Omicidio di Pordenone, condannata la ex fidanzata di Ruotolo

La ex fidanzata di Giosuè Ruotolo è stata condannata a 10 mesi di reclusione con sospensione della pena, ha scelto il rito alternativo, in accordo con il pm il difensore di  Rosaria Patrone  ha potuto patteggiare la pena. L’ex fidanzato è stato condannato sia in primo grado che in secondo grado alla pena dell’ergastolo. I due fidanzati, Trifone Ragone e Teresa Costanza dopo che erano usciti dalla palestra ed erano saliti da poco sull’auto furono raggiunti da diversi colpi di pistola ravvicinati. La Patrone, di Somma Vesuviana come Ruotolo era accusata di favoreggiamento e false dichiarazioni al pubblico ministero, grazie al patteggiamento previsto dal nostro codice di procedura penale art.444 e ss. ha potuto beneficiare del rito speciale. Quando viene richiesto questo tipo di procedimento, l’imputato può beneficiare di uno sconto della pena fino al limite di un terzo ma nello stesso tempo rinuncia a far valere la propria innocenza. La Patrone era a conoscenza del finto profilo facebook da dove partivano i messaggi indirizzati a Teresa, al punto che avvicinò le sue amiche raccomandandole di non dire nulla al riguardo, dietro quel profilo c’era il fidanzato Giosuè Ruotolo. Tutto questo scatenò l’ira di Trifone, che una volta scoperto chi si nascondeva dietro il profilo falso, affrontò Giosuè fino a picchiarlo e dichiarando di denunciare tutto alla polizia. Da qui, secondo i giudici scatta la decisione di Ruotolo di uccidere Trifone per evitare una eventuale denuncia che avrebbe potuto compromettere l’ingresso nella guardia di finanza, infatti Giosuè da poco tempo aveva vinto il concorso. Quella sera anche Teresa fu uccisa perché era diventata una testimone scomoda. La Patrone ha mentito dal primo giorno, ha cancellato dei messaggi dal cellulare ed ha sempre negato che tra Trifone e Giosuè vi fossero stati dei litigi. Con il patteggiamento la Patrone ha chiuso la sua vicenda giudiziaria, mentre Giosuè Ruotolo è in attesa dell’ultimo grado di giudizio.