sabato, Aprile 19, 2025

Navalny: “violenza psicologica” di propaganda in carcere

L’oppositore russo Aleksej Navalny ha rilasciato la sua prima intervista dal carcere, che è stata pubblicata dal New York Times. Navalny ha spiegato che lui e altri detenuti sono costretti a una “violenza psicologica di propaganda”. È infatti costretto a guardare per otto ore al giorno la TV di Stato russa. Il leader dell’opposizione si dichiara comunque ottimista sul futuro del regime, il quale, sostiene Navalny, prima o poi avrà una fine.

“Violenza psicologica”: cosa ha detto Navalny nell’intervista dal carcere?

Aleksej Navalny, principale oppositore del Cremlino, ha rilasciato la sua prima intervista dalla colonia penale in cui sta scontando una pena di due anni e otto mesi. A riportare l’intervista è il New York Times. L’oppositore ha paragonato il suo carcere a un campo di lavoro cinese. Navalny ha spiegato al NYT che i giorni dei lavori forzati nei gulag sovietici sono finiti, e ora in Russia si usa quella che definisce “violenza psicologica del lavaggio del cervello e della propaganda”. Il leader dell’opposizione russa ha affermato di essere costretto a guardare la televisione di Stato per otto ore ogni giorno. ha riferito che le guardie hanno monitorato lui e altri carcerati mentre guardavano la propaganda di Stato, senza permetter loro né di leggere né di scrivere. Inoltre, svegliavano immediatamente i detenuti che si addormentavano.

“Potresti immaginare uomini muscolosi tatuati con denti d’acciaio che combattono con i coltelli per prendere il miglior lettino vicino alla finestra. Devi immaginare qualcosa come un campo di lavoro cinese, dove tutti marciano in fila e le videocamere sono appese ovunque. C’è un controllo costante e una cultura della spia”, ha detto Navalny.

L’oppositore rimane ottimista sul futuro della Russia

Navalny si dichiara comunque ottimista sul futuro del regime di Putin, sostenendo che un giorno finirà. “Prima o poi, questo errore verrà corretto e la Russia passerà a un percorso di sviluppo democratico ed europeo, semplicemente perché è quello che vogliono le persone”, ha affermato dell’intervista. Ha inoltre rinnovato le critiche ai governi degli USA e degli Stati UE per le sanzioni alla Russia. Secondo l’oppositore, infatti, tali sanzioni hanno danneggiato i russi, e non coloro che sono al potere o comunque molto vicini a Putin.


Leggi anche: Navalny a un anno dall’avvelenamento: la lettera dal carcere

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