Alfredo Frassati dalla nascita a La Stampa
Figlio del chirurgo Pietro e di Giuseppina Coda Canati nasce nel 1868 Alfredo Frassati. Il ragazzo in giovane età si appassiona allo studio. Nel 1890 si laurea in giurisprudenza presso l’Università di Torino. Una volta preso il riconoscimento parte per la Germania, dove rimane per tre anni. Durante questo periodo studia la lingua riuscendo a padroneggiarla ad otttimo livello. Quattro anni dopo diventa il comproprietario del quotidiano La Gazzetta Piemontese. Nel 1985 Alfredo Frassati la ribattezza con il nome di “La Stampa“. Un titolo che ancora oggi a distanza di 35 anni mantiene tuttora.

Frassati il senatore
In sette anni, dopo aver cambiato nome alla testata giornalistica, ne diventa prima direttore e poi infine unico proprietario (a soli 34 anni). Alfredo Frassati riesce a far crescere La Stampa fino a farla diventare il secondo quotidiano italiano. 11 anni dopo nel 1913, a 43 anni diventa senatore (il più giovane del Regno d’Italia). Il direttore di “La stampa” prima dello scoppio della prima guerra mondiale mantiene una posizione neutrale, non schierandosi, né a favore né contro.

Una volta terminata la guerra si oppone alla proposta di Giolitti di poter entrare nuovamente nel governo. Nel 1920 viene premiato divenendo ambasciatore a Berlino. Rimane però scioccato dalla Marcia su Roma decidendo dunque di dimettersi, non nutrendo più alcuna fiducia nel governo.
La carriera da professore e il Fascismo
Alfredo Frassati diventa professore di Diritto e procedura penale all’Università di Torino. L’avvento del fascismo lo fa cadere in rovina. I fascisti nel 1924 inavdono la sua abitazione di Torino. Quest’ultimo obbligano Frassati a lasciare la direzione di “La Stampa”. L’ex senatore quindi è obbligato a vendere la testata a Davide Agnelli, fondatore della FIAT
Nel 1930 l’Italgas chiama Alfredo Frassati offrendogli la direzione per risalire dalla crisi. Quest’ultimo accetta e riesce a ristrutturare la società da zero. Nel 1945 dopo la fine della guerra diventa membro della Consulta nazionale e Senatore di diritto della Repubblica nella prima legislatura.