Nel 2019 l’Europa affronta l’anno più caldo mai registrato. Nel nostro continente il riscaldamento globale presenta medie più alte rispetto al resto del mondo.
Lo scorso anno l’estate particolarmente calda ha provocato siccità in molte zone dell’Europa centrale. Nel mese di luglio, a Cambridge, le temperature sono state le più alte di sempre mentre nel resto d’Europa vi erano 3-4°C più del solito.
All’eccessivo caldo estivo in Europa segue il mese di novembre più piovoso di sempre, con precipitazioni quattro volte superiori alla norma, soprattutto in Europa occidentale e meridionale.
Un’Europa sempre più calda
L’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM) afferma che l’impatto del riscaldamento sul nostro pianeta è stato maggiore negli ultimi cinque anni. Le temperature globali erano più calde della norma di circa 1°C, mentre in Europa di 2°C.
Secondo i dati europei, raccolti dal Copernicus Climate Change Service, 11 dei 12 anni più caldi del continente europeo si sono verificati a partire dal 2000.
L’emergenza in corso non è l’unica da affrontare
Oggi è facile dimenticarci dei problemi legati al clima a causa dell’emergenza sanitaria che stiamo vivendo. E’ vero che il lockdown sta causando un significativo calo di emissioni di gas serra, ma per fermare il riscaldamento globale occorrerà fare molto di più.
Alcune conseguenze del riscaldamento climatico saranno presenti ancora per molto tempo. Quello che però sta accadendo negli ultimi mesi dovrebbe farci riflettere sul potere che uno sforzo collettivo può avere nel cambiare le cose.
L’unione fa la forza
In questo momento è importante far cessare lo stato di emergenza legato all’epidemia, ma occorre agire con la stessa forza per fermare l’innalzamento della temperatura globale.
Anche i problemi legati al clima sono una minaccia per il benessere dell’uomo e degli ecosistemi, con effetti nel tempo molto più lunghi.
In occasione dell’anniversario della Giornata della Terra, il segretario generale dell’OMM, Petteri Taalas, ha dichiarato che è importante continuare ad affrontare il cambiamento climatico anche nel bel mezzo di una pandemia globale.
Inoltre Taalas dice: “Dobbiamo mostrare la stessa determinazione e collaborazione contro il cambiamento climatico, proprio come stiamo facendo contro il COVID-19. Bisogna agire insieme, nell’interesse della salute e del benessere dell’umanità, non solo per i prossimi mesi, ma anche per le generazioni successive”.
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