso al porto di Lampedusa alla nave ING spagnola Open Arms. Le parti civili ammesse dal giudice per le accuse sono in tutto 18. 7 di queste sono immigrati che si trovavano a bordo dell’imbarcazione.
Perché Barcellona ha il diritto di fare parte dell’accusa
Nel 2019 Barcellona aveva siglato un accordo con Open Arms. Le aveva donato una cifra pari a quasi il 35% del totale del progetto, circa mezzo milione di euro. Il comune aveva anche premiato l’organizzazione con una medaglia d’oro per il merito civico. Queste azioni farebbero parte delle motivazioni per cui la città catalana ha il diritto di “rivendicare contro Salvini un danno patrimoniale causato dal blocco della nave”. Oscar Camps, direttore di Open Arms, ha affermato: “Sia il governo spagnolo che quello italiano volevano farci una multa di un milione di euro. Ora però possiamo vedere, anzi, tutti possono vedere che si è trattato di un’infamia, che siamo stato vittime di un abuso di potere. Le persone che avevano bisogno di aiuto immediato sono state private della loro libertà, come dicono le convenzioni internazionali”.
Cosa riguarda il processo Open Arms contro Matteo Salvini
L’attracco alla barca è stato negato per ben 21 giorni. Fu il procuratore di Agrigento a consentire lo sbarco dei migranti. Salvini era già comparso presso il tribunale di Catania il 3 ottobre 2020 nell’ambito dell’udienza preliminare relativa alla richiesta di rinvio a giudizio per il caso Gregoretti. La ONG spagnola crede che Salvini abbia negato l’ingresso alla sua imbarcazione per proprio tornaconto elettorale. L’avvocato di Salvini Giulia Bongiorno sostiene tuttavia che la decisione sulla Open Arms sia stata presa da tutto il governo, e non dal solo ministro dell’Interno. L’udienza preliminare si è già tenuta. Tuttavia, il magistrato ha stabilito un rinvio della seduta al 20 marzo 2021. Il luogo è stato simbolicamente scelto. Si tratta infatti del bunker del carcere Ucciardone di Palermo, dove negli anni ’80 si tenne il maxiprocesso contro la mafia.
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