Un team di astronomi, impegnato a scandagliare le nere profondità dello spazio, avvista per un caso fortuito l’esopianeta Nu2 Lupi d.
Nu2 Lupi d: cos’è?
In uno studio pubblicato il 28 giugno su Nature Astronomy, un team di ricercatori guidato dalla dottoressa Laetitia Delrez riporta le osservazioni effettuate dal satellite Cheops dell’ESA. A seguito delle informazioni inviate da Cheops, gli astronomi monitoravano i due pianeti che transitano davanti alla stella Nu2 Lupi, situata nella costellazione del Lupo, a 48 anni luce dalla Terra. Mentre lo studio proseguiva, il team si accorgeva che un terzo esopianeta si muoveva nel vuoto interstellare, danzando con gli altri due. All’inizio hanno pensato a una “fotobomba”, e cioè un’incrostazione improvvisa e imprevista di un elemento della foto. Si sono poi accorti che non si trattava di una “fotobomba”, ma di un esopianeta in piena regola.
Nu2 Lupi d: il terzo esopianeta
Chiamato Nu2 Lupi d, il terzo esopianeta del sistema omonimo non doveva transitare davanti alla sua stella. Questo evento inaspettato consente ai ricercatori di studiarne la composizione e le caratteristiche fisiche e chimiche. I tre pianeti (Nu Lupi “b”, “c” e “d”) hanno caratteristiche diverse e geologie particolari. Rientrano nella categoria dei “superterres” e l’analisi della atmosfera permette di determinare la composizione di ognuno di essi. Il pianeta “b” è prevalentemente roccioso, mentre gli altri due sono ricoperti d’acqua. Tutti e tre sono infine avvolti da gas di idrogeno ed elio. Ciò che più stupisce i ricercatori, però, è la quantità d’acqua.
La scoperta del team
La quantità di acqua presente sugli esopianeti “c” e “d” corrisponde a quasi un quarto della loro massa. Sulla Terra, il 72% della superficie coperta dall’acqua rappresenta solo lo 0,1% della massa totale. Questi dati estremamente accurati sono il risultato di una strumentazione spettroscopica, orgoglio del team di ricercatori.