lunedì, Luglio 1, 2024

Monsignor Carlo Maria Viganò è accusato di scisma

Monsignor Carlo Maria Viganò è accusato di scisma. La notizia è arrivata dopo la convocazione del monsignore da parte del Dicastero per la Dottrina della Fede guidato dal cardinale argentino Victor Manuel Fernandez, con cui gli è stato dato modo di prendere nota delle accuse. I motivi: la continua delegittimazione di Papa Francesco e del suo operato, nonché il rifiuto del Concilio Vaticano II. Viganò ha dichiarato: “Considero le accuse contro di me un onore”.

Monsignor Carlo Maria Viganò uno scisma conclamato?

Viganò non ci perde neanche troppo tempo a giustificarsi e questo, rende plausibile l’accusa di scisma. La sua dilagante politica anti Francesco è un attacco diretto alla struttura politica e amministrativa vaticana. Viganò è formalmente in guerra con il Dicastero per la Dottrina della Fede, soprattutto per il lavoro di restauro da parte del Dicastero stesso (vedi benedizione delle coppie gay). Il suo rifiuto di riconoscere il Concilio Vaticano II è un atto di totale divisione con la Chiesa. In quell’occasione i vescovi cattolici discussero gli argomenti riguardanti la vita della Chiesa e la sua apertura alle istanze nel mondo moderno e contemporaneo. Proprio quest’ultimo rende incondizionata la sua divisione.

Un tempismo improprio?

L’ex Nunzio ha invitato a pregare per: “I perseguitati a causa della loro fede. Nessun cattolico degno di questo nome può essere in comunione con questa chiesa bergogliana perché essa agisce in evidente discontinuità e rottura con tutti i Papi della storia e con la Chiesa di Cristo. L’arcivescovo Marcel Lefebvre fu convocato e accusato di scisma per aver respinto il Vaticano II. La sua difesa è mia, le sue parole sono mie, e le sue argomentazioni sono mie”. La questione è politica e non di fede, visto che il Concilio nella sua totalità ha espresso argomentazioni valide per un cambio di rotta. Il riferimento a Lefebvre è fuori luogo. Lefebvre si imponeva o cercava si farlo in un tempo in cui la politica sociale ebbe una trasformazione repentina, con una richiesta iconoclastica importante, sicuramente la più importante del secolo passato. A quel tempo ci si scontrata con una rivoluzione socio culturale arrivata fino ai nostri giorni. Oggi, la dottrina vaticana, è frutto di un percorso a rincorsa dell’evoluzione sociale, in cui il Dicastero per la Dottrina della Fede e il Papa, sono stati più che mai arbitri di un processo incontrovertibile.

L’impatto che si ha oggi non è devastante come fu quello degli anni 70. Oggi, il Papa e il Dicastero, giocano in casa, analizzando e sviluppando ciò che ha rappresentato il Concilio Vaticano II.

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