mercoledì, Aprile 16, 2025

Mio figlio soffre di balbuzie

Ci scrivono: “Mio figlio di quasi sette anni da qualche mese balbetta. E, al tempo stesso, è come pervaso da paura per ciò che deve fare nel quotidiano. Attualmente frequenta la prima elementare. Le maestre mi hanno riferito che si è inserito bene a scuola, è socievole con i compagni. A casa è un bambino sereno. Trascorre il tempo a fare qualche compito assegnato a scuola e lavoretti. Oppure qualche amichetto o amichetta viene a casa e lui, altri pomeriggi è invitato da loro. Ultimamente spesso strappa il foglio dei compiti e ricomincia da capo. Con mio marito riflettiamo su cosa possa essere cambiato nella sua vita fino a potergli provocare la balbuzie e questo comportamento descritto. Unico cambiamento, a parte l’inizio di un nuovo ciclo scolastico, è che la scorsa estate abbiamo perso una zia, alla quale nostro era molto legata. Allora, chiediamo come poter risolvere, cosa fare”.

Data l’età del bambino e la situazione che descrive, potrebbe trattarsi di balbuzie, scatenata da uno shock affettivo. Ma andiamo per gradi.

La balbuzie rappresenta un’alterazione del ritmo della parola. Si tratta di un disturbo, di un’alterazione del ritmo della parola. Senza chiedere se suo figlio presenta un blocco nell’emettere un suono o se ripete una sillaba, o magari presenta entrambe le alterazioni, mi viene da suggerire di interpellare il medico che certamente indirizzerà all’esperto logopedista e non escludo la possibilità di tenere qualche seduta da uno psicologo. Da quello che racconta, emerge una situazione di balbuzie arrivata all’improvviso, dopo lo shock emotivo probabilmente dovuto alla perdita di una persona cara. In più racconta che il bambino presenta paura e agitazione. Che non sia ansia? Magari accentuata da un quadro affettivo che lo ha destabilizzato perché non riesce a controllare le emozioni.

Con suo marito, osservate vostro figlio per avere una visione d’insieme del modo di comportarsi e degli atteggiamenti. Anche per poterli riferire agli specialisti che incontrerete. Ad esempio, se si manifestano contrazioni del viso o tic. Ancora, gesti delle mani e degli arti inferiori. Come pure rossore in viso e sudorazione delle mani. Inoltre, tenere sott’occhio eventuali reazioni ansiose che possono avere come conseguenza il blocco della spontaneità. Quindi, far comparire o amplificare il sintomo.

Diversamente da quanto narra, avrei suggerito di attendere per comprendere la possibilità di attenuazione o sparizione spontanea con l’avanzare dell’età. Ma effettivamente è da considerare ciò che è accaduto prima che la balbuzie si manifestasse. Il lutto. Il bambino non possiede gli strumenti o quantomeno non è in grado di ricercare dentro di sé gli strumenti per superare questa dolorosa perdita.

Dunque, tendo a suggerire l’intervento del logopedista per il trattamento di rieducazione ortofonica. Anche l’approccio terapeutico con un professionista per la possibilità che il disturbo persista. E anche per evitare che si inneschino manifestazioni aggressive e ostili o di stress. E che si cronicizzi il tratto dell’ansia. Magari, attraverso tecniche come lo ‘psicodramma’ o il ‘rilassamento’.

In famiglia continuate a essere comprensivi e a lasciare che si esprima liberamente per fargli accettare la perdita, incentivando le relazioni con il gruppo dei pari.

https://www.periodicodaily.com/il-principe-harry-da-consigli-ai-bambini-in-lutto/

Donatella Palazzo
Donatella Palazzo
Psicologa individuale, familiare e di coppia, e scrittrice. Sessoanalista (Istituto Italiano di Sessoanalisi e Dinamiche Sessuali). Specialista delle Risorse umane. Progettista in ambito sociale e scolastico. Membro dello Staff della Casa Editrice Noitrè. L'attività comprende, tra l'altro, la valutazione dei contributi di prossima pubblicazione, l'organizzazione degli eventi da presentare al pubblico e altro in ambito culturale.

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