Ed ecco il barbatrucco di cui ho scritto ieri, era impensabile che Netanyahu l’imperatore non tornasse al timone di Israele. Attraverso il fidatissimo bau bau Rivlin, gli USA guidano sapientemente il post elezioni israeliano per arrivare al loro obbiettivo: Netanyahu primo ministro.
Netanyahu l’imperatore: un po’ Putin stile? Si ma a guida statunitense
In un momento così strategico nell’area arabo-medio orientale, oltretutto iniziato da Trump, era impensabile che gli statunitensi passassero la mano rinunciando ad influenzare tale regione. Il processo di normalizzazione tra stati arabi e Sion e troppo importante per rinunciare al fido Netanyahu. Il momento di dubbio apparente in realtà non è mai esistito, e neanche il processo in corso contro il primo ministro a fatto si che il meccanismo di comando si inceppasse. Il presidente israeliano, Reuven Rivlin ha affidato l’incarico di formare un nuovo governo al premier uscente Benjamin Netanyahu. Il governo può contare su 52 seggi contro i 45 del leader dell’opposizione Yair Lapid. “Non è stata una decisione facile dal punto di vista dei valori e della morale“, ha detto Rivlin facendo riferimento al processo per corruzione, frode e abuso di potere che vede coinvolto Netanyahu. Infatti c’è voluta la mano di Biden per deviare il corso morale di Rivlin.
Il premier Netanyahu accusato di uso illegittimo del potere
Dichiarazioni di convenienza di Rivlin su Netanyahu l’imperatore
“Secondo la Corte Suprema e la legge, un primo ministro incriminato può continuare a servire il paese. Il presidente di Israele non è un sostituto del legislatore ne del potere giudiziario. E’ compito della Knesset decidere sulla questione etica di idoneita’ di un candidato incriminato, di servire come primo ministro. Temo per il mio paese, ma devo fare quello che mi viene chiesto come presidente, in base alla legge e alle decisioni della Corte Suprema, e realizzare la volonta’ del sovrano popolo di Israele. I risultati delle consultazioni mi inducono a credere che nessun candidato abbia una chance reale di formare un governo e che abbia la fiducia della Knesset“. Quindi la mano statunitense si posa delicatamente e tac!
