domenica, Aprile 13, 2025

Meditazione interocettiva, esterocettiva e allo specchio: quale fa per te?

Gli eventi che generano stress possono portare a sviluppare stati d’ansia che vanno a scomparire dopo quello specifico evento. Mentre quando si soffre di ansia generalizzata, questa non scompare, ma tende a cronicizzarsi e non è facile venirne fuori. La meditazione riduce lo stress e favorisce la calma. Studi scientifici hanno evidenziato che riduce i sintomi dell’ansia. Vogliamo parlare di due tipi di meditazione: quella interocettiva ed esterocettiva. Entrambe sono pratiche validissime. Si sceglie una a favore dell’altra a seconda di come si percepiscono gli stimoli.

Meditazione, Mindfulness e ansia

Esistono la meditazione interocettiva e quella esterocettiva, basate su studi scientifici ed efficienti per combattere l’ansia. Gli eventi che generano stress possono portare a sviluppare stati d’ansia. Questi ultimi scompaiono dopo quello specifico evento. Mentre quando si soffre di ansia generalizzata, questa non scompare. Tende a cronicizzarsi. Non è facile venirne fuori. La meditazione riduce lo stress e favorisce la calma. Studi scientifici hanno evidenziato che la meditazione riduce i sintomi dell’ansia.

L’ansia è uno stato emotivo associato a una condizione di allerta e paura eccessiva rispetto alla reale situazione. La meditazione, con la sua storia di lunga tradizione e studi scientifici a suo sostegno, ha accresciuto la sua popolarità anche nella nostra cultura. Si può avere un’idea errata di questa pratica, pensata come star seduti e non far nulla. Ma, appunto, non è così.

Mindfulness significa portare attenzione al momento presente, acquisire consapevolezza e accettazione del momento attuale. L’obiettivo è
eliminare la sofferenza, coltivando la comprensione e l’accettazione profonda di ciò che è in essere.

La meditazione rappresenta un allenamento per il cervello. Consente di accrescere la consapevolezza. Per raggiungerla, esistono diversi programmi di meditazione.

Vogliamo parlare di due tipi di meditazione: quella interocettiva ed esterocettiva. Entrambe sono pratiche validissime. Si sceglie una a favore dell’altra, a seconda di come si percepiscono gli stimoli.

La meditazione interocettiva ed esterocettiva

Ricerche scientifiche hanno dimostrato come la meditazione riduce i sintomi dell’ansia. Basta una pratica di mezz’ora al giorno per attenuare questi stati e migliorare la qualità della vita.

Esistono la meditazione interocettiva e quella esterocettiva, basate su studi scientifici ed efficienti per combattere l’ansia. Hanno benefici diversi e agiscono differentemente, a seconda di come si percepiscono gli stimoli.

La scelta dipende dalla tendenza di ciò che la propria mente focalizza. Dunque, internamente o esternamente rispetto alla situazione in cui ci si trova.

La consapevolezza interocettiva ed esterocettiva è su un continuum. Ad esempio, per scoprire dove si è collocati nel continuum, si possono chiudere gli occhi e provare a contare i battiti del tuo cuore.

La meditazione interocettiva

La pratica della meditazione interocettiva comporta che ci sia attenzione all’interno. Si chiudono gli occhi e ci si concentra sul respiro e sulle sensazioni del proprio corpo.

L’autoconsapevolezza interna si verifica quando l’individuo diventa consapevole di alcuni aspetti di sé. Ma solo in modo privato. Così, questa pratica è diretta a gestire l’ansia perché concentrarsi verso l’interno permette di accrescere l’esperienza dello stato interno. Come pure, non permette alla mente di vagare e distrarsi quando chiudono gli occhi, durante la meditazione.

La meditazione esterocettiva

La pratica di meditazione esterocettiva rivolge l’attenzione verso l’esterno. La consapevolezza è focalizzata all’ambiente circostante, magari includendo l’attenzione su un punto fermo o sulla fiamma di una candela.

L’autoconsapevolezza esterna emerge quando si diventa consapevoli di come si appare agli altri. L’individuo è consapevole che gli altri possono vederlo. Si può iniziare a indagare su ciò che si pensa gli altri stiano vedendo. Attraverso gli occhi aperti, è possibile concentrarsi su un punto fisso ed aumentare la concentrazione, anche nelle attività legate al quotidiano.

La meditazione allo specchio come equilibrio nella pratica

Tra la pratica della meditazione interocettiva e quella esterocettiva, si pone la pratica della ‘meditazione allo specchio’. E’ proposta dalla dottoressa Tara Well, professore associato di psicologia alla Columbia University.

Gli specchi consentono di rendere il praticante consapevole dell’aspetto dell’ ‘auto-compassione’. Sostiene nella gestione delle emozioni e a migliorare la comunicazione faccia a faccia. Ciò è necessario per gestire lo stress e mantenere le relazioni con gli altri e connessi con se stessi. Come pure, permette di aumentare la fiducia, la consapevolezza e accettazione di sé.

Vantaggi della meditazione allo specchio

Nella pratica, l’uso dello specchio nella meditazione presenta molti vantaggi. Certamente, si acquisisce consapevolezza del divario tra come ci si percepisce e come ci si vede. Dunque, si possono integrare gli stati interni ed esterni. Questo porta ad equilibrio e calma. La mente resta su se stessa e non vaga. Dunque, aumenta il benessere psicofisico.

Conclusione

La meditazione permette di focalizzare l’attenzione su se stessi, percependo sensazioni, emozioni e pensieri. L’obiettivo è di raggiungere un livello di maggior consapevolezza e di calma interiore. E di ridurre l’ansia.
Dunque, la meditazione è un allenamento per il cervello. In tal modo, è possibile accrescere la consapevolezza.

https://www.periodicodaily.com/mindfulness-divertimento-e-benessere/

Donatella Palazzo
Donatella Palazzo
Psicologa individuale, familiare e di coppia, e scrittrice. Sessoanalista (Istituto Italiano di Sessoanalisi e Dinamiche Sessuali). Specialista delle Risorse umane. Progettista in ambito sociale e scolastico. Membro dello Staff della Casa Editrice Noitrè. L'attività comprende, tra l'altro, la valutazione dei contributi di prossima pubblicazione, l'organizzazione degli eventi da presentare al pubblico e altro in ambito culturale.

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