“Medjugorje l’inchiesta: aspettando il giudizio di Papa Francesco” di Marco Paganelli.

Libro inchiesta sulle mariofanie di Medjugorje che in circa trent’anni hanno già mosso oltre trenta milioni di pellegrini tra credenti e non credenti.

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Libro inchiesta sulle mariofanie di Medjugorje che in circa trent’anni hanno già mosso oltre trenta milioni di pellegrini tra credenti e non credenti.

 

 

“Medjugorje l’inchiesta: aspettando il giudizio di Papa Francesco” è il libro d’ esordio di Marco Paganelli, torinese, laureato in Comunicazione Pubblica e Politica, giovane aspirante giornalista e da sempre interessato al tema delle apparizioni della Madonna di Medjugorje. Argomento, sicuramente, difficile da sviluppare in modo lucido, chiaro e obiettivo, ma anche con la giusta consapevolezza di poter essere un facile obiettivo di critiche sia da parte di alcuni esponenti del mondo cattolico sia da parte di coloro che sono totalmente scettici sulle mariofanie in senso generale.

Personalmente ritengo che Paganelli sia riuscito a chiarire alcuni nodi importanti della questione “Medjugorje”, aprendo la strada ad un possibile dibattito in merito, sulla base di testimonianze e interviste di personaggi autorevoli e accreditati sull’argomento. Consiglio, quindi, la lettura di questo libro per conoscere più da vicino le vicende del piccolo centro della Bosnia – Erzegovina che dal 1981 è conosciuto in tutto il mondo per le apparizioni mariane.

A seguire l’intervista all’autore che spiega alcuni punti essenziali della complessa vicenda sulla quale si chiede una posizione definitiva da parte della Santa Sede.

 

 

 

 

 

CARENA: Dott. Paganelli lei è crescito in una famiglia cattolica, ha seguito un percorso formativo cattolico ed è un cattolico dichiarato. Da dove è nata l’idea di scrivere un libro – inchiesta sulla Madonna di Medjugorje? Quando ha iniziato a raccogliere materiale per il libro?

PAGANELLI: Avevo sentito parlare di Medjugorje, in prima superiore, durante l’ora di Religione e mi ero mostrato fortemente scettico.  Ho approfondito, negli anni seguenti, il cammino di fede e mi sono documentato su quanto stava accadendo, dal 1981, nel noto villaggio dell’Erzegovina grazie a una signora, della mia parrocchia, che mi aveva parlato a lungo di tutto questo. Ho letto, poi, molti libri e soprattutto ho avuto la possibilità di recarmi in loco, per la prima volta, nel 2004. Mi sono reso conto, da quel momento, della veridicità degli eventi grazie alla profonda pace interiore che avevo sperimentato nei momenti di preghiera, alle tantissime persone che si accostavano ai Sacramenti e alla possibilità di ascoltare numerose testimonianze di guarigione e di liberazione. Sono tornato in quella realtà negli anni successivi, ho avvertito la necessità di scrivere un libro, che potesse essere anzitutto un’inchiesta giornalistica ma anche una testimonianza di fede personale, che ho deciso di intitolare “Medjugorje, l’inchiesta: aspettando il giudizio di Papa Francesco (edizioni Echos).

 

 

CARENA: Quali sono le modalità con cui la Madonna comunica con i fedeli? I suoi sono messaggi generici su temi quali la pace, la fraternità, ad esempio  o una sorta di divinazione profetica su ciò che avverrà?

PAGANELLI: La Madonna comunica i suoi messaggi ogni 2 e 25 del mese, più qualche altro straordinario, ma non tutti i giorni come è stato detto erroneamente, tra sabato e domenica, dai media. I contenuti di quanto viene pronunciato dalla Regina della Pace hanno un’impronta totalmente cristologica, come ho dimostrato nel mio libro “Medjugorje, l’inchiesta: aspettando il giudizio di Papa Francesco edizioni Echos (che potrete acquistare cliccando qui http://www.echosgroup.it/product.php~idx~~~64~~Medjugorje_+L_inchiesta+_+Marco+Paganelli~.html), ma sono anche in piena sintonia col Catechismo della Chiesa Cattolica. Questo dimostra pienamente la loro autenticità e il fatto che, per alcuni, siano ripetitivi non è, a mio parere, un’obiezione valida perché l’uomo è sempre più lontano da Dio.  La Vergine si serve dei sei veggenti, di cui solo tre, Marija, Vicka e Ivan, hanno apparizioni quotidiane in cui la Gospa viene per pregare, Mirjana, invece, ce l’ha ogni due del mese e il 18 marzo, Ivanka ogni 25 giugno e Jakov ogni 25 dicembre. La Regina della Pace non crea il panico tra i fedeli preannunciando catastrofi imminenti, ma invita soprattutto alla partecipazione alla Santa Messa domenicale festiva e possibilmente feriale, all’accostamento alla Confessione mensile, alla preghiera del cuore (meditazione di qualche versetto biblico per poi viverlo nella giornata e la recita del rosario) e al digiuno a pane e acqua, il mercoledì e venerdì, per allenare la volontà alla rinuncia al peccato e per rafforzarla nel combattimento spirituale. I dieci segreti, che riguarderanno l’umanità e la Chiesa, saranno comunicati al mondo tre giorni prima della loro realizzazione: i primi due saranno degli ammonimenti, il terzo una croce descritta come “bella, indistruttibile e non costruita da mani d’uomo” che Dio manderà a Medjugorje ma, come aveva affermato nei primi anni la Gospa, anche allora “molti si inginocchieranno ma non crederanno”. Questo significa che Dio non ci toglierà il libero arbitrio neanche davanti a segni così forti. Il settimo sarà un evento particolarmente grave però, come detto più volte dalla veggente Mirjana, “chi sente Dio come Padre e la Madonna come Madre non deve temere il futuro”. L’unica vera preoccupazione che deve riguardarci è quella di convertirci al Vangelo. Altro non conta.

 

CARENA: Quale è la posizione di Papa Francesca? Altri pontefici prima di lui si sono espressi in merito alle apparizioni a Medjugorje? Se sì, quali e quale fu la loro posizione in merito?

PAGANELLI: Dobbiamo dire che l’attuale Pontefice ha ricordato, giustamente, che tutte le apparizioni rientrano nella sfera privata della fede. Questo significa che una persona non è obbligata, per essere considerata cattolica, a credere in quelle approvate dalla Santa Sede, o in via di valutazione, perché la pienezza della rivelazione è Cristo. Le mariofanie ci aiutano a concretizzare, nel quotidiano, il messaggio evangelico ma, per essere autentiche, non devono aggiungere, né togliere, nulla a quest’ultimo. Il Vaticano ha stabilito, nel 1978, tre gradi di giudizio per i fenomeni soprannaturali: “constat de supernaturalitate” se positivi, “constat de non supernaturalitate” se negativi e “non constat de supernaturalitate” se fosse necessario proseguire le indagini. Quest’ultimo caso è stato applicato a Medjugorje tramite la Dichiarazione di Zara, della Conferenza Episcopale Jugoslava, del 1991.  Papa Francesco ha comunicato, durante il suo viaggio di ritorno da Fatima, di aver analizzato la relazione, della commissione istituita nel 2010 da Benedetto XVI, così come i pareri contrari. Ha specificato che, in base alle conclusioni di quest’organo presieduto dal Cardinale Ruini, bisogna continuare a indagare sulle prime apparizioni avvenute “quando i veggenti erano ragazzi”. Si è scoperto da fonti di stampa, il 16 maggio, che tale arco temporale era riferito dal 24 giugno (inizio delle mariofanie) al 3 luglio 1981. I documenti conclusivi dell’inchiesta hanno riferito che la Santa Sede è pronta persino ad approvare tali fenomeni soprannaturali aspetto, tra l’altro, non dichiarato da Bergoglio che aveva richiamato la necessità di ulteriori approfondimenti aggiungendo, a tali perplessità, i suoi dubbi verso le apparizioni successive senza spiegarne i motivi. Questa confusione lascia i due milioni di pellegrini, che si recano ogni anno a Medjugorje, in una profonda incertezza. Il Successore di Pietro non è stato, infatti, chiaro: è legittimo partecipare oggi alle apparizioni o bisogna limitarsi ad andare a pregare nella parrocchia d San Giacomo? Quali differenze sono emerse tra le prime sette mariofanie e quelle successive? Che cosa non convince le autorità vaticane? Perché c’è la discordanza di opinione tra l’inviato della Santa Sede Monsignor Hoser che aveva detto, qualche mese fa in conferenza stampa, che Medjugorje è la luce del mondo, invitando persino i pellegrini and andare a pregare sulla collina delle apparizioni e il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede che ha mostrato il suo profondo scetticismo verso queste ultime? Sono interrogativi importanti ed è auspicabile che il Papa risponda, al più presto, perché due milioni di persone stanno attendendo i dovuti chiarimenti. I suoi predecessori avevano mostrato sicuramente una maggiore apertura: Giovanni Paolo II aveva detto, in privato, che se non fosse stato Papa, sarebbe corso a Medjugorje a confessare e molti vescovi si sono espressi pubblicamente in modo favorevole. La Chiesa guarda ai frutti e qui sicuramente non mancano.

 

 

CARENA: Leggendo i numerosi articoli pubblicati sulla questione “Medjugorje”, emerge, in particolare, il grande giro d’affari cha da qui è stato generato, oltre 11 miliardi di euro dalla prima apparizione del 1981, e mi sembra che la critica verta soprattutto su questo punto. Dott. Paganelli secondo lei è lecito mercificare la fede a questi livelli o bisogna “scacciare i mercanti dal tempio”?

 

PAGANELLI: Il proprio credo non deve essere mercificato per nessun motivo. E’ necessario, sicuramente, un rinnovamento della Chiesa che sarà possibile solo se tornerà quella fede che era presente nelle prime comunità cristiane descritte dagli Atti degli Apostoli. L’aspetto commerciale ha interessato, meno che in altri santuari, anche Medjugorje, ma non possiamo ridurre a questo la vita spirituale di una persona o semplificare un fenomeno complesso ma che comunque ha interessato, in più di trent’anni, oltre trenta milioni di persone.

 

 

 

Info: MARCO PAGANELLI, “Medjugorje l’inchiesta: aspettando il giudizio di Papa Francesco”, Echos Edizioni, 20 dicembre 2016.

 

Il libro sarà acquistabile anche in occasione del XXX Salone Internazionale del Libro di Torino, 18 – 22 maggio 2017 presso lo Stand Q 33 delle Edizioni Echos, PAD. 3 / Lingotto Fiere, via Nizza n. 280 – Torino –