Dopo una settimana di clima primaverile e quindi di temperature piuttosto alte in molte zone d’Europa, si sta aprendo una settimana che ribalterà totalmente lo scenario.
Una potente irruzione artica sta invadendo gran parte del vecchio continente, il ché provocherà un drastico calo termico e pericolosissime gelate notturne. Il fronte freddo, dopo aver raggiunto i versanti nord dell’arco alpino, prenderà la rotta dei Balcani dove sono attese copiose nevicate.
Lo schema barico generale evidenzia la presenza di un possente Anticiclone sull’Atlantico settentrionale e di una profonda depressione sulla Scandinavia. La depressione, scivolando lungo il fianco orientale dell’Alta Pressione, si sta propagando verso l’Europa centro orientale e possiamo anche notare un profondo vortice ciclonico secondario che dalla Penisola Iberica si sta muovendo in direzione delle Azzorre.
L’irruzione artica è ben visibile nelle mappe relative alle anomalie della temperatura a 850 hPa (mbar). Il freddo ha invaso il nord Europa nella giornata di Pasquetta e in questo momento, dopo aver invaso rapidamente l’Europa centrale, sta già raggiungendo la penisola balcanica dopodiché avanzerà sulla Grecia e in Turchia. A ovest, invece, la situazione cambierà nuovamente ovvero si orienterà verso un tipo di clima primaverile o tardo primaverile.
Per quanto riguarda il freddo andrà prestata attenzione perché nell’Europa centro-occidentale si verificheranno diffuse gelate. Il gelo notturno, in questo periodo dell’anno, è estremamente dannoso soprattutto dopo un periodo molto caldo come quello della scorsa settimana (con ulteriori fioriture e risvegli vegetativi). Tenete conto che in alcune località le minime potrebbero raggiungere valori tra -3 e -5°C!
A livello agricolo ci potrebbero essere problematiche devastanti per il comparto balcanico. Tra l’altro il fronte freddo che si sposta rapidamente porterà molta neve fresca sulla parte occidentale della penisola, con punte di 10-20 cm. Ma qualche nevicata ci sarà anche da noi, lungo la dorsale appenninica. Non saranno accumuli eclatanti, ma comunque ci saranno e non a quote altissime: parliamo di 1600 metri, ma in calo serale verso quota 1000-1200 metri