mercoledì, Aprile 16, 2025

Nigeria: liberati 29 studenti rapiti a marzo

Un gruppo di 29 studenti di college nigeriani, rapiti a marzo nello stato nord-orientale di Kaduna, è stato liberato. Lo ha reso noto un funzionario locale. Gli altri dieci studenti sequestrati erano stati ritrovati dalle forze di sicurezza alcune settimane dopo. Alla fine dello scorso anno in Nigeria c’era stata una lunga serie di rapimenti di massa nelle scuole e nei college.

Popolazione terrorizzata

Le autorità nigeriane non hanno fornito dettagli sulle circostanze del rilascio degli studenti. Le famiglie degli studenti rapiti a Kaduna hanno manifestato ad Abuja questa settimana per chiedere il loro rilascio. Queste bande armate terrorizzano la popolazione, saccheggiando villaggi, rubano bestiame e compiendo rapimenti di massa a scopo di estorsione. Da mesi effettuano rapimenti collettivi nelle scuole e nelle università delle zone rurali, dove da dicembre 2020 sono avvenuti circa 730 rapimenti a danno di bambini e adolescenti. Le autorità negano di aver pagato il riscatto per la liberazione dei 29 studenti, avvenuta pochi giorni dopo la morte del leader di una banda che ha guidato il rapimento di centinaia di studenti nel nord della Nigeria. Morto durante uno scontro armato con una banda rivale.


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Il rapimento del 20 aprile

Il 20 aprile, una ventina di studenti sono stati rapiti da un’università statale di Kaduna e un membro del personale dell’università è rimasto ucciso nell’attacco. Cinque degli studenti rapiti sono morti giustiziati. La Nigeria, il Paese più popoloso dell’Africa con oltre 200 milioni di abitanti, affronta numerosi conflitti: un’insurrezione jihadista nel nord-est, attacchi di bande criminali che compiono rapimenti di massa nel nord-ovest e operazioni separatiste contro le forze di sicurezza nel sud-est. Almeno 30 persone hanno perso la vita lunedì in un attacco da parte di combattenti legati al gruppo dello Stato Islamico a una guarnigione. L’esercito nigeriano sostiene il presidente Muhammadu Buhari contro coloro che lo criticano per la sua incapacità di frenare l’insicurezza nel Paese.


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