Nikita Kruscev: il leader politico della «destalinizzazione» dell’URSS

L’11 settembre 1971 a Mosca un attacco cardiaco stroncava a 77 anni Nikita Kruscev, storico leader sovietico che diede il via al discusso processo di «destalinizzazione» dell’URSS. La sua strategia politica fu inizialmente sorprendente perché fino alla morte di Stalin nel marzo del 1953 ne era stato uno dei principali collaboratori. Infatti grazie anche al sostegno del leader russo era riuscito a scalare diverse posizioni all’interno del Partico Comunista dell’Unione Sovietica. Nonostante ciò, in seguito al decesso del cosiddetto «uomo d’acciaio», cominciò a tenere una serie di comizi durante i quali gettò le basi per quello che sarebbe stato lo sradicamento del culto della personalità di Stalin.

I primi interventi significativi di Nikita Kruscev si ebbero durante il 20° e 22° Congresso del PCUS (Partito Comunista Sovietico) del 1956 e 1961 quando criticò apertamente alcune decisioni politiche prese dall’ex leader sovietico, rafforzando di fatto l’introduzione di quei provvedimenti che avrebbero consentito al Paese di svincolarsi dalla mitizzazione di Stalin che non riguardarono solo i confini interni russi ma anche le altre realtà del Patto di Varsavia.

Nikita Kruscev, il leader sovietico della destalinizzazione.

Nel corso del 22° Congresso si decise effettuare degli interventi dal profondo significato simbolico, tra i quali i più clamorosi furono la rimozione delle spoglie dell’ex dittatore dal Mausoleo di Lenin e il cambio del nome della città di Stalingrado in Volgograd. Quest’ultimo fu aspramente criticato poiché si riteneva che la realtà urbana che sorgeva nei pressi del fiume Volga fosse uno dei miti della vittoriosa reazione dei russi durante la Seconda Guerra Mondiale al tentativo di invasione dei nazisti fermati proprio a Stalingrado dall’Armata Rossa.

La «destalinizzazione» di Kruscev passò anche per un netto cambiamento nei rapporti con il mondo occidentale dove si puntò ad una politica di pacificazione. Quest’atteggiamento però infastidì la Cina e infatti sorsero dei contrasti tra Pechino e il Cremlino. Le innovazioni del segretario del PCUS però andarono avanti, infatti provvide a smantellare il sistema dei Gulag, sancì la liberazione di diversi prigionieri di guerra e appoggiò il rientro di numerose vittime delle epurazioni staliniane. Inoltre promosse il recupero di una legalità socialista che tendesse ad una maggiore tolleranza culturale, aprendo di fatto alla cosiddetta stagione del «disgelo».

Nikita Kruscev: dalla concentrazione del potere nelle sue mani alla caduta

Nel 1962 Nikita Kruscev dovette fare i conti con una delicata questione di politica estera. Infatti scoppiò la cosiddetta crisi dei missili quando alcune testate russe vennero trasportate a Cuba. Il nuovo leader sovietico, travolto dalle polemiche, optò per una demilitarizzazione dell’isola caraibica per evitare che potesse scoppiare una nuova guerra, ma in cambio riuscì ad ottenere una maggiore credibilità soprattutto in Europa. La sua operazione di smantellamento del culto di Stalin comportò delle tensioni con alcune frange sociali e si ebbero delle rivolte operaie soprattutto in Polonia e in Ungheria.

Oggi nasce Nikita Kruscev

Gli oppositori di Kruscev aumentarono e già nel 1957 si cercò di destituirlo con una sorta di colpo di Stato che però non ebbe successo. In seguito a questa vicenda, il segretario del PCUS progressivamente ridusse la gestione collegiale del partito per accentrare maggiormente il potere nelle sue mani. Nonostante ciò, non riuscì a raggiungere una posizione dominante simile a quella di Stalin, difatti i suoi avversari politici dopo qualche anno ebbero la meglio con un altro piano volto a causarne la capitolazione.

Ascesa e caduta di Nikita Kruscev.

Nell’ottobre del 1964, mentre il leader si trovava a Pitsunda, i cospiratori Breznev, Selepin e il capo del KGB Semicastnyj convocarono una riunione d’urgenza del Comitato Centrale e quando Kruscev li raggiunse, il 13 ottobre l’assemblea votò per il suo allontanamento da qualsiasi incarico politico sia nel partito che nel governo. Due giorni dopo il Presidio del Soviet Supremo accettò senza batter ciglio le dimissioni di colui che ormai era l’ex premier dell’Unione Sovietica. Da questo momento la sua ascesa politica sarebbe terminata.

Nikita Kruscev continuò a far parte del Comitato Centrale fino al 1966, ma ormai non aveva più alcuna voce in capitolo. Si ritirò di fatto a Mosca dove condusse vita da pensionato, sempre controllato dal KGB. Si dedicò principalmente a scrivere le sue memorie, fino a quando l’11 settembre 1971 non perse la vita in seguito ad un attacco di cuore. Al momento della sua morte, i leader del Partito Comunista dell’Unione Sovietica gli negarono la sepoltura nel Cremlino e le sue spoglie furono seppellite nel cimitero di Novodevicij.

Patrizia Gallina
Patrizia Gallina
Patrizia Gallina è una giornalista e conduttrice sportiva presso le emittenti televisive della Liguria. Conosciuta come scrittrice, attrice, cantante e modella, è nata nella città di Genova. Ha conseguito la laurea in Scienze Umanistiche presso l'Università degli Studi di Genova. Coltivo da sempre la mia passione per l'arte, la fotografia, la moda, il giornalismo e il calcio.

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