mercoledì, Aprile 16, 2025

“Mediocrità” di Kay Marble

“Mediocrità” è il titolo del libro di Kay Marble, edito da Il Gruppo Albatros Il Filo per la collana Nuove Voci. Cos’è la mediocrità oggi e cos’era una volta? Una domanda che sembra non lasciare spazio alla fantasia, che apre anzi la strada a disquisizioni che sfociano nella sociologia e oltre.

Il fine di “Mediocrità” di Kay Marble

In questo interessante saggio, invece, si pone la mediocrità in contrasto con l’eccellenza. Su due livelli diversi, questi concetti descrivono situazioni contrapposte. La mediocrità impone un’accettazione passiva dello status quo, ma anche una radicata identificazione con valori imposti dall’esterno, da copertine patinate.

Spesso ci si muove in convinzioni prive di fondamento, ma imposte da una società che va alla deriva di valori, ma appaga l’immagine. L’eccellenza, invece, è tentativo di superare i propri limiti, non solo e non tanto fisici, ma soprattutto mentali. Ma eccellenza è vista qui in una accezione positiva, ovvero nella possibilità di crescere, per diventare migliori di quello che si è. L’antitesi di questa elevazione è, quindi, la mediocrità, che spinge l’uomo verso il basso, non riesce a farlo evolvere, lo incatena nei propri pregiudizi.

Il messaggio insito nel saggio

Proprio in questa prospettiva di contrasto, ovvero la ricerca del miglioramento e il freno verso il suo raggiungimento, sta “Mediocrità”, con il quale Kay Marble propone alcuni consigli per raggiungere l’obiettivo. La ricerca, quindi, di una maggiore consapevolezza che deve spingere ciascuna persona ad una maggiore considerazione di sè.

L’attualità di questo saggio è forse ancora più evidente nel periodo che viviamo, in cui, cioè, l’emergenza sanitaria è stata vissuta da molti senza una personale valutazione. In questo contesto, quindi, la ricerca dell’eccellenza vuole essere uno stimolo ad uscire dai soliti stereotipi, usando una personale capacità valutativa.

Un libro che si legge tutto d’un fiato, perchè prende, perchè non ti lascia il tempo di poggiarlo sul tavolo per ritornare in un secondo tempo ad aprirlo. La curiosità di sapere come continua non lascia tregua.

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