In queste ore, la Mercedes rinnova completamente un modello che ha fatto la storia, la SL. Questa roadster, fin dalle sue origini, ha coniugato lusso e prestazioni, facendo innamorare anche la gente famosa. In occasione del lancio del MY 2022, vi riproponiamo una monografia della vettura che più ha rappresentato lo spirito Mercedes, costruttore di auto eleganti, comode, anche veloci, al passo con i tempi.
Mercedes AMG SL: la rinascita della roadster 2022
Quando comincia la storia della Mercedes SL?
La “Super Leicht” (“Super Leggera”, questo è il significato della sigla) nasce come auto da corsa. Siamo al 1952, quando i progettisti del reparto corse guidato da Alfred Neubauer tira fuori la 300 SL. Disponibile sia in versione coupè che scoperta, questa vettura monta un sei cilindri in linea, inclinato di 50 gradi per abbassare il baricentro. La macchina si rivela competitiva nelle competizioni di sportscar, diventando presenza fissa alla 24 ore di Le Mans. La versione di serie è del 1954: una coupè con portiere ad ali di gabbiano (da cui il soprannome di “Gullwing”), ed una potenza di 215 CV. La macchina fa innamorare il jet set, che non si fa spaventare dal prezzo spropositato. Tra i proprietari famosi, citiamo l’artista Pablo Picasso. Il 1957 è l’anno del restyling, con la sola carrozzeria roadster disponibile. I gruppi ottici si sviluppano in verticale, e le portiere hanno l’apertura convenzionale. La produzione finisce nel 1963, con più di 1800 unità costruite. Accanto alla 300, la Mercedes schiera una versione “economica”, denominata 190 SL. Dotata di un quattro cilindri da 1.9 litri, è prodotta dal 1955 a 1963.
L’era della “Pagoda”
Il 1963 è l’anno della versione W113, la cosiddetta “Pagoda”. Il nome deriva dalla forma concava dell’hard top. Rispetto alla versione precedente, la W113 adotta soluzioni tecniche molto differenti: con questa macchina debutta la scocca portante, e le strutture deformabili che proteggono gli occupanti in caso d’incidente. I motori, tutti a sei cilindri in linea, hanno diverse cilindrate: la 230SL ha un motore 2.3 litri da 150 CV, la 250 un 2.5 litri con la stessa potenza, la 280 adotta un 2.8 litri da 170 CV. Tutte le versioni raggiungono, almeno ufficialmente, i 200 Km/h di velocità massima. Le sue linee e la sua storia di successi e di innovazioni rendono la Pagoda un classico senza tempo: un esemplare originale può raggiungere senza problemi quotazioni a sei cifre.
Una grande potenza
La W113 ha una vita piuttosto lunga, con la produzione che finisce solo nel 1970. Il 1971 è l’anno di un altro classico della gamma, la R107. Rispetto alla Pagoda, questa versione adotta uno stile più appuntito, per adeguarsi alla moda dell’epoca. Ma è nella meccanica che la macchina deve evolversi. La vecchia vettura aveva problemi di tenuta, specie sul bagnato. Inoltre, i suoi motori a 6 cilindri la rendevano meno competitiva sul mercato americano. Per ovviare a questi problemi, la R107 viene dotata di sospensioni indipendenti, che rendono la marcia più dinamica. Gli irrobustimenti del telaio la rendono più sicura (e omologabile ai severi crash test USA), ma ne aumentano il peso. Debuttano i motori V8, con la serie M116 con cubature differenti (da 3.5 a 4.5 litri), a cui fa seguito l’ M117 che raggiunge i 5.6 litri ed i 227 CV. La R107 rimane in produzione fino al 1989, quando lascia il campo alla R129.
Dalla vettura precedente, la R129 riprende in parte l’estetica, reinterpretata in chiave anni 90. Il pianale deriva dalla Classe E W124, accorciato. L’elettronica comincia a farla da padrona, con l’introduzione del controllo di trazione e dell’ESP, che fanno compagnia all’ABS già edito nel 1982. I motori crescono: il sei in linea parte da 2.8 e arriva poi 3 litri, fino ai 3.2 litri della SL 320, capace di 224 CV. La SL 500 diventa la best seller negli USA, grazie alle evoluzioni dell’M117 che arriva fino a 320 CV. Debutta la SL 600, con motore 12 cilindri e 400 CV, prodotta in quantità limitata. Con la R129 la SL entra nel mondo AMG, con motori V8 e V12. La SL 73, realizzata in poche decine di esemplari, è un vero e proprio oggetto da collezione: il suo motore sarà in seguito trapiantato su una delle hypercar più belle di sempre, la Pagani Zonda.
Mercedes SL: la storia recente
Con il 2002, la R129 è troppo vecchia per poter competere nel nuovo mondo analogico-digitale. Così la Mercedes tira fuori la R230, con i doppi fari tondi all’anteriore, telaio mezzo in alluminio, ed il tetto rigido ripiegabile. Questa versione punta forte sulle prestazioni, tanto che gli americani la chiamano la “Corvette tedesca”. La 500, ancora al top delle vendite, supera i 300 CV, mentre la SL 600 supera i 500 CV grazie ai due turbo aggiunti al V12. Le AMG sono esagerate: la 55, con il V8 “supercharged”, eroga 500 CV, mentre la 65 AMG del 2006 ha un V12 biturbo da 612 CV e 1000 Nm di coppia! Nonostante il salto tecnologico, la R230 non è apprezzata quanto le altre, a causa di una linea non troppo convincente ed una qualità inferiore delle finiture. Con la R231, la SL fa l’ultima evoluzione. Il telaio è completamente in alluminio, l’elettronica di guida si affina. La R231 è tutt’ora in vendita, con motori V6 turbo fino a 450 CV. La sua produzione termina nell’estate del 2020.
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