mercoledì, Aprile 16, 2025

Nasceva oggi Al Capone

Nasceva oggi Alphonse Gabriel Capone, meglio noto come Al Capone. Figlio di un barbiere e di una sarta emigrati da Castellammare di Stabia, Al Capone cresce a Brooklyn. L’ambiente non è dei migliori e le piccole gang lo risucchiano subito in una spirale di crimini e violenza. Ѐ in una di queste bande criminali che Al conosce alcuni dei suoi futuri compagni d’armi.

Nel 1917, il gangster Johnny Torrio lo raccomanda per un lavoro. Al diventa buttafuori e barista di un locale che serviva come copertura per un bordello. Una sera, mentre serve drink a tutto spiano, Al fa un apprezzamento su una ragazza e si becca una rasoiata da parte del tizio che la accompagna. Dopo quell’episodio, complice la cicatrice sul volto, iniziano a chiamarlo Scarface.

Nel 1919, dopo aver sposato una ragazza irlandese, si trasferisce a Chicago. Johnny Torrio, boss della mala, ha preso il controllo della città e lo vuole al proprio fianco. Torrio affida al giovane Al la gestione di un night club che funge da bisca, speakeasy e bordello. In breve, i due prendono il controllo del South Side di Chicago.

Quando però il sindaco di Chicago decide di usare il pugno di ferro contro la mala, Torrio e Al sono costretti a spostare i propri affari nell’Illinois, a Cicero. Lì offrono sostegno al democratico Joseph Klehna: assoldano una schiera di scagnozzi che si scaglia sugli avversari politici di Klehna. Gli scontri con la polizia sono serrati e, in uno di questi, un ufficiale perde la vita. Il clima di violenza e le barbarie che i gangster mettono in atto, convince la gente di Cicero ad eleggere Klehna. Con l’aiuto del nuovo sindaco, Al può concentrarsi sugli affari.

In questo periodo, l’italoamericano compie una serie di efferati delitti, ma le accuse mosse dal procuratore dell’epoca, William McSwiggin, non verranno mai comprovate.

Al sicuro nella sua Cicero, Al inizia a contrabbandare alcolici e diventa un affiliato di Cosa Nostra. Fa fuori i gangster rivali e diventa tristemente famoso per la strage di San Valentino, giorno in cui fece fuori sette membri della gang del North Side.

Convocato da un gran jury per rispondere delle accuse di omicidio, riesce di nuovo a farla franca. Viene arrestato un anno più tardi per possesso illegale di armi e sconta un anno in carcere. Una volta uscito si reca a Chicago, dopo lo proclamano capo dei capi. E non è la sola onorificenza che gli spetta. Edgar Hoover lo dichiara nemico pubblico numero uno e l’FBI si mette al lavoro per incastrarlo. Dopo una serie di intercettazioni e sequestri operati dall’agenzia americana, un gran jury è pronto a incriminare Al, che si procura l’elenco dei giurati e prova a corromperli. Evento, questo, che rende necessaria la sostituzione e la sorveglianza dell’intera giuria.

Il 17 ottobre del 1931, i nuovi giurati condannano Al: 11 anni di detenzione e una multa di 50.000 dollari. Lo trasferiscono ad Atlanta, ma la detenzione somiglia quasi a una vacanza spesata. Al arreda la cella e continua a governare i propri affari anche da lì. Questo fino al ’43, quando viene trasferito ad Alcatraz, dove contrae la sifilide.

Muore il 25 gennaio del 1947, a seguito di un ictus.

L’influenza che Al Capone ha avuto sull’immaginario collettivo è indubbia. Scrittori e registi hanno tratto ispirazione nella realizzazione di opere che, a tutt’oggi, restano pietre miliari della nostra storia recente.

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