mercoledì, Aprile 16, 2025

Om mani padme hum il Mantra Buddhista

Oṃ Maṇi Padme Hūṃ (sanscrito, devanāgarī ॐ मणि पद्मे हूँ,) è tra i più noti e diffusi dei numerosi mantra facenti parte del patrimonio religioso del buddhismo Mahāyāna, in particolar modo del buddhismo tibetano.

Comunemente, quanto impropriamente, viene tradotto come “O Gioiello nel fiore di Loto!”, in realtà il suo significato letterale è “O Gioiello del Loto!” riferendosi, nel vocativo sanscrito, a uno degli epiteti, Maṇipadma, del bodhisattva della compassione Avalokiteśvara (tibetano: སྤྱན་རས་གཟིགས, spyan ras gzigs; Chenrezik) , a cui esplicitamente questo mantra si rivolge.

Oṃ Maṇi Padme Hūṃ è strettamente relazionato alla figura del bodhisattva della compassione Avalokiteśvara (cinese Guānyīn, giapponese Kannon, tibetano Chenrezig).

Questo mantra è formato da una sequenza di sei sillabe sacre (tib. ཡིག་དྲུག་, yig drug) che vengono pronunciate dal praticante, profondamente concentrato sull’essenza del bodhisattva che sta per invocare. Queste sei sillabe sono accompagnate ad una settima, Hrīḥ, sillaba della compassione.

Il suo significato è fortemente simbolico al di là della sua traduzione letterale e viene raccomandato in tutte le situazioni di pericolo o di sofferenza, o per aiutare gli altri esseri senzienti in condizioni di sofferenza.

Uno dei significati più diffusi a lui attribuiti è la collocazione del gioiello (simbolo della bodhicitta) nel loto (simbolo della coscienza umana).

I commentari tibetani (cfr. ad es. il མ་ནི་བཀའ་འབུམ Ma ṇi bka’ ’bum), legano la recitazione di questo mantra, e le sue sei sillabe, con i sei Buddha che agiscono nei sei destini (sans. ṣaḍ jagati, tib. འགྲོ་བ་རིགས་དྲུག་, ‘gro-ba rigs-drug).

Gli insegnamenti relativi al mantra sono attribuiti al Buddha Amitabha, al Buddha Shakyamuni e a Padmasambhava (Guru Rinpoche).

Il loro significato simbolico, in questo contesto interpretativo, corrisponderebbe a:

Oṃ (bianco) collegato al Buddha Ratnasaṃbhāva, protegge dall’orgoglio quindi dal destino dei deva;

Ma (verde) collegato al Buddha Amoghasiddhi, protegge dalla gelosia, quindi dal destino degli asura;

Ṇi (giallo) collegato al Buddha Śākyamuni[3] (oppure a Vajradhara, in tibetano Dorje Chang, Buddha eterno raffigurazione dell’Adi-Buddha), protegge dall’ignoranza, quindi dal destino degli uomini.

Pad (blu) collegato al Buddha Vairocana, protegge dall’ottusità e dall’oscurità mentale, quindi dal destino degli animali;

Me (rosso) collegato al Buddha Amitābha, protegge dall’avidità, quindi dal destino dei preta;

Hūṃ (nero) collegato al Buddha Akṣobhya, protegge dall’ira e dall’odio, quindi dal destino infernale.

In Tibet questo mantra si ritrova ovunque: inciso sulle rocce, scolpito nelle pietre votive che i viandanti depongono sui caratteristici “muri di preghiere”, dipinto sulle bandiere (chattar), e le sei sillabe vengono iconograficamente, dipinte con diversi colori simbolici.

Leonardo Pietro Moliterni
Leonardo Pietro Moliterni
Presidente dell'Associazione L'Ancora Capo Redattore Responsabile ma sono soprattutto giornalista, foto reporter e video reporter. Realizzo reportage e documentari in forma breve, in Italia e all'estero. Ho sposato Periodicodaily.com e Notiziedaest.com ed è un matrimonio felice. Racconto storie di umanità varia, mi piace incrociare le fragilità umane, senza pietismo e ribaltando il tavolo degli stereotipi. Per farlo uso le parole e le immagini. Sono un libero giornalista indipendente porto alla luce l'informazione Nazionale e Estera .. Soprattutto Cronaca, Meteorologia, Sismologia, Geo Vulcanologia, Ambiente e Clima.

Related Articles

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

- Advertisement -spot_img

Latest Articles