Aperto da ieri, 26 novembre, il Museo della Guerra Fredda di Berlino. Un percorso interattivo che presenta l’arsenale bellico e i materiali utilizzati nella pianificazione della Cortina di ferro. I politici che hanno definito la separazione tra Occidente e Oriente e le imprese del periodo trovano spazio nel percorso da fruire con dispositivi mobili e auricolari. I promotori hanno ideato quindi una vera e propria esperienza di alcuni momenti dell’opposizione tra i due blocchi.
USA-Cina verso una nuova Guerra Fredda?
Quali materiali interessanti puoi trovare al Museo della Guerra Fredda?
Sopra l’ingresso del Museo è collocato un razzo S75 dell’era sovietica usato per abbattere il pilota americano e spia della CIA Garry Powers. In esposizione anche una macchina Telex che ha fornito un collegamento diretto tra Mosca e Washington nella crisi dei missili cubani. Ci sono pure le tute spaziali dell’era della Guerra Fredda. Si può osservare un barattolo sigillato che contiene un panno intriso dell’odore dei dissidenti arrestati. Era usato per addestrare i cani a rintracciare gli oppositori al regime della Germania dell’Est.
La Cortina di ferro
Ci sono dei materiali che ricordano lo spionaggio politico e industriale che ha caratterizzato gli anni della Cortina di ferro. Infatti, lo scontro si combatteva su più fronti non soltanto sul piano strategico. Sono presentate invenzioni di tecnologie belliche e dispositivi tecnologici, le migliori menti del mondo che si schieravano per il modello americano o sovietico. Un periodo in cui non si andava al fronte, ma si sapeva di essere aver preso una parte. Quindi anche le imprese sono volte a mostrare la supremazia di uno o dell’altro blocco.
Il percorso del Museo della Guerra Fredda
Il percorso propone lo spionaggio, la corsa allo spazio, la guerra del Vietnam e i progetti nucleari. Video storici e ricostruzioni trattano della Guerra Fredda. Indossando un auricolare i visitatori possono ascoltare le voci di una Berlino divisa. Quindi seguono l’esperienza (ricreata) della guardia di frontiera della Germania Est, Hans Conrad Schumann. Il disertore scappa da Berlino Ovest poco prima della costruzione del muro, saltando su una barricata di filo spinato. Poi sincronizzando uno smartphone ascoltano i rapporti dei testimoni oculari dell’epoca. L’approccio high-tech è del CEO Carsten Kollmeier e del CFO Harald Braun. Hanno già lavorato al Museo dello spionaggio tedesco di Berlino.